La crisi nelle mani del psi di Bruno Gianotti

La crisi nelle mani del psi Caso Cardetti: lina riunione plenaria decide oggi l'atteggiamento del partito La crisi nelle mani del psi Dagli alleati giungono segnali distensivi e la corrente di maggioranza, con il suo leader La Ganga, sembra decisa a chiudere l'incidente - La sinistra, invece, non si accontenta di una semplice conferma della solidarietà e chiede anche le dimissioni della giunta La crisi del Comune è nelle mani del socialisti: questa sera diranno se lo «sgarbo., al sindaco si risolve con una stretta di mano e una promessa, o con una penitenza, oppure se è Irreparabile e si riparte da zero. Cardetti. annunciate le dimissioni, si è rimesso alla volontà del partito. De. pri, pli e psdi, accusati di un mezzo tradimento, hanno già detto con varie sfumature che non è il caso di drammatizzare Cardetti ci ripensi: sono disposti a prendersi le loro eventuali colpe, a confermare la fiducia al sindaco, ad appoggiarlo, ad analizzare in Consiglio i malori della maggioranza. Franco Pizzettl, capogruppo de, sentiti i suol assicura ancora: «L'incidente di mercoledì non è frutto di una congiura. Non ci sono ragioni per interrompere la collaborazione e ci auguriamo che il sindaco, tenendo conto delle nostre valutazioni e della volontà della maggioranza, voglia rivedere le sue posizioni» I socialisti ci stanno, ma non tutti. Qualcuno vuole fatti, non parole. Altri, della corrente di sinistra, chiedono le dimissioni di tutta la giunta. Per Giusi La Ganga, leader della corrente di maggioranza (73% del partito a Torino), la versione-Pizzetti sembra accettabile: -Le dimissioni del sindaco sono state un gesto di protesta per un episodio di sciatteria politica. Credo che neppure il psi debba ritirare i suoi assessori. Se tutti respingono le dimissioni di Cardetti e si impegnano a fare sul serio, non a litigare una settimana sì e una no, entro lunedi può tornare tutto a posto». * Cardetti stretta nuovamente la mano degli alleati, uscirebbe rafforzato dalla mini-crisi e potrebbe guardare serenamente al futuro. Si dice che sue prospettive, a lunga scadenza, siano la Camera o il Parlamento europeo (compatibile con le cariche amministrative), mentre in panchina, a fare esperienza, starebbe il suo potenziale successore Matteoli. Dalla segreteria psi di corso Palestra, Daniele Cantore chiede, però, un confronto e mette precise condizioni alla stretta di mano: 'Abbiamo ricevuto importanti segnali dai partiti di maggioranza. Ma alle intenzioni dovrà seguire una seria garanzia di lealtà. E' necessaria una riunione con de, pri, pli, psdi, lunedì mattina. Se c'è la volontà di dare fiducia al sindaco non solo per una sera, si può riprendere», in caso contrario, minaccia, «saremo costretti a ritirare la delegazione socialista», e chiude con un ammonimento ai compagni: «Rifiutiamo l'immagine di un partito diviso: se così fosse, ci sarebbe un 73% da una parte e un 27% dall'altra». n riferimento è alla corrente di sinistra (comprende Cardetti), oggi su posizioni radicali, che esprime due parlamentari, Felice Borgoglio e Filippo Fiandrotti: »Non si può chiudere con la semplice riconferma della solidarietà al sindaco — attaccano — ma bisogna andare a un profondo riesame delle ragioni della collaborazione e quindi alle dimissioni della giunta». Ancora più esplicito Francesco Mollo, segretario cittadino: «Deciderà il partito, ma a mio parare mancano i presupposti per continuare questa esperienza». Conseguenze? «Si potrebbe dimettere il nostro assessore, Franca Prest». Di fronte all'impennata della sinistra. La Ganga ha interrotto la sua tournée politica in Umbria con una giornata d'anticipo. Oggi alle 18 sarà alla riunione plenaria dei socialisti torinesi. Sull'esito non si fanno previsioni, ma il pel, che ha chiesto subito le dimissioni della giunta per un fatto di 'dignità politica e istituzionale», aspetta a braccia aperte. La Cgil è già scesa in campo con una posizione ufficiale: 'Di fronte alle questioni poste dal sindacato, la giunta non ha dato risposte concrete, nonostante l'impegno del sindaco. Questa formula si è dimostrata inefficiente e debole per una città come Torino: le soluzioni a questi problemi possono essere date solo attraverso una nuova unità a sinistra». E' quanto vorrebbero i comunisti, che da mesi rilanciano l'idea di una giunta nuova, inedita rispetto al passato e 'fondata sulla collaborazione fra le forze di sinistra e di progresso». Oggi, dice il comitato direttivo, •sarebbe priua di qualsiasi credito una soluzione pasticciata che tentasse di rappezzare in 2 giorni quanto non è stato fatto in 2 mesi di verifica». Bruno Gianotti DP 1 PSDI 2 Usta Verde C. 1 VERDI 1 Cosi sono suddivisi i seggi dei dieci partiti presenti in Consiglio comunale dall'85

Luoghi citati: Torino, Umbria