Un testimone al processo 7 aprile « Negri estraneo al caso Saronio » di Cesare Martinetti

Un testimone al processo 7 aprile « Negri estraneo al caso Saronio » Ha deposto Taw. Gentili, ex difensore del pentito Carlo Fioroni Un testimone al processo 7 aprile « Negri estraneo al caso Saronio » Acquisita agli atti anche la confessione di un detenuto comune: «Quel sequestro non era politico» Aspettando 11! grande pentito Carlo Fioro- ! ni, che sarà In aula tra una settimana, ieri è comparso al processo d'appello contro gli autonomi del 7 aprile l'avvocato Marcello Gentili che di Fioroni fu 11 difensore fino a quando (primavera 1982) venne scarcerato a Matera. Una deposizione importante quella dell'avvocato, richiesta dalle difese a cui Gentili aveva scrìtto nell'imminenza della sentenza di primo grado, affermando di essere convinto dell'estraneità di Toni Negri al sequestro di Carlo Saronio, compiuto da Fioroni con criminali comuni per «finanziare l'organizzazione' e, disse il pentito, su ispirazione dello stesso Negri. Ieri mattina l'avv. Gentili, come testimone, pur appellandosi al segreto professionale, ha confermato: .Nelmarzo dell'Sl ho maturato in modo chiaro e preciso il convincimento dell'estraneità di alcuni imputati del 7 aprile al sequestro e all'omicidio q3 i/SH'lngegner Safonuu.' Gir iputatl sono quattro: Toni Negri, Egidio Monferdin, Silvana Marélli e Gianfranco Pancino, condannati in modo pesante al processo di primo grado (Negri ha avuto 30 anni) proprio per concorso nel sequestro, sulla base delle dichiarazioni di Fioroni. Ha chiesto 11 presidente Verrone: 'Un convincimento soggettivo?'. Gentili: «JVo, non soggettivo, ma sulla base dei rapporti strettamente professionali avuti con Fioroni. Dai chiarimenti avuti a scopo difensivo in seguito a mie lunghe e insistenti richieste: La deposizione dell'avvocato è un punto a favore della difesa di Negri e degli altri autonomi, che, assolti in primo grado dall'imputazione di insurrezione armata contro 1 poteri dello Stato, hanno nell'accusa sul caso Saronio l'ostacolo più duro Su questa vicenda ieri mattina si è registrato un altro fatto nuovo. Agli atti della Corte d'assise d'appello è ùw- ib sialfts'. Oli stato acquisito il verbale della confessione di FemB'Èrio! Di Lauri, 57 anni, detenuto comune, implicato in numerosi sequestri di persona avvenuti in Brianza, da qualche anno pentito. Al procuratore della Repubblica Giacomo Iannella, dieci giorni fa Di Lauri ha raccontato nel supercarcere di Ariano Irplno di essere a «conoscenza diretta che il sequestro Saronio non aveva nulla di politico'. Basista del sequestro fu Fioroni ('Frequentava i locali dell'alta società milanese') che diede Indicazioni a malavitosi come «Mllan» (uno dei sequestratori di Cristina Mazzotti) e Carlo Castrati. Il pentito ha dichiarato di essersi molto stupito 'Quando Fioroni, nell'aprile del 79, cominciò a parlare di politica e a coinvolgere altre persone su un fatto che non era nient'altro che un sequestro a scopo di estorsione'. Di Lauri sostiene inoltre di aver scrìtto ciò che sapeva in una lettera indirizzata a I 9riDin Negri q__ {oratietemitó (in tetterà nerf1 IO 9ilfln 6 :.6t>9C;E0 quando questi era an- risulta essere giunta a desti nazione) e di aver dichiarato la sua disponibilità ad essere interrogato al pm Pietro Calogero di Padova. Tuttavia anche Di Lauri non parla per cognizione diretta, ma dice di aver appreso tutti questi particolari In carcere, da Enrico Merlo e Gennaro Piardi, autori materiali del sequestro Insieme con Carlo Casirati. Saronio (rampollo di una ricca famiglia milanese, vicino all'Autonomia e amico personale di Carlo Fioroni) fu rapito il 14 aprile 1975. Ha raccontato Di Lauri che la morte avvenne perché «Piardi, che è molto robusto tanto da essere soprannominato Cicciobello, in macchina teneva il Saronio stretto con il braccio davanti alla bocca e con un tampone imbevuto di etere. Sul ponte di Sesto San Giovanni si accorsero che Saronio era morto soffocato dalla stretta di PiardU. Cesare Martinetti

Luoghi citati: Matera, Padova, Sesto San Giovanni, Verrone