Quante liti per uno scudetto

Domenica tre partitissime, solo Juve e Inter non cedono alle polèmiche Domenica tre partitissime, solo Juve e Inter non cedono alle polèmiche Quante liti per uno scudetto Junior e Radice tacciono La pace è troppo fragile Scirea guida la riscossa di P. C. ALFONSETTI TORINO — Gigi Radice nasconde le preoccupazioni dietro un sorriso. Ma, di sor- ' ridere, non ha troppi motivi. Il suo Torino è sofferente, di mali tecnici e psicologici, e le prossime, impegnative scadenze potrebbero rivelarsi . esami decisivi. L'analisi deve obbligatoriamente cominciare dai problemi morali. Una volta, lo spirito di spogliatoio era una delle qualità precipue dell'ambiente, ma adesso non è piti cosi. Lo dimostra la recente polemica della quale sono stati protagonisti l'allenatore con Junior e Dossena, e che i dirigenti hanno opportunamente e prontamente ridimensionato: ufficialmente, la serenità è tornata ma. anche dopo la partita di Ascoli, sono giunti segnali che quella firmata da Radice e da Junior è soprattutto una «pace di facciata» e che malessere e incomprensione continuano a turbare i loro rapporti. Se la situazione tra i due continuerà ad essere «pesante», i riflessi non potranno non essere ancora una volta negativi. L'ultima prestazione di campionato è stata «salva-' ta> da un colpo di classe dello stesso Junior, il quale fortunatamente sta ritrovando lo smalto che negli ultimi tempi sembrava essersi appannato, ma la prova di Ascoli ha ribadito le manchevolezze di una formazione che si accreditava tra le migliori. Per un Dossena tornato in grande condizione, un Junior nuovamente capace di reggere le fila del gioco, un Lorieri proteso a riscattare errori forse dovuti a mancanza di ambientamento e a inesperienza e un Kieft in ripresa, si registrano carenze rilevanti che compromettono il potenziale del complesso. Corradini oscilla- fra prove dignitose e altre insufficienti, Beruatto da qualche tempo appare svagato e meno tenace del solito, mentre Sabato si trascina un malanno pi ginocchio conseguente a un colpo rimediato contro la Sampdoria ed è l'ombra di se stesso. Prancini, poi, sembra patire l'incertezza della situazione contrattuale che dovrebbe definire in settimana ('Adesso tocca alla società» ha detto) e da qualche partita il suo rendimento lascia a desiderare. Radice, incapace di dare esauriente spiegazione a certe deludenti situazioni, allarga le braccia e si rifugia nelle solite raccomandazioni. ^Stiamo per affrontare partite molto importanti e dovremo arrivarci in condizioni migliori di quelle attuali. Domenica, ci troveremo di fronte il Napoli e questo basta per inquadrare l'entità dell'ostacolo. Subito dopo ci recheremo a Empoli, e tre giorni più tardi sosterremo il primo impatto con il Tirol: mi sembra evidente che non potremo pretendere troppo, soprattutto in Coppa, se non affronteremo gli avversari con estrema concentrazione. Anche ad Ascoli, sono stati compiuti troppi errori'. In effetti, il Torino si sta manifestando di una discontinuità disarmante: il suo cammino è stato fin qui un continuo alternarsi di prestazioni buone ad altre insufficienti che lo stesso allenatore non riesce a inquadrare. L'incidente occorso a Kieft ha procurato per lungo tempo una comoda attenuante ma, per ammissione del tecnico e dei giocatori più responsabili, sarebbe disonesto rifugiarsi dietro tale sfortunata circostanza e trasformarla nella motivazione ufficiale di certe disavventure. Il bilancio, a questo punto, volge più al rosso che al nero. Una considerazione incontestabile che ne presuppone una seconda e cioè che non essendo al momento possibile immaginare rivoluzionamenti di alcun tipo, i granata dovranno soprattutto stringere i denti. Chissà che sulla loro strada, tra tante spine, riescano a trovare anche qualche rosa. Basta polemich che, M aratona invita il Napoli a fare quadrato «Con i rossoneri non possiamo fallire, nelle ultime partite abbiamo giocato al meglio» - «H Napoli soffrirà a Torino, ma può farcela» - «Bravo Baresi, è un punto fermo della Nazionale» resi. Sabato a Lisbona il milanista ha sostenuto e superato a pieni voti un esame internazionale molto difficile. Spiega Scirea: 'Batto con piacere le mani a Baresi, perché si è confermato giocatore maturo, uno dei punti fermi della squadra di Vicini. Gli azzurri sono partiti nella maniera migliore e so bene come siano importanti i risultati positivi per crescere e migliorare». In nazionale quindi gli hanno ormai «rubato» il posto, nella Juve gli preparano un successore. Ma Scirea non molla: «£' da tempo che mi chiedono quando smetterò. Adesso mi arrabbio e mando tutti al diavolo. Al futuro non penso ancora. C'è un campionato da finire e uno scudetto da difendere. Per ora voglio battere il Milan. Quando deciderò di smettere convocherò una conferenza -stampa. Come ZÓff». blemi che abbiamo avuto nei primi mesi della stagione, meriteremmo qualcosa di più.. Ma con un Platini come quello attuale nulla è proibito. Domenica scorsa Michel ha inventato i tre gol del nostro successo sull'Empoli e può ripetersi a Milano. Anche per questo credo che contro il Milan la Juve possa davvero giocare la partita della svolta. La squadra di Liedholm è in grande rilancio e sicuramente più tranquilla di noi, ma vedremo di farla soffrire». Ma la quarta giornata di ritorno offre altre forti emozioni. Anche a Roma e Torino saranno in gioco le sorti del campionato. Secondo Scirea chi rischia di meno è il Napoli: 'Il Torino quando gioca in casa si trasforma, ma la squadra di Bianchi e euforica, gioca bene, non perde colpi. Quanto all'Inter, ha un compito difficile come il nostro se non peggio. Ma di FABIO VERGNANO TORINO — Una domenica diversa-dal solito. Niente calzoncini e maglietta, ma giacca a vento, doposcì e l'aria frizzante dei 2000 metri dèi Sestriere. Contro il logorio del campionato targato Maradona non c'è nulla di meglio che una giornata ad alta quota, ma a bassissima tensione nervosa. Scirea si prepara a tuffarsi in una settimana di fuoco. Domenica c'è il Milan e la Juve dovrà sostenere un vero esame di maturità. Se davvero ha riacquistato lo spirito vincente di sempre, ecco l'occasione per dimostrarlo proprio contro una squadra in piena ascesa. A Scirea non piace, non è mai piaciuto, esasperare i toni, creare climi da ultima spiaggia attorno ad una partita, ma questa volta anche lui sente che si respira un'atmosfera diversa: «La trasferta di San Siro è importante, troppo importante per il nostro futuro e per quello del campionato. Una tappa fondamentale sulla strada dello scudetto 'che, vorrei ricordarlo, ci vede ancora in corsa alla pari dell'Inter. Contro il Milan ho raccolto grandi gioie ed enormi amarezze, ma questa volta non possiamo fallire. Inter e Napoli rischiano anche loro su campi che scottano e dobbiamo essere pronti a sfruttare un eventuale passo falso delle nostre avversarie. Dopo il Milan avremo due partite consecutive in casa contro Fiorentina ed Ascoli, per questo è importante tornare da Milano con làcarici giusta', per rilanciare la sfida a Maradona*. La fiducia di Scirea non è campata in aria. La Juve sta recuperando un ritmo di gioco quasi normale ed ha in più un Platini di nuovo ispirato, in grado di pilotare il gioco della squadra come ai bel tempi. Ammette Scirea: «Siamo in un momento positivo. Nelle ultime partite ho rivisto la Juve migliore. Ci manca un pizzico di fortuna e credo che dopo tutti i pro¬ Gaetano Scirea Trapattonl ha a disposizione una squadra concreta, che ha subito pochi gol è che non perde mai la testa. Insomma, una domenica da brivido, un anticipo eletérizzante delle emozioni che riserverà ancora il campionato: Sul prato di San Siro anche un confrontò a distanza tra presente e passato della Nazionale. Da una parte Scirea, dall'altra Franco Ba¬ Liedholm fa felice Berlusconi e parla di scudetto