Scandalo Usl, pozzo senza fondo

Giovanni Salerno dopo l'arresto si dimette subito da presidente mentre l'inchiesta promette altri colpi di scena Giovanni Salerno dopo l'arresto si dimette subito da presidente mentre l'inchiesta promette altri colpi di scena Scandalo Usi, pazza sansa landa Indagine immediata parìe dalla Regione Il giudice istruttore Giva: «Per ora seguiamo i filoni principali, poi esamineremo anche i rami secondari» - Stamane interrogatori di Emanuela Cervini e del marito Luciano Mlchelozzi, amministratore dell'istituto Mirafiori Il presidente dell'Usi 1-23, Giovanni Salerno, subito dopo l'arresto, ha dato le dimissioni dal vertice dell'ente che da due anni, mancando l'accordo su chi gli debba succedere, continuava a governare «in prorogatici». Ma non è tutta Mentre veniva scortato dagli agenti della Digos verso casa (gli sono stati concessi gli arresti domiciliari) deve anche aver detto mentalmente addio — pur avendo già ottenuto l'Investitura ufficiale del suo partito —> al prossimo posto: la presidenza della più grande Usi cittadina, la numero 2, comprendente gli ospedali Molinette, Dermatologico, San Vito. San Vincenzo e Eremo (210 miliardi di bilancio éÌ4350 dipendenti). Giovanni Salerno, imputato di peculato, falso ideologico ed associazione per delinquere, è senza dubbio il primo 'personaggio eccellente' del nuovo scandalo che ormai da due settimane mette a soqquadro la Torino della sanità. n suo legale, l'avvocato Giovanni Lageard, ribadisce perù la linea difensiva dell'ex presidente Usi: «il dottor falerno ha tempre aottenuto coerentemente in ore e ore d'interrogatorio di non aver mai favorito l'Istituto Mirafiori, di cui la moglie era impiegata part-time. Va anche detto che tino all'83 Paola Manfredi era socia del centro con una quota del 2,50 per cento, decisamente nulla di particolare. Il presidente non ha mai saputo di irregolarità da parte dell'Istituto, del resto l'Unità sanitaria ha 16 mila dipendenti, quindi non è mai intervenuto» Ci saranno altri botti, e vittime, con il procedere delle indagini? L'ennesimo bubbone scoppiato nel sottobosco della vita politica ed economica della citta non accenna aifatto a sgonfiarsi Al punto. — Giovanni Sale che le previsioni degli avvocati — e degli stessi giudici, il dottor Cuva ed il pubblico ministero Stella Caminiti. appena un po' più cauti — sono unanimi Ci saranno altri clamorosi sviluppi H riferimento al primo maxiscandalo che ha scosso Torino in questi anni, il caso Zampini, sta diventando d'obbliga Ieri il dottor Cuva non è andato nel suo ufficio, alla Procura della Repubblica, però non ha nemmeno messo il naso fuori casa: 'L'inchiesta sull'Usi si sta rive¬ Con le dimissioni' di Giovanni Salerno da presidente dell'usi 1-23, il comitato di gestione (composto da consiglieri comunali ed esperti esterni) dovrebbe ora procedere a nuova elezione. •Non c'è neppure un vicepresidente che può sostituirlo temporaneamente' ha detto ieri il capogruppo del pei Domenico Carpanini che ha già presentato lerno, presidente Usi, si è dimesso lando un pozzo senza fondo. Per ora andiamo dietro solo ai filoni principali, poi esamineremo anche t rami secondari. Mi sono portato a casa un po' di fascicoli per tentare di raccapezzarmi meglio in una materia vastissima'. Nel programma odierno del magistrato c'è per prima cosa l'interrogatorio di Emanuela Cervini, difesa dall'avvocato Alfredo Merla e del marito Luciano Mlchelozzi, avvocato Graziano Masselli I coniugi sono soci, e l'uomo è -anche amministratore. dopo l'arresto. Luciano Micbelozzi, la moglie Emanuela Cervini e Mario Parino dell'Istituto Mirafiori il primo laboratorio privato messo sotto inchiesta. Proprio controllando le fatture ed 1 rimborsi dell'istituto, il dottor Cuva e la dottoressa Caminiti sono giunti ad arrestare in successione amministratori funzionari Usi (Mario Parino e Liliana Corderò) e presidente in persona. Gli interrogatori di oggi sono solo di «routine», atti dovuti ad eccezione di quello che sarà condotto nel pomeriggio con il dottor Mario Parino. Il funzionario del¬ l'Usi ha sempre negato tutto, sostenendo la correttezza del suo ruolo di controllore delle richieste di rimborso. I magistrati vogliono accertare se muterà atteggiamento, magari collaborando all'inchiesta, dopo gli ultimi sviluppi Un nuovo, interessante, capitolo si aprirà comunque con tutta probabilità domani quando riprenderà in pieno l'esame del materiale sequestrato nelle scorse settimane, durante le perquisizione della Digos in otto istituti d'analisi privati bre scorso. Inoltre, nel corso della verifica politica democristiani, liberali repubblicani socialdemocratici e socialisti hanno concordato di dar vita a un comitato di coordinamento tra Comune e unità sanitarie locali composto da nove consiglieri comunali di cui sei in rappresentanza dei partiti di maggioranza e tre per quelli di minoranza*. - ì*J— , , „ tifanti»- Tre miliardi e m Ha detto il dottor Cuva. compiendo un primo rapido bilancio delle indagini «il Mirafiori è uno dei tanti centri, ma ne esiste un altro molto più grande: Non vi sono dubbi su quale intenda; il Centro diagnostico Cernala affianca alla sede principale, di via Cernala appunto, altre 5 succursali in Torino e prima periferia. Gli agenti della Digos hanno controllato l'assetto societario della ditta. Sarebbero emerse importanti scoperte su soci «occulti» con importanti quote di proprietà. Il Centro diagnostico Cernala, amministratrice Marie Michelin Mignon, sarà protagonista della settimana dei due magistrati assieme ad un altro filone: il mercato delle impegnative e degli esami non fatti Non solo migliaia di esami erano fatturati due volte, ma si era anche riusciti a ottenere il rimborso per prestazioni non eseguite.'Tutto era falso, dall'inizio alla fine, timbri compresi ,. • •.-.-Marco Vagltetti ezzo costa, sino ad In tutti i laboratori Ispezione immediata nei laboratori convenzionati indagine per scoprire quanti dei 2800 dipendenti svolgono un secondo lavoro magari incompatibile con gli incarichi di pubblici funzionari forse una commissione d'inchiesta del Consiglio. La Regione, dopo gli ultimi colpi di scena dello scandalo Usi scende in campo per difendere la sua immagine, ripristinare la fiducia con la gente. Le scelte (verranno discusse domani dalla giunta) sono nate da un vorticoso intrecciarsi di telefonate, riunioni sollecitazioni che tra sabato e ieri ha coinvolto tutti gli amministratori regionali II clima è teso. C'è anche chi sostiene che il «crack» poteva essere evitato. Come? ■Con verifiche già previste dalle attuali leggi», dicono i consiglieri del movimento sociale: 'Facendo funzionare il servizio ispettivo; incalza il capogruppo pei Rinaldo Bontempi Ma allora la Regione c'entra? 'Certamente no — risponde da Omegna il presidente della giunta Vittorio Bel trami, dopo una mattinata in cui il telefono non ha mai smesso di squillare — Ma non possiamo dimenticare che la macchina sanitaria del Piemonte conta 59 mila dipendenti distribuiti in ospedali, ambulatori, centri di riabilitazione, laboratori pubblici. Un colosso che macina circa 3500 miliardi l'anno: Una struttura-monstre difficile da controllare perfettamente perché regolata da leggi e leggine che troppo spesso sono colme di contraddizioni . o di «lacune». «Abbiamo già introdotto, da quando siamo al governo, non pochi anticorpi per garantire massima trasparenza, maggior funzionalità, più managerialità. Evidentemente gli sforzi non sono stati sufficienti Ora, dopo l'ennesimo sci?^ oggi, la truffa convenzionati - Commissione d'inchiesta? Il presidente Vittorio Bel trami e il capogruppo pei, Bon ficherà accordi e resoconti contabili, richieste e autorizzazioni e, al più'presto, potrà fornirci una fotografia completa che allontani definitivamente le ombre di intrecci tra pubblico e privato'. Basterà? 'Sto per presentare una proposta dì legge che ci permetterà dt controllare a campione la qualità del servizio offerto dai laboratori sia privati che pubblici: • Ci muoviamo con la dovuta cautela — aggiunge il presidente Beltramt — ma con estrema fermezza. Dobbiamo recuperare con un'iniezione di fiducia la migliore tradizione del Piemonte nella sanità.. Quanti altri «casi» ci sono in Regione di funzionati con doppio o triplo lavoro come Pasquale Valenti, responsabile dell'unità ispettiva regionale e contemporaneamente amministratore di due centri sotto inchiesta? 'L'assessore al Personale Mario Carletto ha già concluso, un'inchiesta. Domani ci informerà. Poi agiremo: Gian Mario Ricciardi votone della «macchina della salute» che cosa intende fare la giunta? 'Stiamo valutando se la proposta di una commissione d'inchiesta sia la strada giusta da percorrere». Già questa mattina assessori presidente e dirigenti esamineranno la delicata situazione in piazza Castello. Domani le decisioni che giovedì verranno discusse da! Consiglio regionale. .Ma qualsiasi intervento partirà dal presupposto della massima fiducia che noi tutti nutriamo nella magistratura. Ci auguriamo che se qualcuno avesse sbagliato, anche in buona fede, paghi». E intanto? 'Al posto di Pasquale Valenti, sospeso dal servizio ispettivo regionale, è già stato nominato un sostituto. Questo funzionario — assicura Aldo Olivieri, assessore regionale, anche ieri nel quartier generale in corso Regina Margherita — condurrà immediatamente un'indagine su tutte le convenzioni Che regolano i rap- porti della Regione con labo ratorio istituti privati; veri' COMUNICATO tempi

Luoghi citati: Omegna, Piemonte, Torino