Carlos Sorin un gaucho a Venezia di Piero Zanotto

INTERVISTA / Parla il regista che Tanno scorso ha vinto il Leone d'Argento INTERVISTA / Parla il regista che Tanno scorso ha vinto il Leone d'Argento Carlos Sorìn, un gaucho a Venezia mio racconto abbiamo avuto ostacoli a non finire. Abbiamo anche lavorato clandestinamente, tacendo poi stampare Il materiale impressionato con il nome di un committente fasullo. E' stata una lavorazione sofferta, piena di tentativi di censura'. Ma ne è sortita una cosa divertente, inusuale... Come l'ha accorta il pubblico argentino? «Dapprima un pòco tiepidamente. Ma O'a è un successo in crescendo. Da 28 settimane è programmato nella stessa sala di Buenos Aires». Una bella soddisfazione, dopo quella, prestigiosa, venuta col Leone d'Argènto alla Mostra di'Venezia Lei è stato di questo film anche il produttore. Pensa di continuare? •Ho già In cantiere la mia secónda òpera, i cui rischi economici divido con la Francia. SI intitola "Il Vangelo secondo Harvey Lodge". No, non si tratta di un film religioso né vi è nulla di blasfemo in esso. E non ho cambiato genere. Ancora una commedia, un poco loca, matta, perché In essa vi è al centro un altro esaltato. Come nel primo film dove un tizio vuole tarsi incoronare re di Araucan/a e Patagonia emulando le gesta di un tale vissuto il secolo prima, costui è Invasato da una propria personale religione. E si è votato per essa a una missione visionaria. Affronta, però buffamente come Don Chisciotte'. A che punto è? •Inlzleremo a girare tra un palo di mesi,. VENEZIA — La prima domanda è di rito. •Quale titolo ha il film che sta girando a Venezia?: Carlos Sorin. il sorridente quarantatreenne regista argentino che lo scorso settembre vinse alla Mostra del Cinema il Leone d'Argento con la sua opera prima, «La pellcula del Rey, sbotta in una franca risata. •Non c'è tìtolo. Quello che sto realizzando è uno spot pubblicitario per la televisione del mìo Paese». ' Siamo sulla Riva degli Schlavonl, appena fuori dell'Hotel Metropo'e dove Sorìn e la sua piccola troupe han trovato alloggio. Sul vicino «A/o» si sta allontanando verso la laguna una gondola, il cui rematore ha un'aria — come dire — ispirata. Par annusare l'ari a. Si tratta' del profumo degli spaghetti, cóme ci avrebbe spiegato Sorin, spaghetti ' di una fabbrica di Buenos Aires. Il gondoliere lo Insegue per I tortuosi canali veneziani e voga sempre più celermente, fino a sfociare davanti alla... capitale argentina. •Nessuna meravìglia. N6 per lo spot neper gli spaghetti — ci spiega con accattivante predisposizione l'estroverso cineasta —. Sono abituato alla pubblicità, ho esordito con questa, realizzando anche tllmlnl sperimentali. Quanto agli spaghetti In gondola, non è stato Marco Polo a portarli a Venezia dalla Cina?: E' vero. Impacchetterà quindi la gondola e la porterà oltre Oceano? Sorin estrae di tasca dei fogli disegnati. • Vede. Qui c'è tutto, dalle misure a come curvare il legno. Ne tarò costruire una a Buenos Aires, di gondola. E' più pratico e poiché a questo spot ne seguirà un altro in cui vi sarà la moltiplicazione delle nere Imbarcazioni, dopo la prima ne metteremo in cantiere altre cinquanta. Faremo concorrenza a Venezia...». Senza scherzi. Se fatte a regola d'arte (ma è un artigianato pieno di segreti) potreste vendercele visto che si assottigliano le file del costruttori ed è sempre più raro trovare degli apprendisti... Nel giorni precedenti Sorìn era a Roma, dove potè vedere la prima copia doppiata di «La pellcula del Rey» (che presto entrerà nei nostro circuito commerciale, con il sottotitolo. «C'era una volta un re'). Che effetto gli ha fatto ascoltare i suoi attori parlare In un'altra lingua e con voci diverse? '' •Estraniente! MI ci sto abituando plano plano. Anche se, debbo dire, Il modo dì recitare degli'argentini è assai slmile a quello degli attori Italiani'. Usa la presa diretta per il sonoro, quando gira? •No. Anche noi usiamo il doppiaggio a posteriori. E poi qui sarebbe stato In gran parte impossibile col vento del deserto che avvolge.motte sequenze'. Il film racconta di una troupe di cineasti decisa a proseguire nella lavorazione di una pellicola, estrosa come gli Imprevisti che la équipe deve superare, anche dopo che il produttore è scappato con la cassa... •Sembrava — dice Sorìn — che raccontassi ciò che realmente ci stava accadendo. Anche noi, come quelli del Piero Zanotto

Persone citate: Argento Carlos, Carlos Sorin, Harvey Lodge, Tanno