Savignano ,senza segreti

Savignano ,senzasegr§$ B Savignano ,senzasegr§$ B piacerebbe ritornarci, almeno ogni tanto. Vede, se uno ha successo con un di-. sco di.rock, come è capitar to a me, è logico che poi sfrutti per qualche tempo la congiuntura favorevole. Questo, fra l'altro, gli può dare la tranquillità economica non indispensabile, ma certamente utile per fare musica con maggiore libertà, o per fare la musica a cui tiene di più. Un altro punto da tenere presente è il costo assai elevato di una tournee con un complesso di rock, molto maggiore di quello di un gruppo jazz. Perciò, in determinati momenti io posso preferire di fare un disco di fusion, e però di mettermi in viaggio col mio quartetto jazz: — Parliamo per un attimo di Mlles Davis, col quale lei ha lavorato a lungo. Lei ritiene che Davis, oltre che un grande musicista, sia un astuto uomo d'affari? •Questa è una domanda, che mi viene rivolta spesso. Di regola, ci si attende che io faccia l'elogio delle qualità artistiche di Miles, sulle quali naturalmente non ho nulla da ridire. Ma guardi che lo conosco molto bene. E per questo le rispondo che Miles è prima di tutto un uomo d'affari*. — Quali impressioni ha tratto dalla sua collaborazione ad un doppio album di Ornella Vanoni? •Ornella è una donna molto attraente ed è un'ot¬ tima vocalist. Quando sono stato coinvolto in quella registrazione, attra- j .verso l'impresario di Geax-J ge Benson, mi sono un po' preoccupato dette canzoni interamente scritte che mi venivano proposte. Ma credo di esser riuscito lo stesso, come accompagnatore, a metterci qualcosa di mio. In fondo è facile seguire bene una cantante che non improvvisa e che, netto stesso tempo, è sensibile e brava. Pensi che non la conoscevo affatto, prima di quell'incontro. A proposito di dischi, ce n'è un altro a mio nome in circolazione da circa un anno, che gli europei conoscono poco ma che mi sembra ben riuscito. Si chiama "Village life" e segna il momento più intenso del mio sodalizio con Suso, un musicista africano notissimo nel suo continente. L'accostamento della tastiera digitale agli strumenti indigeni è davvero suggestivo: — Qual è, nel prossimo futuro, il suo impegno più importante? •E' un long playing di musica "elettrica", che devo portare a termine per rispettare il contratto con la mia casa discografica. Me lo sta chiedendo da due anni. Vede? Si dà il caso che io, adesso, questo disco lo faccia volentieri. Ma dovrei farlo comunque. Anche questa, perciò, è un'influenza del fattore economico: g$ ,9biio.' pnoo B LUCIANA Savignano,Ta stella della Scala, si è trasformata in scrittrice per avvicinare i giovani alla danza Ha scritto «Il primo libro del balletto» (Edizioni Paoli ne, pagg.105, lire 18.000). Il testo è realizzato in collaborazione con Brian Shaw e l'edizione italiana è curata da Aurora Marsotto. •H primo libro del balletto» nasce come testo didattico, con cui spiegare a chi si avvicina per la prima volta a quest'arte 1 segreti, la storia un po' di tecnica, seguiti da una antologia dei grandi balletti del repertorio. Utile la presentazione della Savignano, dove racconta i suoi inizi, 1 suol primi successi, 1 suoi trionfi sul palcoscenici più famosi del mondo, la collaborazione con coreografi come Béjart. In due pagine poi si condensano 1 dati assolutamene te Indispensabili di storia del balletto. Seguono le nozioni fondamentali sulla tecnica: le cinque posizioni, le figure e 1 movimenti di danza più comuni. Infine il libro si chiude con una serie di brevi capitoli dedicata ai balletti più famosi del repertorio dell'800 e del 900: da Giselle al Lago dei cigni e certamente Bolero, l'opera che, nella versione di Béjart. è stata uno del più applauditi cavalli di battaglia di Luciana Savignano. s. t. Franco Fayenz , Cutting Crew

Persone citate: Aurora Marsotto, Brian Shaw, Cutting Crew, Franco Fayenz, Luciana Savignano, Ornella Vanoni, Savignano