A Damasco si tratta

A Damasco si tratta A Damasco si tratta Jumblat ricevuto dal numero due Khaddam - Ancora combattimenti nella zona Ovest - La popolazione allo stremo: mancano acqua e medicinali BEIRUT — Non regge la fragile tregua nella battaglia tra drusi e sciiti: Ieri sera i combattimenti sono ripresi in alcuni quartieri del settore musulmano di Beirut, dove la situazione per la popolazione 6 ormai insostenibile: questa parte della città è senza elettricità, senza acqua e quasi sprovvista di viveri e medicinali. Della possibilità di porre fine alla battaglia, iniziata cinque giorni fa, si discute a Damasco, ove si sono incontrati il vice-presidente siriano, Khaddam, e il leader druso, Jumblat. Le sue milizie hanno in buona parte abbandonato la battaglia. Ma altri gruppi di drusi, di sunniti e di palestinesi combattono accanitamente contro gli sditi di Amai, soprattutto nell'area dell'università araba, vicino alla periferia sud. Scontri ma meno cruenti, sono avvenuti inoltre a Tarile Jadldeh, a Mar Elias, a Karakol Druze e nella zona chiamata «dell'Eldorado» a Hamra, nel cuore di BeirutOvest. Secondo il portavoce della polizia 11 numero del morti da quando la battaglia è iniziata domenica scorsa è di oltre 170; 1 feriti sarebbero più di 500.1 danni provocati dalle distruzioni di questi giorni ammontano, secondo una stima di Radio Beirut, a centotrenta miliardi di lire. Pattuglie di forze integrate, delle quali fanno parte anche osservatori militari siriani, sono riuscite a raggiungere numerosi quartieri e a Imporre il cessate 11 fuoco. Ma quasi ovunque 1 miliziani non hanno abbandonato le loro posizioni. Anche nelle aree In cui non si com¬ batte, vi sono franchi tiratori in attività e ogni tanto vi sono esplosioni. La popolazione, solo una parte della quale ha trovato posto nei pochi rifugi disponibili, è esasperata e ieri pomeriggio gli abitanti di Mazia, un quartiere vicino all'ambasciata dell'Urss, hanno lanciato per radio un appello «al primo ministro e ai ministri Beni e JumblaU perché assicurino la cessazione del fuoco. In alcuni ospedali cominciano a mancare 1 medicinali e nelle case scarseggiano 1 generi alimentari, mentre è interrotta l'erogazione di acqua e luce. Ieri pomeriggio, 11 primo ministro, Karame, 11 ministro dell'Educazione, Hoss, e 11 presidente del Parlamento, Husseini, sono partiti per Damasco: sembra vogliano chiedere l'Invio di truppe siriane per garantire la sicurezza di Beirut-Ovest. Nella capitale siriana, il «numero due» del regime, Khaddam, ha discusso con Jumblat, costretto a una Insolita anticamera. Dopo il colloquio, il leader druso non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Secondo indiscrezioni a Damasco si starebbe anche preparando un incontro tra Khaddam, Jumblat e Berri, U leader di Amai. Berri, stretto alleato del siriani, avrebbe posto come condizione la cessazione del fuoco, il ritiro del miliziani dalle strade e la riconsegna delle postazioni secondo la situazione preesistente alla battaglia. Ieri ha lasciato precipitosamente Beirut Mohammed Mhedi, il segretario del Consiglio nazionale per le questioni islamiche di New York, che voleva mediare la liberazione degli ostaggi americani. Un commando ha fatto irruzione nel suo albergo e lo ha derubato di 1400 dollari. •Beirut è il regno dei terrore, sono tutti ganster, sicari e malfattori' ha detto Mehdi prima di imbarcarsi per CHpro. Nel sud Libano un soldato francese del contingente di pace dell'Orni è morto mentre tentava di disinnescare una carica esplosiva. (Ansa)

Persone citate: Berri, Hamra, Hoss, Husseini, Mohammed Mhedi