«Il trattato Abm va salvato » di Alfredo Venturi

IB trattato Abni va salvato » cannivi: «r.cZQj oyoifli» __ >Xtóiit.h.oi««i;.i'i|ii^iqa«'..i - ,»-M}< , . •••<*_-' La consultazione Usa-aueati sol divieto dei sistemi antimissile IB trattato Abni va salvato » Da Bonn e Londra prime risposte negative agli inviati di Reagan - L'interpretazione elastica dell'accordo consentirebbe esperimenti pratici per lo Scudo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — La delegazione americana è bene assortita, con il super-falco Richard Perle corretto dal più rassicurante Paul Nitze: ma non convince affatto gli europei. I due stanno percorrendo le capitali alleate per illustrare il punto di vista di Washington sul trattato Abm: un'interpretazione estensiva dell'accordo che impegna le superpotenze, ormai da quindici anni, a non vanificare il deterrente atomico con le difese antimissili. Ma per i messaggeri di Reagan le due prime tappe, Londra e Bonn, sono state piuttosto deludenti. Soprattutto Bonn. Se gli inglesi hanno ricordato agli inviati americani che Londra ha sempre favorito un'interpretazione restrittiva del trattato Abm, i tedeschi sono andati oltre. HansDietrich Genscher, capo della diplomazia federale, ha ricordato a Nitze e Perle che un'Interpretazione restrittiva del trattato corrisponde a un preciso impegno americano. Lo aveva assunto Oeorge Shultz, nell'ottobre '85, in sede di Consiglio atlantico. Dunque è stata l'America a mutare rotta. E su queste decisioni, dice agli inviati di Washington il cancelliere Helmut Kohl, c'è un solo possibile criterio di valutazione: che effetto possono avere sul negoziato di Ginevra? Possiamo immaginare l'obiezione di Nitze: la ricerca sui sistemi anti-missile ha prodotto risultati tali da rendere inevitabile un'interpretazione più ampia del trattato Abm. Il nodo, evidentemente, si chiama Sdi, iniziativa di difesa strategica: lo Scudo spaziale che 1 critici chiamano più volentieri Guerre stellai! Oli Stati Uniti desiderano vedersi riconosciuta la facoltà di fare 11 gran passo: dalla ricerca pura alla sperimenta¬ zione. Ma il trattato Abm, che Breznev e Nixon sottoscrissero a Mosca nel '72, impegna le superpotenze a non sperimentare difese antimissili. Di qui la necessità, per gli americani, di un'interpretazione molto elastica Ma da questo orecchio gli europei non ci sentono. Ogni problema Interpretativo sul trattato e sulla sua compatibilità con lo Sdi, dice Margaret Thatcher, se lo devono risolvere loro, le superpotenze, i firmatari del '72. Kohl è più esplicito: se gli americani vogliono portare lo Scudo spaziale oltre la fase di ricerca, dice il Cancelliere, devono prima negoziare direttamente con l'Unione Sovietica. E' raro che una divergenza Bonn-Washington emerga con tanta esplicita chiarezza E' vero che Kohl considera giustificate le ricerche americane sullo Scudo spaziale, se non altro per il fatto che anche i russi si stanno dando da fare In materia. Ma per ogni passo che vada oltre la ricerca insiste il Cancelliere, le superpotenze devono ricercare una soluzione concordata Quanto a Genscher, invita Mosca e Washington a proseguire per un altro decennio una rigorosa applicazione del trattato. Altre tappe attendono Nitze e Perle: da Parigi a Bruxelles, dall'Aia a Roma Ma non è prevedibile che incontrino reazioni diverse, rispetto all'interpretazione estensiva del trattato Abm, da queUe registrate a Londra e a Bonn. I francesi, in particolare, sono da sempre fautori tenaci di una rigorosa applicazione del trattato antimissile. E' proprio il bando di ogni difesa infatti, a rendere credibile la force de frappe: una strategia basata sulla lancia atomica rifugge, per sua natura dalla stessa idea dello scudo. Alfredo Venturi