in seffantamila a Viareggio ma il Carnevale non graffia

Una manifestazione sempre grandiosa ma con meno satira del passato Una manifestazione sempre grandiosa ma con meno satira del passato in seffantamila a Viareggio ma ii Carnevale nan graffia Una sorta di autoc VIAREGGIO — La Versilia ha aperto ieri pomeriggio la stagione del Carnevale con il primo corso mascherato di Viareggio abbinato alla omonima Lotteria, Nazionale che promette ai più fortunati un miliardo e tante centinaia di milioni. Settantamila gli spettatori che si sono affollati lungo i viali per la grande kermesse che come ogni anno ha rotto la monotonia e 11 grigiore dell'inverno aprendo una serie di manifestazioni che si protrarranno sino al 3 marzo. CI saranno, oltre alla sfilata di ieri, quelle delle domeniche 22 febbraio e 1° marzo, e il corso conclusivo del martedì grasso. Saranno molto numerose tutte le manifestazioni collaterali: una grande caccia al I finanziamen ocensura blocca in parte tesoro, la festa della canzonetta, il festival della cucina marinara, il trentanovesimo torneo di calcio che vede alla partenza le rappresentative giovanili delle.grandi squadre nazionali della serie A, il festival del teatro comico, mostre, un meeting internazionale di nuoto e persino uno sulla neve che porterà i partecipanti sulle piste dell'Abetone.. ... Un gran Carnevale dunque come spettacolo o serie di spettacoli, 'dal momento che è divenuto ricco, grazie alla lotteria. Si è anche proclamato Fondazione, ambisce al titolo di «Carnevale d'Italia» (in diretta concorrenza con Venezia, che quest'anno, con le sue «ambascerie» punta ancora di più sull'aspetto internazionale ti per il Centrò di C te lo spirito libero dei c della manifestazione). Cerca e ottiene spazi consistenti alla televisione anche se a costo di qualche patteggiamento, magari a scapito della sua grinta tradizionale, impastata ancora una volta, secondo tradizione, più di satira feroce che d'ironia, con una serie di costruzioni che puntano più allo spettacolare che al graffiarne. 10M Si è un po' lontani dalla vecchia tradizione del Carnevale di Viareggio che, una volta almeno, non guardava in faccia nessuno, magari campava a cambiali, ma tirava diritto per la sua strada. Il Carnevale è cambiato, la gente ride, forse anche sorride, ma non riesce a ridere di gusto come qualche anno umiana previsti nell reatori di carri - Madrina la Cuccarmi fa, quando le situazioni e i personaggi di primo piano, soprattutto quelli della, vita politica, venivano sbattuti senza alcun riguardo sulla «prima pagina» .del corso mascherato con sberleffi privi di misericordia, quasi col gusto di quella sottile cattiveria che è tutta toscana. Un po', insomma, come se ai «maghi» della cartapesta — fra loro ci sono dei veri e propri artisti — fossero state limate le unghie perché non graffiassero a fondo, insomma fossero prudenti per non creare grane. E' emblematico quanto raccontano di uno dei migliori carri apparsi durante la sfilata. «Il sogno americano; ovvero la sconfitta del terrorismo internazionale» ideato da Silvano Avanzini, uno dei creatori di carri appartenenti alla vecchia guardia. C'è in mezzo alla composizione un gigantesto Reagan che. con forchettone e coltello, sta per papparsi un porcellino arrosto. La gente non capisce e si domanda il significato di quel porcellino. La spiegazione è che al posto del povero animaletto doveva esserci Un Gheddaf i. ma è bastato che un cronista della Rai diffondesse la notizia (che non è mai stata verificata) che il colonnello non gradiva e che minacciava tuoni e fulmini, perché a scanso di rischi Gheddafi fosse censurato. E lo stesso discorso vale per la bellissima composizione di Arnaldo e Giorgio Galli dal titolo «Un punto più del diavolo», dove la censura è calata di brutto, imponendo al posto di un Gesù Cristo di cartapesta, immalinconito dall'imminente fine del mondo a causa dell'inquinamento industriale e radioattivo, un gigantesco diavolone rosso che se la sghignazza. Due episodi che evidentemente hanno fatto scuola, tanto che i costruttori dei carri quest'anno si sono dedicati soprattutto allo spettacolare, come in «Gatta ci cova» di Vannucci o nel grandioso «Viareggio amore mio» di Renato Verlanti, che è un tripudio di spie, di colorì e di belle ragazze, ma non fa ridere. Semmai ha ragione, con il suo «Quo vadis?»', Paolo Lazeri, anche se questo Carnevale — s'intuisce — sa già bene dove andare, magari in braccio a Pippo Baudo o alla Cuccarmi (intervenuta alla manifestazione) con tanto di banda d'Affori che si sfiata a suonare allegre marcette fra gente che scappa perché dal mare s'appressano grossi nuvoloni carichi di tempesta. lla nuova legge

Persone citate: Gesù, Gheddafi, Giorgio Galli, Paolo Lazeri, Pippo Baudo, Renato Verlanti, Silvano Avanzini, Vannucci

Luoghi citati: Abetone, Italia, Venezia, Viareggio