Uccise l'ex principale: ergastolo

Uccise l'ex principale? ergastolo Condannato alla massima pena in corte d'assise il tappezziere omicida di Rivoli Uccise l'ex principale? ergastolo Il delitto a Cascine Vica nel novembre '85 - La vittima non voleva dare al giovane una lettera di referenze, scoppiò la lite - «Afferrai un coltello, lo colpii alla schiena, poi lo infilai in un sacco» I TORINO — Enrico Vivolo, 22*arinl?',ll ■ teppezriere^xshej nel: novembre '85, a Cascine Vica di Rivoli, nella sua casa di via Narzole 3, uccise a coltellate l'ex datore di lavoro Mario Armando perché non voleva rilasciargli una lettera di 'buone referenze», è stato condannato all'ergastolo. La 2* corte d'assise (pres. Damiano, pm Tinti, cane. Vitale) l'ha ritenuto responsabile di omicidio aggravato da futili motivi. Nessuna attenuante per l'assassino che, l'altro giorno, con molta calma aveva confessato: 'Armando venne a casa mia, litigammo. Afferrai un coltello da torta, lo colpii alla schiena, gli misi una coperta attorno alla testa e lo infilai in una sacco dell'immondizia. Poi nascosi il cadavere. La sera, con mio fratello Massimiliano, lo portammo alla discarica di Bruere e tentammo di bru¬ ciarlo».., .Un, nwcpptQ .»ggliiacclante,; con. • un tono sempre uguale, la scena: di un film dell'orrore. 'Poi mi sono pentito» ha anche detto. E' la verità? Il perito, dott. Fagiani, ha scritto di lui: 'E' un consumato attore sotto le luci del riflettori». Ma è credibile che il mingherlino Vivolo (difeso dall'aw. Vlghetti) abbia fatto tutto da solo? L'Inchiesta non ha fugato tutte le ombre. Mario Armando, 45 anni, vedovo, titolare di tre grossi negozi.di moquette», a :RlvòIC ero-molto forte,' tìjftò che vinceva sempre a «braccio di ferro» nelle sfide paesane. Ha detto l'aw. Maria Grazia Cavallo (parte civile con la collega Romana Vigliano: 'Sul banco degli imputati, accanto a Vivolo, doveva esserci anche altra gente. Vivolo ha dato una ricostruzione falsa per coprire le responsabilità di altri». E l'aw. Vigliani: 'Questo de- littori l^uovo.del serpente, per quel che-di terrificante c'è dentro.. Un singhiozzo, poi Alessandra, la figlia della vittima, appena vent'anni, è uscita dall'aula in lacrime. Cosi 11 p.m. Tinti ha concluso la sua requisitoria: 'Vivolo è incensurato e ha confessato il delitto: meriterebbe le attenuanti generiche. Ma, voi giudici, non potete concedergliele. Vivolo ha ammesso solo ciò che non ha potuto negare, e, quanto alllncensuratezza, meglio lasciar perdere: lui stesso ha detto che viveva di ricettazioni. Chiedo la condanna all'ergastolo». L'imputato, dietro le sbarre, non ha battuto ciglio. Nell'aula, il pianto sommesso di due giovani donne. Alle 15,30 la sentenza: carcere a vita. Un attimo di gelo, singhiozzi oltre le transenne: lui, Vivolo, immobile, come di pietra. Enrico Vivolo, 22 anni

Luoghi citati: Rivoli, Torino