I colpi di coda dell'inverno

Settimana di freddo intenso Settimana di freddo intenso I colpi di coda dell'inverno Espulso dal Burundi prete sogna lo Zaire Convogliata sull'Europa molta dell'aria gelida che si forma alle latitudini pohri ROMA — Il clima Invernale sull'Italia è davvero mutato? Dall'esame degli eventi invernali degli ultimissimi anni non vi è dubbio che dovremmo dare una risposta affermativa alla domanda e magari chiamare in causa l'opera dell'uomo. Nel decennio precedente il terribile freddo dell'85 c'eravamo assuefatti ad un clima invernale non molto rigido ed avaro di precipitazioni nevose divenute addirittura una rarità per le regioni padane. Da quella data In poi tutto è cambiato come se d'improvviso si fosse rotto un incantesimo. Freddo e neve sono diventati una costante dell'inverno italiano e si dispera che possa verificarsi una inversione di tendenza per gli anni a venire. Prima di trarre conclusioni affrettate è opportuno andare a consultare gli annali meteorologici. Si noterà cosi che periodi invernali molto rigidi si sono già verificati in questo secolo e ancor più nei secoli scorsi. Da questo punto di vista dovremmo quindi dire che tutto rientra nell'ordine di una casualità atmosferica non controllabile. Ciò non esclude che possa esistere una qualche relazione con la periodicità dell'attività delle macchie solari il cui ciclo è di dodici o tredici anni. Siamo ancora nel campo delle ipotesi e tra queste non sono da sottovalutare le varie tematiche sugli inquinamenti del suolo, delle acque e dell'atmosfera, in una parola dell'ambiente in cui viviamo. Non vi è dubbio che in qualche modo intervengono ad alterare il clima ma sino a che punto è ancora tutto da provare. Ultima ma non per ordine di, importani3a,iò,£ipotegi.,'dt, uno spostamento.lon$$yfienaie dei «centri dì azione atmosferici» costituiti dalle grandi aree di correnti ascendenti e discendenti, leggasi alte e basse pressioni, che interessano le medie latitudini a livello emisferico. Si è notato che questo spostamento dalla sede naturale si verifica ogni qualvolta insorge nell'Oceano Pacifico, in prossimità delle coste del Cile e del Perù, un fenomeno detto «El nino» (Bambin Gesù) poiché cade in prossimità del Natale. La ripercussione sul clima invernale europeo si estrinsecherebbe con la formazione di un'onda atmosferica molto sviluppata secondo i meridiani, al punto da estendersi per migliaia di chilometri dalle nostre latitudini a quelle polari. Se per disgrazia la concavità dell'onda viene a cadere sull'Europa molta dell'aria fredda che si forma alle latitudini polari viene cosi convogliata verso di essa. Nella maggior parte dei casi finisce con lo scaricarsi verso il continente russo ma non sempre è cosi. Ed anche quest'anno siamo caduti più di una volta in questa congiuntura negativa. La qual cosa si sta ripetendo in questi giorni. Sino a sabato scorso l'aria fredda veniva convogliata verso il Mediterraneo occidentale dove dava innesco a correnti sciroccali indirizzate verso l'Italia (da qui il maltempo Aspetta il permesso del vescovo CASTEGGIO — (e. c.) «Fino a Pasqua resterò a casa di mio fratello Agostino dedicandomi comunque ad attività missionaria, terrò conferenze In Club o associazioni per parlare del problemi del Burundi, poi mi trasferirò a Roma, sia per esaere vicino a mia sorella, sia, e soprattutto, per aver contatti con l'ufficio di coopcrazione fra le chiese che si occupa del problemi del Terzo Mondo. Infine, con II permesso del vescovo di Tortona, spero tanto di andare nello Zaire». Paria don Alfredo Ferrari, 57 anni, un sacerdote nativo di Oliva Gessi, un piccolo centro vicino a Castegglo, tornato In Italia dopo 15 anni di missione In Burundi, da cui ò stato ora espulso. «Il mio cuore ò rimasto là»: don Ferrari ricorda che la viu, In quel pezzo d'Africa ò sempre stata molto difficile, è diventata Impossibile quando nel settembre '86 è cominciata la violenta persecuzione contro la Chiesa, «lo sarei rimasto comunque, dovevamo Inaugurare un centro maternità alla cui realizzazione ha contribuito anche il Rotare Club di Novi Ligure, ma sono stato espulso». Don Alfredo ricorda che nella Missione di Muray ha realizzato 42 aule per 3000 bambini, con lezioni bisettimanali e ottimi risultati. «SI stava costruendo un Centro di sanità: rinunciare 6 stato un enorme dolore». Lontano dal «suo Burundi» don Alfredo Ferrari continuerà comunque a battersi perché altri lavorino In favore delle Missioni. Occorre personale religioso e laico, occorre istruire I giovani. «Sono certo però che almeno la scuola per manovali e saldatori cha stavamo costruendo potrà essere ugualmente realizzata». dei giorni scorsi); on. è diretta verso l'Italia e di colpo siamo piombati in pieno inverno. Del resto non più di una settimana fa. quando la temperatura era eccezionalmente mite, era stato detto: badate che l'inverno non è ancora finito. Comunque il freddo di questi giorni per ora è destinato ad acuirsi ma non si protrarrà oltre la settimana in corso, anzi tra sabato e domenica prossimi si ridurrà. Prima che l'inverno finisca però ci dovremo aspettare altri colpi di coda. Marcello Loffredi

Persone citate: Alfredo Ferrari, Gesù, Marcello Loffredi