Per lo zoo il futuro è ancora incerto Tre nuove proposte e molte polemiche

Il Consiglio comunale deve decidere sulla sorte degli animali Il Consiglio comunale deve decidere sulla sorte degli animali Per lo zoo il futuro è ancora incerto Tre nuove proposte e molte polemiche Il Consiglio comunale dovrebbe decidere, questa settimana, se realizzare un nuovo giardino zoologico e se acquisire una parte degli animali della ditta Mollnar che gestisce Parco Michelotti. All'ordine del giorno esistono tre proposte: una che prevede la realizzazione di un grande parco con animali del nostro clima e la conservazione del rettilario; un'altra che propone la realizzazione di uno zoo-fattoria e la conservazione del rettilario; la terza che auspica uno zoolaboratorio, senza animali vivi La prima proposta è'firmata dall'assessore all'Ecologia, Gianfranco Guazzone, de, presidente della commissione comunale incaricata di decidere se la città debba continuare ad avere uno zoo. «La stragrande maggioranza degli esperti sentiti dalla commissione — spiega Guazzone — ha affermato che lo zoo deve rispondere a tre caratteristiche: la ricerca scientifica, la conservazione delle specie in estinzione e la funzione educativa. Se queste funzioni possono coesistere ha sento creare una struttura di questo tipo. Altrimenti niente felini o grandi mammmiferi, ma animali che vivono nella nostra fascia climatica e che, supera- L'assessore Guazzone ta una crisi iniziale, possono vivere in condizioni tali da salvaguardare alcune garanzie primarie». Continua: «A cominciare dalla ricostruzione di tutto l'ambiente naturale. Un animale che soffre, inoltre, trasmette una sensazione di disagio all'osservatore: cosa che accade guardando i felini che camminano instancabilmente avanti e indietro nel recinto. Al contrario, la possibilità di osservare un animale nel suo ambiente naturale inse¬ gnerà alle giovani generazioni a rispettarli. Tutto ciò ha ragion d'essere solo se inserito in un ciclo educativo complesso, con esperti e insegnanti specializzati». Dal vecchio zoo di Parco Micheiotti, la commissione propone di recuperare il rettilario. I pesci non possono lamentarsi ed i rettili, il cui aspetto è di solito repellente, non suscitano sentimenti di pietà, Su questo punto l'assessore Guazzone esprime un parere strettamente personale: «Per essere coerenti fino in fondo bisognerebbe avere per queste specie la stessa comprensione e lo stesso rispetto che proviamo per i grandi mammiferi». Ma, purtroppo, la commissione non ha sentito il parere di esperti Tra le persone ascoltate figurano, Invece, numerosi direttori di giardini zoologici dai quali non ci si poteya attendere che si pronunciassero per l'abolizione delle fonti dei loro redditi. La seconda proposta è firmata dal verde Francone, dall'Indipendente di sinistra Tartaglia, e dalla comunista Flavia Bianchi. All'interno del pei si è creata una spaccatura su questo tema. Il direttore dello zoo. Giusto Benedetti è stato consigliere comunale del partito. Acca¬ de, cosi, che alcuni, come Fiorenzo Alfieri, sostengano la realizzazione di un uuovo zoo aderendo alla proposta di Guazzone. Altri, come Flavia Bianchi siano contrari alla segregazione. . La terza proposta è la più innovativa e chiede •il rispetto inalienabile del diritto alla libertà, che deve essere riconosciuto a tutti gli esseri viventi». E' firmata dal democristiano Sergio Gaiotti e dall'assessore alla Cultura, il socialista Marziano Marzano. Entrambi facevano parte della commissione comunale, ma si sono dimessi in segno di protesta: «Si capiva sin dall'inizio che avrebbero finito con l'acquisire gli animali. Una posizione corretta è, invece, quella di fare sgomberare il parco, restituirlo al quartiere e, soltanto dopo mettersi attorno ad un tavolo per discutere se e dove fare un nuovo zoo. In sostanza, questa commissione non ha stabilito nulla e propone la formazione di un'altra commissione di studio. L'acquisizione degli animali è solo un pretesto per continuare a tenere iti piedi la struttura di Parco Michelotti che, a dispetto di tutte le dichiarazioni di buona volontà, rischia di rimanere così com'è». c. m.