SPUNTA LA CORRUZIONE

Nuove sorprese nell'inchiesta sull'Usi, mentre continua il confronto sulla classe politica cittadina Nuove sorprese nell'inchiesta sull'Usi, mentre continua il confronto sulla classe politica cittadina SPUNTA LA CORRUZIONE C'è una Torino degli Mandali ma la €ittà non si rassegna Sarà addebitata ai protagonisti dopo il peculato, il falso, l'associazione per delinquere e l'interesse privato - Nel pomeriggio il giudice Cuva interroga di nuovo Salerno e Masante Scandalo Usi: ora si parla anche di corruzione. Potrebbe esser addebitata nelle prossime ore al principali protagonisti del •rimborsi facili; già arrestati per peculato, falso ideologico e associazione per delinquere. Oggi pomeriggio il giudice Istruttore Aldo Cuva interroga per l'ennesima volta Giovanni Salerno, ex presidente democristiano dell'Usi torinese, e Ouldo Masante, ex capo del personale. E' quasi sicuro che contesterà ad entrambi il reato di corruzione. Come mai? La logica spiegazione giunge dai più recenti sviluppi dell'inchiesta: la scorsa settimana sono State definitivamente messe di fronte alle loro responsabilità le mogli di Salerno e Masante. Le due donne, Paola Manfredi e Oiancarla Ceccardi, hanno disperatamente mentito per 15 giorni, negando sino all'ultimo, nel tentativo di nascondere la realta dei fatti: entrambe lavoravano all'Istituto d'analisi Mirai iori. amministrato da Luciano Michelozzi, non come impiegate •part-time: ma come socie al cinque per cento ciascuna. Le signore Salerno e Masante hanno resistito il più possibile prima di confessare, schiacciate dall'evidenza e dalle prove, perché si rendevano conto di non poter rivelare che possedevano una quota del •Mirafiori». Significava anche ammettere, che i mariti, funzionari pubblici, avevano degli •interessi privati- nell'affare della sanità. L'Istituto Mlrafiori era una vera e propria Industria A Rivoli «Personale» di Brunetto E* aperta fino al 28 febbraio, nella Sala delle cerimonie del, Comune, di Rivoli, una -personale, del pittore Silvio Brunetto, allestita " à cura di Angelo Nardoiannl. 81 tratta di paesaggi valsusinì colti con serenità e delicatezza di tocco, che mettono in evidenza scorci di Rivoli innevata, la Sacra di San Michele, i tetti del centro storico di Busa, il borgo vecchio di Bardonecchla. • Centro Pannunzio. Per venire Incontro agli studenti delle superiori carenti nell'italiano scritto, il Centro Pannunzio (via Mercanti 1) ha organizzato anche quest'anno 11 corso «Imparare a scrivere», articolato in sette incontri con il professor Pier Franco Quaglienti le iscrizioni si chiudono entro questa settimana. degli affari in subappalto. La lista dei centri non convenzionati che si servivano della copertura della società di corso Traiano 64/14, l'unica ad avere una convenzione, è lunghissima: le succursali di via Roma e corso Montecucco, lo studio medico di via Magenta, il Centro di Medicina riabilitativa, ed il Chiro fìerapic Center (di cui era ai. ninistratore Pasquale Valenti, il funzionario regionale con laurea falsa che era stato nominato ispettore capo ed in pratica avrebbe dovuto controllare se stesso). In passato l'Istituto Mirafiori era già stato denunciato più volte. La magistratura, e l'Usi naturalmente, avrebbero dovuto essere al corrente da più di tre anni dell'incredibile, ed Irregolare, situazione. Epppure il «Mirafiori» aveva potuto continuare ad operare come se niente fosse prosperando con sempre nuovi laboratori periferici aperti a catena. Né l'Usi né la Regione hanno mai fatto nulla per far cessare l'attività Illegale. Come mai? I magistrati che conducono l'inchiesta, il dottor Cuva ed 11 pubblico ministero Stella Caminlti, si stanno chiedendo se per caso la spiegazione non debba esser cercata nel fatto che le mogli di Salerno e Masante avevano degli interessi nel •Mirafiori». I risultati dell'inchiesta hanno dimostrato che Luciano Michelozzi ha praticamente regalato il dieci per cento delle azioni a Paola Manfredi e Oiancarla Ceccardi. Perché tanta generosità? Non sarà, per caso, stato 11 prezzo per corrompere 1 due potenti funzionari che hanno sempre chiuso non uno, ina entrambi gli occhi sino a quando 11 «bubbone» non è scoppiato un mese fa? Giovanni Salerno, addirittura, ha annunciato, non appena si sono sparse le prime voci di scandalo, di aver intenzione di costituirsi par-i te civile contro chi avesse danneggiato o approfittato dell'Usi. Qualche giorno dopo l'ha davvero fatto, e subito dopo è finito pure lui imputato rendendo la situazione sempre più paradossale. Quanto rendeva ai coniugi Salerno e Masante la partecipazione nel centro medico? □ capitolo è ancora tutto da chiarire. Le due signore, dopo aver negato tutto il negabile, continuano ad arroccarsi dietro un ultimo baluardo. Niente, il 10 per cento dell'istituto d'analisi •Mirafiori» non rendeva niente, quasi quasi si lavorava in perdita. Però, se è cosi, perché in questi anni c'è stata una vera e propria gara per aprire sempre nuovi laboratori? Marco VagUetti Interventi del sinda co Cardetti, di don Per Torino in prima pagina. Perché tanti scandali negli ultimi anni? Perché tanto scalpore su questa città, quando nel resto del Paese le cose non sembrano andare meglio? Come reagire senza incorrere in eccessiva indignazione o, al contrario, in rassegnata accettazione? Si riflette a voce alta, negli ambienti di lavoro, in famiglia, nelle sedi sociali Esponenti del mondo politico e sociale intervengono sui quotidiani. C'è volontà di capire per cambiare, portando ragionamenti e punti di vista non sempre concordi, e talvolta non privi del gusto della polemica. Per un •malinterpretato invito alla rassegnazione' il sindaco Cardetti è stato richiamato pubblicamente da un alleato di governo, il vicesegretario nazionale del pri. Giorgio La Malfa. «Non intendevo e non intendo invitare i cittadini alla rassegnazione — dice il sindaco — San d'accordo con chi fa riferimento a gran parte della popolazione, quella sana». La Malfa ha scritto che «la corruzione e l'inefficienza pubblica non sono inevitabili, né sono il prodotto di una particolare struttura economica di questa o quella città; esse sono il prodotto di una cultura e una moralità insufficiente e della mancanza di un fermo argine istituzio¬ eradotto, di Fassino e nale al potere e all'eccesso di potere dei partiti'. Cardetti tiene a sottolineare, non senza vena di polemica nei confronti del consigliere comunale La Malfa, che 11 contrasto alla corruzione e all'inefficienza dei servizi si realizza anche con una presenza costante negli organismi dove si è stati eletti. A chi parla di classe politica mediocre perché quella -valida* ha scelto altri campi, il sindaco ricorda •carriere e guadagni mancati di chi ha fatto della politica un'onesta scelta di vita'. Don Franco Peradotto, vicario della diocesi torinese, (autore di un articolo su «La voce del popolo») ha detto che la Torino degli scandali non è la maggioranza. Porta gli esempi delle famiglie medie ed operaie della periferia, dei giovani-adulti, di quegli imprenditori che lavorano per lo sviluppo pensando all'occupazione. Alessandro Galante Garrone, giurista, ha scritto che • Torino è l'Italia, nel bene come nel male. La città di un tempo è scomparsa per sempre. I torinesi autentici sono una minoranza (e, sia ben chiaro, non dico che siano meglio dei loro concittadini): E' stato criticato: «Non é un'impostazione antimeridionaltsta — replica ora — Mi sembrava un po' riduttivo pensare, com'è stato scrit- Galante Garrone to, che i guai di Torino dipendono dalla presenza di una grande azienda che assorbe il meglio della città, riducendo il resto di Torino alla mediocrità. I fenomeni sono gli stessi di altre città, dove là, però, permane una rassegnata accettazione'. La Torino degli scandali fa scalpore. •Questa città — dice don Peradotto — che ha sempre voluto essere modello, ci sta male quando succedono questi guai e, da fuori, si va a goduria quando si scoprono vizi. Oggi Torino paga il limite di essere sempre stata capitale, anticipatrice di fatti nazionali'. Oli scandali che emergono oggi son tanti, come mai? • C'è più gente disposta a raccontare le malefatte — risponde don Peradotto —, perché stufa di essere taglieggiata. Dai cittadini una spinta crescente a liberarsi da un giogo e dalla magistratura, conseguentemente, una maggiore attenzione'. Galante Garrone ha scritto che «accanto alla rassegnazione ironica e sfiduciata di molti, c'è anche tanta indignazione e ansia di pulizia'. Oggi aggiunge: «Indignazione non solo per Torino. Contro l'invadenza dei partiti contro la rissa per t posti. La gente con un minimo di sensibilità è contro certe lottizzazioni in favore dei galoppini di partito. £" giusto esprimere senso di malessere'. La classe dirigente: Galli della Loggia, politologo, scrive che oggi le «élites municipali» non guardano più al proprio municipio; guardano direttamente al Paese. C'è chi dice che i migliori sono stati assorbiti dalla grande industria. •Conosco quelli che io definisco giovani-adulti (dai 28 ai 40 anni) capaci di far bene — osserva don Peradotto — Mi stupisco che i partiti non se ne servano. E' come ci fosse una classe dominante che fa da tappo sulle sensibilità nuove'. Parere analogo esprime Galante Garrone: • Ci sono giovani che si sono avvicinati alla politica e che si sono disgustati perché non trovano spazio. E' pericoloso che ci sia questo disamore'. E i partiti che cosa possono fare? «C'é troppa rivalità tra i partiti — risponde Galante Garrone —. Per la concorrenza ci si batte senza eslusioni di colpi. I partiti devono aprirsi sempre più, avere più sensibilità'. n segretario provinciale del pei Piero Fassino ha invitato a compiere un «colpo di rem»: «/ partiti e chi crede nella politica devono cambiare comportamenti, regole del gioco, aprirsi di più, non ragionare sempre in termini di maggioranza. La questione morale viene prima'. Luciano Borghesan GIO andi temi ità ERTO- sorpresa