Come funziona lo Ior di Eugenio Palmieri

Come funziona lo Ior Né Italia né Vaticano esercitano un controllo Come funziona lo Ior Le crìtiche dei ministri Andreatta e Goria - Deluso chi aspettava una ristrutturazione nell'ambito della «riforma della Curia» tìa<roegabanca del Vaticano, | '!,ìfò'MA — Tra Italia e Ior, \ resiste un rapporto irrisolto e poco trasparente, nonostante il ciclone Ambrosiano. Erano stati due ministri democristiani, Andreatta prima e Goria poi, avvicendatisi alla guida del Tesoro, ad incappare nella difficile gestione del crack che si allungava nei meandri vaticani, che legava la finanza cattolica italiana a quella di S. Pietro con un filo oscuro e intricatissimo che alla fine si risolse in un cappio per Roberto Calvi. Tanto Andreatta che Goria non avevano risparmiato crìtiche durissime all'operato dei responsabili al di là del Tevere. Era il 1982. .ZI governo si attende che vi sia una chiara assunzione di responsabilità da parte dello Ior che in alcune operazioni con il Banco Ambrosiano appare assumere la veste di socio di fatto., affermò impassibile alla Camera Andreatta, consigliere economico di Aldo Moro. Una presa di po- J -twì 6'. aifilaibboz ut..... sizione che, secondo alcuni. glifcostò il postolf,M,v Ma il suo successore non si tirò indietro. Goria, incalzato dalla pioggia di interrogazioni, al Senato nel 1984 fu molto esplicito. Indicò addirittura la strada per chiarire un rapporto ambiguo e pericoloso per le stesse casse dello Stato italiano, costretto a riparare un guasto enorme sborsando centinaia di miliardi: «Lo Ior deve qualificarsi come ente straniero svolgente attività bancaria. Esso pertanto non è soggetto alle disposizioni sulla vigilanza bancaria. In particolare è tuttora irrisolta la questione se sia lecito per i residenti aprire conti in depositi in lire presso lo Ior.. Come evitare allora il ripetersi di nuovi episodi che alla fine si ripercuotono sulla collettività italiana e che non aiutano certo la limpidezza dei rapporti tra Stato e Vaticano? E' ancora Goria a rispondere: «Una tra le soluzioni possibili potrebbe essere quella di prevedere la Jofeci^ .ubo {Magliaie italla creazione, su iniziativa dello na». In parole povere, attraverso questa strada, l'Istituto per le Opere di Religione verrebbe inserito nell'ordinamento giurìdico italiano come filiale di una banca estera. Cosi sarebbe assoggettato a tutte le disposizioni di vigilanza, valutarle e fiscali che si applicano a tale categorìa. Inoltre, tutti i rapporti bancari con residenti italiani passerebbero attraverso questa filiale. «JVon possiamo andare oltre. E' l'altra parte che si deve muovere.. si sostiene oggi al Tesoro. Fatto sta che sono trascorsi due anni, ma la situazione non è cambiata. Monsignor Marcinkus, accanito fumatore e abile giocatore di golf, è sempre al suo posto di comando, mentre lo Ior continua ad essere il polmone finanziario della Santa Sede. Una sorta di grande merchant baule che fa affari in tutto il mondo per alutare l'attività delle congregazioni religiose. Qualche buon proposito era stato preannunciato dal Segretario di Stato, Casaroli: ma finora non si è dato seguito ai progetti: l'unica operazione di restauro è legata alla cessione di tutte le partecipazioni bancarie dirette, un anno fa toccò al •pacchetto» nel Banco di Roma svizzero. Lo Ior rimane autonomo, un'istituzione totalmente svincolata dalle altre centrali finanziarle vaticane in diretto contatto con il Papa. Tempo fa si era proposto di affidarlo ad un banchiere laico e di far certificare i bilanci; ma anche su questa strada non si è andati granché avanti. Neppure i quindici cardinali, scelti in varie aree del mondo, che sorvegliano l'andamento delle entrate e delle uscite del Vaticano, possono mettere il naso nei conti dello Ior. Molti chiedono con insistenza una profonda revisione dello Ior, per porlo al riparo non solo dagli scandali, ma anche da semplici dubbi Costoro sono andati delusi quando si sono accorti che di ristrutturazione non si parava neppure nel progetto di •riforma della Curia». Tre anni fa. nel pieno del terremoto Ambrosiano, Giovanni Paolo il, in visita in una parrocchia romana, si senti rivolgere una domanda: .Santità perché continua a tenere Marcinkus?.. Il Papa non raccolse, e tutto si concluse con qualche Istante di imbarazzo. Eugenio Palmieri

Luoghi citati: Italia