Con Sinopoli una grande emozione

Con SinopoH una grande emozione L'orchestra della Rai di Torino ha suonato benissimo per Strauss e Mahler Con SinopoH una grande emozione TORINO — Eliminati ■peesi di Bussola (Rosso-Intermezzo-Timpani) per .motivi tecnici», il concerto diretto da Giuseppe Sinopoli all'Auditorium della Rai è cominciato con Morte e Trasfigurazione op. 24 di Strauss. Ne abbiamo tratto la stessa impressione che ci fece Cosi parlò Zarathustra, in un recente concerto a Santa Cecilia: Sinopoll esplora la musica di Strauss con una mentalità lucidamente costruttiva, semplificando ciò che all'apparenza sembrerebbe maledettamente complicato, e conducendo l'ascoltatore a percepirne con chiaregga la continuità del- m guazzabuglio effe 1 rpòemi di Strauss (eseguiti' male) talvolta producono, nelle esecuzioni di Sinopoli è del tutto assente; come pure l'indugio edonistico sul sin? golo particolare, che sovente distrae direttori meno lucidi e profondi dalla percezione del tutto. - L'orchestra della Rai ha suonato benissimo, guidata da una bacchetta così sicura, ma non e la qualità del suono in sé e per sé che interessa il nostro direttore: bandite le bellurie esteriori, ogni elemento sonoro (il timbro del flauto, il peso massiccio degli ottoni o le mareggiate della percussio- gnlmdmiq101Mdt(scndtb :itoè-ori»-| gat&rffi-finzione portante, non per mettere in mostra la bravura dell'orchestra ma per chiarire il senso del discorso musicale. E' la mantalità del compositore, insomma, che fa aggio su quella dell'interprete. Emozionati dopo Strauss, 10 fummo ancora di più dopo 11 lancinante capolavoro di Mahler eseguito nella seconda parte della serata con il tenore Kurt Schreibmayer (non sempre all'altezza della situazione) e con l'ottimo contralto Marina Lipovsek. n canto della terra è un addio alla vita goduta nella trionfale esplosione della bellezza, della giovinezza e baudeleriano soggetto del quinto lied). Il tuffo nell'ebbrezza vitale non ha più, come nelle Sinfonie, il contrappeso nichilistico del crollo catastrofico: dopo l'esperienza religiosa della Ottava, l'ultimo Mahler guarda il mondo con occhi diversi, e il negativo è ridotto a poche striature sarcastiche che attraversano l'ambigua duplicità del primo lied, Il brindisi delle miserie terrene. Ora è {'Abschied, il congedo, che lo prende con la sua promessa di luce, di pace, di eterna primavera (Ev/ig... ewig... ' ripete sempre più piano il contralto, come ad- I AH3H03AM MI V i»K iormeniandosi dolcemente, nelle ultime baffute/ Sinopoli ha colto ed esaltato questo significato del capolavoro mahleriano con una mirabile semplicità di tratti (che non vuol dire, per carità, semplicismo): linee tese e plasticamente rilevate, suoni asciutti, stratificazioni di impasti timbrici in cui ogni strumento ha il suo peso specifico. La grande orchestra trattata in stile cameristico ha espresso così tutto lo spettro dei suoi colori e gli applausi che alla fine sono giunti puntuali hanno suggellato come era giusto il più bel concerto della stagione. P- g»L

Luoghi citati: Sinopoli, Torino