Spagna, vince il vescovo Opus Dei di Giovanni Perego
Spagna, vince il vescovo Opus Dei Monsignor Suquia, è stato eletto presidente della Spagna, vince il vescovo Opus Dei Nel voto, decisivo l'appoggio del Vaticano per l'esponente conservatore - Sconfìtta l'ala progressista, che aveva votato l'arcivescovo Diaz - Diffìcili rapporti Chiesa-governo NOSTRO SERVIZIO MADRID — Il cardinale Angel Suquia, arcivescovo di Madrid, è il nuovo presidente della Conferenza Episcopale spagnola. Lo hanno eletto ieri mattina i 75 vescovi con diritto di voto della 46' Assemblea plenaria dell'Episcopato, riunita nella capitale spagnola. Quel che l'ala progressista della Chiesa di Spagna e il laicato meno tradizionalista temevano, è avvenuto. Contro ogni previsione della vigilia, ha vinto l'uomo di Roma, l'influente mentore dell'Opus Dei, l'interprete della restaurazione post-conciliare. Lo sconfitto e l'arcivescovo di Oviedo, Gabino Diaz, fino ad oggi e per due mandati triennali presidente della Conferenza Episcopale, il prelato che proseguendo l'opera del cardinale Tarancòn, il cardinale della transizione dal franchismo alla democrazia, appariva, pur su una linea di cautela e moderazione, im¬ pegnato nella modernizzazione del cattolicesimo spagnolo, nel superamento del controverso retaggio delle complicità con la dittatura. Don Gabino, come universalmente vien chiamato, ed è il segno della sua popolarità, fu per la prima volta eletto alla presidenza della Conferenza Episcopale proprio quel 23 di febbraio del 1981, in cui il colonnello Tejero irrompeva, pistola spianata, nel Parlamento di Madrid. E che si fosse scelta una personalità di moderato progressismo e di sicura inclinazione democratica, parve allora una significativa sconfessione del fallito «golpe» militare e il definitivo schierarsi della Chiesa di Spagna con la democrazia. Non che per questo il dialogo tra l'Episcopato e il governo socialista spagnolo sia stato in questi anni facile: su temi quali l'aborto, il divorzio, l'omosessualità, pur nell'adesione di una parte non irrilevante seppur minoritaria della Chiesa e del laicato alle posizioni del Vaticano U, la concezione laica del psoe, il partito socialista operaio spagnolo, non poteva non condurre ad attriti e anche a scontri. Ma bene o male, soprattutto per merito di monsignor Fernando Sebastlàn, il segretario della Conferenza Episcopale, uomo duttile ed instancabile negoziatore, 11 contatto, il confronto costruttivo tra gli ambienti cattolici e l'autorità statale erano rimasti aperti. Anzi, talvolta, l'Episcopato è sembrato richiedere ai socialisti al potere un'azione più incisiva di democrazia e di progresso, come per esempio è avvenuto nel novembre dello scorso anno quando la Commissione Episcopale che si occupa delle questioni sociali ha richiamato l'attenzione sulla situazione delle carceri sovente -scuola di delinquenza e irresponsabi¬ lità» invece che di «rieducaeione e reinserimento». L'opera poi dell'arcivescovo di Oviedo e dei suoi collaboratori sembrava raccogliere l'approvazione della maggioranza dei vescovi — don Gabino piace, si diceva ancora alla vigilia del voto — e, viceversa, si rilevava nel manipolo ristretto ma agguerrito dei vescovi progressisti, »è improbabile che sia eletto il cardinale Suquia, non gode di simpatie nell'Episcopato e lo prova il fatto che non è mai stato eletto in alcuna delle commissioni della Conferenza». E invece proprio U cardinale Suquia ha avuto la meglio. Ciò può essere avvenuto per una serie di cause. Prima di tutto per una causa tecnica: per essere rieletto a un terzo mandato triennale, l'aicivescovo di Oviedo aveva bisogno di due terzi dei voti dei 75 vescovi votanti. Il cardinale arcivescovo di Madrid, viceversa, per essere al suo primo mandato, po¬ teva essere eletto con la maggioranza del 50 per cento più uno. A favore di Angel Suquia hanno giocato poi senz'altro due altri fattori: l'appoggio incondizionato di Roma, e perciò dell'influente nunzio in Spagna, monsignor Mario Tagliaferri, e l'appoggio dell'Opus Dei, la potente organizzazione vastamente diffusa negli ambienti militari, nei servizi di sicurezza, nella burocrazia spagnola. Né ha salvato dalla sconfitta don Gabino il discorso pronunciato ieri all'apertura della Conferenza Episcopale, un discorso di tono drammatico, rivolto in modo evidente a guadagnare il voto del vescovi più tradizionalisti, in cui l'arcivescovo di Oviedo aveva denunciato 11 progressivo laicizzarsi della società spagnola: .Si addormentano i cittadini con l'antico metodo del pane e del gioco». Giovanni Perego
Persone citate: Angel Suquia, Diaz, Fernando Sebastlàn, Gabino Diaz, Mario Tagliaferri, Oviedo
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