La sparata del senatore
La sparata del senatore La sparata del senatore Milano — Viola e la Roma sono pronti «a chiudere 1 battenti» qualora non venga modificata l'attuale situazione nella capitale in merito al nuovo stadio auspicato dal senatore. In Lega ieri Viola ha fatto conoscere il proprio stato d'animo di dirigente amareggiato: «Al calcio ci sono arrivato per hobby, nessuno mi obbliga a restare. In sette anni di presidenza ho azzerato un deficit di 17 miliardi, ora siamo alla pari dopo tanti sacrifici se non proprio In attivo. Dunque, non sono disposto ad accettare che vengano penalizzate la Roma e la folla sportiva della capitale». Viola, com'è noto, ha presentato un progetto per la costruzione di un nuovo impianto in grado di ospitare almeno 100 mila persone, un progetto che «sarebbe costato zero lire al Comune. Abbiamo In proposito una lettera del presidente del Coni, Franco Carraro, In data 15 dicembre 1986: in essa si precisa che non sarebbe stato frapposto alcun ostacolo per la realizzazione del terzo stadio. Anzi il Coni avrebbe messo a disposizione il suo apparato per un'eventuale collaborazione». Ha precisato Viola: «Oggi mi ritrovo con una decisione della giunta comunale nella quale si afferma che la mia soluzione sarebbe ottima, la più idonea anche perché viene ritenuta confacente con gli interessi degli sportivi. Perù esistono difficoltà obiettive non agevolmente superabili, naturalmente a carattere burocratico. Pertanto il progetto viene accantonato». Una pausa e poi il senatore ha aggiunto: •Torino, che ha un milione e mezzo di abitanti, sta progettando uno stadio da 72 mila posti; Roma, che ha 4 milioni di abitanti, merita almeno uno stadio doppio e Invece ce lo negano. Anzi, con l'Olimpico che sta per trasformarsi in un cantiere di lavoro, dovre¬ mo ridurre la vendita del biglietti. E' già successo domenica scorsa con l'Inter: abbiamo dovuto rinunciare a 30 mila tagliandi. Capisco, il problema riguarderà tutti ma soprattutto la Roma che rischia di trovarsi con 45 mila posti da vendere: ci slamo appena risollevati dall'abisso e ora dovremmo risprofondarci? Non posso permetterlo. In questa vicenda, soltanto Carraro è stato coerente ma proprio quando qualcuno osserva che occorre migliorare lo spettacolo, come ha affermato Cadeo per il Milan In assemblea, c'è chi boccia 11 nostro progetto il cui costo, ripeto, è zero». «Quanto alle presunte speculazioni del sottoscritto, vi assicuro che è cosa da ridere: i problemi dell'urbanizzazione sono roba araba per me, non si può speculare su certe cose. Sarò costretto a prendere provvedimenti, non voglio sollevare la piazza romana ma devo dare giustificazioni. Chiudo l'attività, non posso penalizzare la Roma. Questo non è un problema romano ma di tutto il calcio, farei la stessa cosa se fossi a Cagliari». Ancora: «Slamo già In ritardo con la campagna abbonamenti, non posso avere la piantina dei posti disponibili, il sostentamento di tutta l'attività societaria. Noi chiudiamo i battenti anche se dovrebbe essere nell'Interesse di tutti difendere il nostro sport. Può darsi che io faccia la figura del Don Chisciotte ma allora io dico grazie e arrivederci». Una battuta anche sul nuovo statuto proposto da Carraro che prevede il veto ai vertici per i politici: «Mi sembra un'offesa al parlamentari. Semmai dovrebbe esserci una legge di Stato che Invitasse 1 parlamentari a non partecipare all'attività calcistica. Non deve essere il football a rifiutare», g. gand.
Persone citate: Cadeo, Carraro, Don Chisciotte, Franco Carraro
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