ecco la nostra storia

ecco la nostraitoria ecco la nostraitoria Brigitte e Gottfried Bermann Fischer assistere in forma privata, a porte chiuse, alle recite delle opere proibite. In breve tempo si ebbero fino a mille iscritti Otto Brahm -curava la regia, Fischer l'amministrazione. Nel 18901 due fondarono un settimanale con lo stesso nome. NoU'a'ohivio di casa, qui nel sottosuolo,'* ne conserviamo l'intera collezione: il primo saggio pubblicato, dal titolo "cos'è il denaro?", 6 di Tolstoi. Questi avvenimenti costituiscano una vera > e propria rivoluzione spirituale, intellettuale e letteraria, senza sparatorie e senza te-' rorismo...». frau Fischer: «Vorrei ricordare un particolare importante. Mio padre, prima che 1 drammi fossero rappresentati, li pubblicava. In seguito pubblicò l'edizione completa. Per quanto riguarda Ibsen, ciò non era ancora avvenuto neppure nel suo Paese. E non bisogna dimenticare il ruolo che mia madre Hedwig ebbe, allora e in seguito, nelle vicende della casa editrice. Ha scritto, nel corso della sua lunga vita; circa cinquantamila lettere, per mantenere i rapporti con gli scrittori e gli amici». Se Hauptmann fu il primo grande,autore tedesco della casa, Thomas Mann fu certamente il secondo. Nel 1901, con la pubblicazione del 'Buddenbrookm, ebbe inizio una collaborazione che non doveva più interrompersi. Mann aveva inviato il manoscritto a Berlino come pacchetto postale con lettera di accompagnamento. H pacchetto era pesante: ne vennero fuori due volumit'per mille pagine, al prezzo, piuttosto; alta per quei tempi, di dodici marchi. Herr Bermann Fischer: , «Esistevano, sul finire degli Anni Venti, due edizioni del "Buddenbrook". Dna di lusso e una a buon mercato, che costava solo 2 marchi e 85 centesimi. Forse il primo libro popolare, a grande tiratura, che si rierdi in Germania. Si consegnarono ai librai settecentomjla copie, fra 11 novembre e il dicèmbre idèi 1929. Ebbene, un facinoroso nazista gettò.nel giardino dei Mann una copia bruciacchiata dell'opera, in segno di disprezzo. Thomas Mann, dispiacetene parlò con Samuel Fischer, il • quale,- asciuttò come al solito, commentò: speriatóò che fosse l'edizione rilegata...» (avrebbe-guadagnato di più). Proverbiali gli scontri fra Hauptmann e Manh',&te spesso l'editore cercò di attenuare. Era' sfata la pubblicazione de 'La montagna'incantata» a provocare, sul principio, l'irHlàaVòne di Hauptmann, che si era riconosciute/''nella figura un poco comica di MvnWter1 Peeperkorn. ih seguita le divergenze politiche — Hauptmantìi ebbe qualche cedirnehtojiei confronti del regime hitleriano, m^ntìi'Tischer e l Mann avevano scelto di an'daW'Jji esilio — portarono alla rottura. Anche con Alfred Doeblin ci furono problemi, proprio perché Doeblin, che aveva un caratteraccio, non faceva mistero detta sua antipatia per Thomas Mann. Il vecchio Fischer si schiero dalla parte di Mann, e ci volle tutto t'abilito diplomatica dell'attor giovane Gottfried perché la pubblicatone di quel capolavoro ohe è «Berlin Alexanderplatz. fosse possibile.' j Di recente Gottfried Bermann ^Fischer ha dato alle stampe Unterà corrispondenza intercorsa con Thomas Mann, una vere e propria miniera di informazióni'sulle vicende del tempo come sulla personalità dello scrittore. . ,i HerrcÈermannFischer: «Riuscimmo a salvare1 quelle lettere In maniera avventurosa. Le avevo raccolte in diverse cassette quando da Berhno ci trasferimmo a Vienna, prima tappa' del; nostro esilia Nel marzo del 1938, quando ci fu l'annessione dell'Austria da parte di Hitler e dovemmo fuggire di nuovo, consegnai le cassette a.un nostro impiegato, pregandolo di gettarle nel Danubio se ci frisse stato il pericolo che cadessero nelle mani della polizia: Ma egli ebbe un'idea : confezionò .del pacchetti e me li spedi a Stoccolma, dove avevamo ripreso il lavoro». Frau: Fijcher: «Alla fine di quest'anno pubblicheremo in due volumi tutta la corrispondenza nostra e del miei genitori con gli altri scrittori della Casa. E' stato impegnativo raccogliere le lettere sparse per il mondo. Dna parte è andata L-rimediabilmente distrutta da un incendici durante la guerra, altre lettere sono state fortunosamente ritrovate. Quelle di mio padre a Ibsen. per esemplo, erano negli archivi di Oslo e Copenaghen». Fin dall'inizio il nazismo aveva svelato il suo vero volto e il lavoro era diventato'sempre più. difficile. Gottfried — ebreo come tutta la famiglia Fischer — aveva allora tentato di salvare il salvubqs contrattando, al ministero di Goebbels. le modalità dell'esillo per lacera editrice: nei 193$ gli fu consentito di andarsene portandosi dietro dopo Ibsen in una caricatura di Albert' Engstrom

Luoghi citati: Austria, Berlino, Copenaghen, Germania, Oslo, Stoccolma, Vienna