signora dei computer usa solo la penna

signora dei computer tisi sofoli penna osnnmot or: ; sirirv1 . il .erraq in ndll'''-uso; oli JuteoO signora dei computer tisi sofoli penna osnnmot or: ; sirirv1 . il .erraq in ndll'''-uso; oli JuteoO . il .erraq in ndll otU.su '''-uso; oli JuteoO .tinti t le lezioni di quégli anni entrando nel 1080 aUltaltel. Dice: .In Olivetti mi ero abituata alle lotte interne di una grande azienda, avevo toccato con mano i danni che derivano dalla scarsa comunicazione del management. Così all'Italtel sono venuta già con l'obbiettivo di diventare amministratore delegato perché è necessario avere deleghe chiare e. non lasciarsi annegare nelle guerre intestine». E difatti, aU'Italtel disastrata, il nuovo amministratore fa plani molto chiari: dimezza 11 personale, ripianifica 11 prodotto, esige un suo staff perché «é importante avere un team coesivo col capo. Allora si può dare deleghe anche ampie, ma sempre ben definite. E la cosa importante i che tutti si lavori per gli stessi obbiettivi: La ricetta sembra funzionare: il gruppo è tornato nel 1083 al pareggio, nel 1086 ha chiuso con un utile di 70 miliardi. Ma le ricette del successo non sono solo queste, e da sole non sarebbero bastate: sulla bilancia bisogna buttare cose fondamentali, come «lavoro, lavoro, lavoro» perché, ' osserva la Bellisario, «per una donna esiste il problema detta credibilità: bisogna dimostrare che si è bravi. Come ha scritto giustamente non ricordo più chi: alla donna che lavora manca, rispetto all'uomo, il diritto atta mediocrità». L'aspirazione al perfezionismo sembra del resto accompagnarla anche fuori dall'ufficio: nella vita privata, condivisa in pieno accordo col marito, nelle case che via via ha abitato, sempre tirate a lucido e piene di fiori, nella cura della persona. «Opni sabato mattina mi impongo di andare dall'estetista. Potrei fare meno, ma mi diccene bisogna tenersi sempre in riga. Se dormo troppo mi secca di averlo fatto e di aver perso magari un pomeriggio». Rimpianti? «No, forse ' '1 anche perché non ci penso. Ma da qualche, anno, provo la sensazione di non riuscire a fare tutte le cose che vorrei...» Anche l'autobiografia é diventata una sfida: .L'ho accettata e mi sono presa paura, poi mi sono sentita lusingata e ho pensato poteva essere divertente (ma non sarei mai riuscita senza l'aiuto di Aldo Zana che mi ha cercato tutta la documentazione)». Racconta: «Ho rimesso le bozze in ordine durante le vacanze e mi sembrava di non finire mai: troppe cose da aggiungere, troppe da levare. Il vero problema di un libro i la misura, la scelta degli episodi. E non parliamo di certe parole: gli anche e gli ancora sono un'angoscia: ne avrò cancellati migliala...». Un'angoscia anche perché Marisa Bellisario, la donna del computer e delle telecomunicazioni, scrive, da sempre, solò a mano. «£' assurdo» confessa «ma non so usare nessuna macchina». MILANO — lì titolo è .Donna & Top Manager; sottotitolo 'Lamiastoria». Ma potrebbe. • chiamarsi «Il computer ed lo», perche nella autobiografia di Marisa Bellisario che esce in questi giorni, da Rizzoli (177 pagine, 20.000 lire) 11 personaggio prevalente è proprio lui, il computer: dal primo incontro, quello con' l'Elea («uno ; macchina enorme, grande chxne due stanze, con , una bellissima consolle colorata dìsegnata da Sottsass» ricorda l'autrice) fino al risanamento di Italtel, di , cui la Bellisario è amministratore ,t delegato dal 1081; e al progetto Pro- 0 teo. 'E' vero; lei ammette, «la mia vita professionale coincide con la storia dell'elettronica italiana: dagli anni del pionierismo, con Elea, attraverso l'esperienza in Olivetti, prima nella divisione elettronica e poi alla Underwood, fino a quella, meno tecnica e più manageriale, in Italtel» Camicetta bianca, pantaloni bianchi e grigi, impeccabile come sempre, Marisa Bellisario si presenta classica (come sauno esserlo certe piemontesi) ma con fantasia: la zazzera punk, gli anellini alle dito e la infantile presenza, nel grandeufficto, di un orsetto di peluche, alcune macchine-giocattolo e tante piante e piantine verdi. «Certo — dice — nella carriera mi ha aiutato aver cominciato a lavorare subito in una équipe giovane, divertente. Èia seconda fortuna è stata quella di essermi trovata inserita, fin dagli Anni Sessanta, in ambienti intewqsionati. Il che mi ha consenUto, rispettosa molti altri, una conoscenza anticipata del pran-, de business: L'occasione dell'incontro con lostraniero avviene nel 1064, quando il controllò della Divisione elettronica Olivetti, dove lei e responsabile della pianificazione del prodotti, viene ceduto alla americana General Electric. Un Impatto difficile, «uno scontro che poteva1 essere mortale» per una che, come spiega lei stessa, l'inglese allora lo sapeva solo leggere. L'esperienza.degli Stati Uniti si ripeterà, nel 1970, con l'avventura della Underwood: che termina, un anno e mezzo dopo, con la chiusura della società Ricorda Marisa: -E' stata l'esperienza più entusiasmante sul piano del lavoro, ma, si è risolta in una sconfitta, perché ho dovuto mollare senza avere vinto. Solo con gli anni si impara dalle sconfitte, e oggi posso dire che quella esjpetfenza'mi ha fatto bene: ho capito che qualche volta decidere di perdere fa parte detta sicurezza di sé. Purché, naturalmente, non si perda troppo spésso». La sconfitta Underwood era ancora più amara perché seguiva, nella sua vita, un periodo di. gloria, quello trascono tra il gennaio 1872 e il dicembre 1870 a^ayQUvettt come responsàbile della pianUicazione. a .-•-.c\: ■\v■aì Marisa Bellisario !■ fianco dell'amministratore delegato /Ottorino Belt-amì. Si legge nella biografia: «TVet 1976 comincio a vtve.->,re.unireplay di situazioni e lavori già •> affrontati. Mi trovo a prendere — su -: delega di Beltrami — dectiìoni che .cspetterebbero all'amministratore de\ legato: In tanti mi ritengono un di: frettare generale ombra che si arroga ■\>diritti non suoi. Mi affibiano soprannomi- die testimoniano le invidie: vPdla&zo Uffici, ad esempio, viene ■.battezzato Palazzo Madama. Non mi si t attacca mai direttamente e sul alpiancxprofessionale: sarebbe difficile JKJStìW* richiederebbe idee alternative ì&Qù&ìfa phe proponga io. Comincio a sentirmi tanto sola; - ,v Marisa Bellisario metterà a frutto VaJeria SaecM

Luoghi citati: Milano, Stati Uniti