Quando la speculazione paga le tasse

Quando la speculazione paga le tasse Quando la speculazione paga le tasse Una disposizione del nostro ordinamento tributario quasi ignorata dalla gran parte dei contribuenti è quella dell'articolo 76 del decreto Irpef sulle operazioni speculative: il loro reddito dev'essere dichiarato per il periodo di Imposta in cui si sono concluse. L'esempio più comune è quello dell'acquisto e della successiva vendita di beni immobili, se il periodo Intercorrente tra l'acquisto e la vendita non è superiore a cinque anni. Se. per ipotesi, un alloggio è stato comperato nel 1983 e viene rivenduto nel 1987, nella dichiarazione dei redditi (da presentarsi nel maggio del 1988) occorrerà indicare il plusvalore, cioè l'utile netto, costituito dal prezzo di rivendita meno il prezzo d'acquisto, meno i costi sopportati e meno l'In vini pagata. Cosi, se il prezzo di acquisto è stato di 100 milioni di lire, i costi sostenuti sono di 15 milioni e l'Invim, sulla rivendita a 150 milioni, ammonta a un milione 750 mila, il reddito conseguito viene calcolato sottraendo da 150 milioni di lire, 116 milioni 750 mila, e cioè è pari a 33 milioni 250 nula lire. Tale importo dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi come facente parte del reddito complessivo. Il fine speculativo nella rivendita- di un appartamento nei cinque anni è presunto, senza possibilità-df provare 11 contrario, ma la disposizione non si applica se il bene Immobile acquistato (e successivamente venduto) è destinato all'utilizzazione personale dell'acquirente o dei suol famigliari. Pertanto, se il contribuente acquista un appartamento per destinarlo a propria' abitazione (o per la sistemazione di un figlio) e lo rivende entro cinque anni dall'acquisto non si ha un'operazione speculativa tassabile. La stessa cosa si può sostenere per la seconda casa che viene comperata per esigenze familiari, sempre che venga usata direttamente e non data in locazione. La legge si riferisce alia differenza tra il prezzo d'acquisto e quello di vendita, aggiungendo che quest'ultimo deve essere quello 'realmente conseguito: Attraverso tale espressione si apre la possibilità (contestabile peròl per l'amministrazione finanziaria di riferirsi non al prezzo indicato ta atto, ma al valore che può venire rettificato tutte le volte che l'accertamento è cncora possibile (^er esempio, per un alloggio non censito al catasto al quale non è applicabile là' valutazione automatica con 1 coefficienti). 81 tenga anche presente che la differenza tra i due prezzi (o tra i due valori accertati) può anche essere rilevante e, di conseguenza. l'omissione della dichiarazione del relativo reddito può comportare conseguenze non solo amministrative, ma. anche penali, per l'eventuale denuncia di fronte alla magistratura. L'accertamento dell'omessa dichiarazione, comunque, non è sempre agevole per l'amministrazione finanziaria, anche se il confronto tra le successive dichiarazioni dei redditi può far emergere l'illecito della mancata dichiarazione. D'altra parte, il rilievo dell'omissione era molto difficile prima dell'entrata ta funzione dell'anagrafe tributaria. Coerentemente ..con l'aspetto punitivo nei confronti della rivendita dell'Immobile nei cinque anni, il nuovo Tetto Unico sull'imposta di registro ha soppresso in questo caso le agevolazioni per il compratore: esse non avevano infatti motivo di rimanere ta vita. Gianfranco Gallo-Orsi

Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi