«Radice, ferma il Napoli» di Bruno Bernardi

«Radice, ferma il Napoli» Marchesi torna a S. Siro e per una domenica diventa tifoso del Toro «Radice, ferma il Napoli» Replica il tecnico granata: «Mi auguro una giornata favorevole a noi e alla Roma» ■ D bianconero: «Guai a perdere a Milano» TORINO — Due lombardi, milanesi di periferia, tentano di salvare il campionato dominato dal Napoli. Gigi Radice e Rino Marchesi sono uniti da questo obiettivo pur con interessi diversi: il Torino deve cercare di fermare Maradona per far punti utili a risalire in «zona Uefa», la Juventus deve espugnare San Siro, o come minimo, non perdere con il Milan, per non finire fuori corsa nella lotta in difesa dello scudetto. I due tecnici «torinesi» vivono sotto lo stesso tetto, in un residence del Valentino, ma non si vedono quasi mai. Li accomuniamo in questa intervista sui temi dominanti della 19* giornata che offre il primo trittico di scontri da prima pagina. — Semaforo... granata per il Napoli? ••Abbiamo qualche problema — risponde Radice — Sabato e Corradini seno in infermeria e non ci saranno. Rossi e Beruatto sono candidati a sostituirli. Non dipende solo da noi riaprire il campionato. Se in questa corsa-tris le squadre di casa dovessero a/fermarsi tutte, sarebbe comunque un turno interessante. Al Napoli riconosciamo di guidare con merito la classifica. Ha convinto tutti perché anche quando ha perso uomini importanti, Maradona compreso, ha dimostrato il proprio valore. All'andata perdemmo 3-1 una partita che pareva incanalata in nostro favore. Ci facemmo prendere ingenuamente in messo e commettemmo troppi errori. Maradona? Su questo tipo di giocatore ci vuole la marcatura a uenno e Ferri ha buoni precedenti». — Domenica è vietato sbagliare? •E' la svolta, per capire i nostri veri traguardi. Siamo reduci dalla littoria con il Como e dal pareggio di Asco-, li, ma sul piano del gioco non abbiamo brillato. Guai pensare che si possa continuare a far punti sema migliorare la qualità e la continuità del rendimento. Dopo il Napoli c'è la Coppa Italia a Cagliari, quindi l'Empoli in campionato ed il Tirol in Coppa Uefa, due settimane-verità*. —Anche per il Napoli e per le inseguitrici? «n Napoli rischia, ma lo stesso vale per l'Inter, che è l'antagonista principale del¬ la capolista anche se non entusiasma, e la Juventus che va sul campo di un Milan in ascesa e in grado di reinserirsi nel dialogo-scudetto malgrado le critiche. Egoisticamente, lo ripeto, mi farebbe comodo che vincessero Milan e Roma, in aggiunta a noi». Per Marchesi sono tre sfide aperte e pronostica tre pareggi. Secondo l'allenatore bianconero è l'Inter quella che rischia di più perché la Roma è galvanizzata dall'importante successo di Verona. Chiaro che tifa Torino. «Se i granata trovano la giornata giusta — assicura Marchesi — possono battere chiunque'. — Che effetto le fa tornare a San Siro dove, sulla panchina dell'Inter, non è stato profeta in patria? 'Né più né meno di quando venivo a Torino o di quando vado a Roma. Grandi stadi, grandi pubblici. All'Inter non ho provato l'emozione del derby se non al Mundialito quando ormai non ero più l'allenatore. Il Milan, a quell'epoca, era in B. E in casa non avevo problemi con le figlie che già tifavano Juventus». —Il Milan vi chiede strada, vuole il sorpasso. «£ noi non ci stiamo. Sarà una gara molto delicata per entrambe. Certamente più spettacolare dell'andata quando, oltre all'assenza di Serena, perdemmo Laudrup e Cabrini. Il Milan si chiuse, piazzò un uomo alle costole di Platini. Non è vero che Liedholm, improvvisamente, non sia più un rischiatutto. Non lo è mai stato. In passato ha lasciato fuori perfino Rivera e nella Roma mise Maldera mediano proprio contro la Juventus. La difesa a zona del Milan è il reparto più continuo e diventa difficile da superare». — Mai pensato di far applicare la zona alla Juventus? •Noi ci alleniamo spesso con questo sistema. A Napoli, con Krol, la facevo fare. E' importante saper eseguire il marcamento a zona e a uomo, con il libero in linea o alle spalle della retroguardia. Il Milan ha grosse individualità come Virdis, Donadoni, Hateley o Galderisi. Riteniamo d'avere le contromisure giuste con Brio su Hateley e Favero su Virdis. Penso che su Michel verrà ripetuta la stessa marcatura, ma il Platini di oggi, con il concorso della squadra, è un'altra cosa. Ha ragione Boniperti a chiedergli di giocare almeno sino a 33 anni. Io ho chiuso a 36 da libero, ruolo che lui potrebbe ricoprire benissimo: — Se Platini viene bloccato, può esplodere Laudrup? 'L'anno scorso, proprio al Milan, segnò il gol-scudetto. Vedo che sta molto bene. E' giovane ed ha le qualità per imprese notevoli. Ha ampio margine di miglioramento sul piano della personalità e della maturazione tattica. Difficilmente reclama quando subisce fallo, non fa scene, è molto corretto. Anche troppo». — Se perdete siete fuori gioco? «Ho molta fiducia nelle nostre possibilità. Bonini è recuperabile e siamo in condizioni di disputare un'ottima gara. Sicuramente è una delle giornate-chiave della stagione: può creare ulteriori distacchi o avvicinamenti: Bruno Bernardi