Napoli missione compiuta

SPORT SPORT STAMPA SERA" 15 Domenica forse decisiva per la serie A: la squadra di Bianchi passa a Torino (1-0) e aumenta il vantaggio al vertice - LTnter (battuta dalla Roma airOlimpico per 1-0) è a 4 punti - La Juve bloccata a S. Siro dal Milan (1-1) - Tanti pareggi in bianco: Samp-Verona, Avellino-Ascoli, Empoli-Atalanta - La Fiorentina strappa un punto a Udine (1-1) - Il Brescia silura il Como: 2-0 Napoli, missione compiuta Scudetto in tasca Giordano, dalla panchina al gol grazie a Maradona TI" V TI" Torino. Maratona e Giordano feli Demoni laSuMitoppa .Cappa Italia. MARTEDÌ': a Montecarlo, finale della Supercoppa di calcio fra Steaua Bucarest (vincitore nel 1986 della Coppa dei Campioni) e Dinamo Kiev (Coppa Coppe). MERCOLEDÌ': torna la Coppa Italia con le partite di andata degU ottavi di finale (per 11 ritorno occorrerà attendere U 29 aprile). Il programma: Atalanta-Casertana, Empoli-Inter, Juventus-Lazio, MUan-Parma, Napoli-Brescia, Roma-Bologna, Cagliari-Torino, Verona-Cremonese. GIOVEDÌ': Cop.nacampioni di basket, eoo la Trace r Milano ' Impegnata In Una VENERDÌ' (fino a domenica): scherma a Torino, con la Coppa Europa di fioretto femminile seguita da Trofeo Carlplo; nuoto a Loano, con gli assoluti. . DOMENICA: con il solito calcio riprende la serie B (Ièri U recupero ModenaPisa 0-1), che ha riposato. Il programma: Bari-Arezzo, Cagliari-Messina, Campobasso-Parma, Catania-Pisa, Cesena-Sambenedettose, Genoa-Bologna, Lazio-Pescara, Modena-Vicenza, Taranto-Cremonese, Triestina-Leoce. ero 51 • Lunedi 23 Febbraio 1987 granata: «Afe l'ha regalata mia moglie». Prima volta forse che Claudia viene cosi nominata e ufficializzata, auguri. Poi passavano reduci dallo spogliatolo del Torino, Junior era col figllolino Rodrigo, tre anni, Maradona regalava a Rodrigo la sua maglia, 11 bambino rispondeva, a chi gli chiedeva la classifica di bravura fra papà e Diegr •Maradona., e 11 civilissimo padre gli diceva: •Hai pure ragione. Dieci minuti di grossa vita in campo di un ex ragazzo di vita, quel gol di Bruno Giordano che tredici anni fa aveva gridato «scudetto- da ragazzino nelle squadre minori della Lazio tricolore, e fuori dello stadio era la fescennini ca allegria dei tifosi napoletani, del meridionali di Torino, e qualcuno cominciava a capire cosa significherà, per un rinnovo del calcio nei suoi temi, nei suol personaggi, nei suoi modi di vivere, sopravvivere e stravivere, questo campionato del Napoli: che se non vincerà il titolo non potrà fare i suol meno ricchi, ma probabilmente farà gli altri più poveri. di a P. ORMEZZANO TORINO — Il centesimo gol di Bruno, Giordano, al rientro nel Napoli dopo un mese, ha fatto raggrumare a fine partita molti giornalisti intorno al vecchissimo ragazzo di trent'anni e mezzo, uno con già, tanti strati di vita addosso, e spessi e pesanti. Una conversazione abbastanza finta, e intanto onesta perché necessaria, inevitabile. Finta perché, per grossa che sia la lente usata a guardare questo gol, probabilmente il gol dello scudetto 1987 al Napoli più grosse cose si vedono intorno e addosso e dentro a Bruno Giordano di Trastevere, gioventù brava, esistenza fitta di storie, storielle, sto» riacce, e nella faccia tirata 1 segni secchi, quasi 1 tatuaggi, di una maturazione che soltanto da poco sembra essere diventata maturità. L'Idea nostra è che lui gradirebbe persino una conversazione-liberazione, ma dopo 11 match di Torino non è il caso. E allora 11 gol, questo, con lunga doverosa premessa: •Mi hanno chiamato in com- po anche i nostri tifosi, Bruno-Bruno dicevano quando sono andato a raccogliere la palla. Il mister all'inizio della settimana mi aveva detto di tenermi pronto per la panchina e magari qualcosa di più. La logica voleva un difensore al posto di Caffavelli, visto che si era a fine partita sullo 0 a 0 in casa di una squadra forte, ma il mister ha osato. Quando ho visto partire Maradona ho pensato, lo giuro, che avrebbe mandato una palla in centro cosi, sono i suoi cross tipici: sono andato incontro al pallone, l'ho colpito col collo del piede sinistro. Non è il mio gol più importante: perché il primo conta pili del centesimo: Cosi come nascere è più importante che crescere. E poi: •Racconterò il gol a mia figlia Valentina, ha cinque anni, sa già capire quando papà fa una cosa grossa in campo. Ma non lo dedico a nessuno, nel bene o nel male. E' un gol importante, io sono stato mandato in campo perché cercassi di segnare, tutto qui. Se devo dedicare qualcosa di me stesso calciatore, penso allo scudetto che vorrò dedicare a mia madre'. Uno gli chiede come si chiama la mamma, Bruno fa: • Come si chiamava, vorrai dire: Clementina: La parola «scudetto» è arrivata cosi nel discorso di Giordano, prima lui aveva rifiutato di dirla E aveva anche evitato una soddisfazione di secondo tipo, 11 festeggiamento allegro del fatto scaramantico, dell'ingresso ritardato ma con il numero 16, che vuol dire anche fortuna: 'Sia chiaro che preferisco sempre giocare dal primo minuto, e pazienza se non segno. Detto ciò, quello che decide il mister mi sta sempre bene». Parole belle per i tifosi • che ci fanno sentire a casa in ogni stadio., per Juventus e Torino •che proprio qui abbiamo sconfitto, cogliendo le due vittorie forse più importanti dell'anno, contro due squadre che sanno giocare a calcio e quindi lasciano giocare a calcio: Tanta disponibilità anche per le domande banali. Una fulinite, quasi, di conversazione, risposte Immediate, come balzando addosso alla domanda prima che diventi troppo cattiva o troppo sciocca. Un Giordano perfetto e intanto sincero, corretto e intanto vero: non facile, per questo personaggio, in questo momento, dopo quel gol. Mentre Giordano parlava raccogliendo luci di parchilampade televisivi, Maradona diceva della sua cravatta V lici dopo il gol decisivo del centravanti; nel riquadro, Trapattoni lascia deluso l'Olimpico dopo la sconfitta

Persone citate: Bruno Giordano, Cappa Italia, Maradona, Trapattoni