Duplice rivendicazione dell'assalto al furgone

le Bn slama sfate nei Duplice rivendicazione dell'assalto al furgone le Bn slama sfate nei Un volantino «firma» l'attentato - Al processo Moro uirimputata cerca di leggere un documento sottoscrìtto da dieci terroristi detenuti - E' anche una vendetta? ROMA — E' stato anche per vendetta che le Brigate rosse sabato scorso hanno ucciso i due agenti Scravaglleri e Lanari durante la rapina al furgone postale. A poche centinaia di metri da via Prati di Papa, il 14 dicembre 1984, un altro commando Br tentò di rapinare il furgone blindato della Metro Security Express. La rapina falli, ci fu una sparatoria, rimase ucciso il brigatista Antonio Gustlni gravemente ferita la brigatista Cecilia Massara (che si salvò solo grazie al giubbetto antiproiettile), colpite anche le due guardie private di scorta al furgone. E ieri mattina è stata proprio Cecilia Massara (è questo il particolare che fa pensare alla vendetta, considerando l'attaccamento delle Br a questo tipo di simbologia) nell'aula-bunker di Rebibbia ad alzarsi in piedi durante il processo «Moro ter» e a rivendicare alle Brigate rosse l'uccisione dei due agenti Giuseppe Scravaglieri e Rolando Lanari e la rapina di sabato scorso che ha fruttato un miliardo e 150 milioni. Cecilia Massara ha avuto solo 11 tempo di pronunciare le parole: •Rivendichiamo l'esproprio di sabato» ed è stata interrotta dal presidente che ha fatto sequestrare il documento di due pagine scritte a mano che la terrorista voleva leggere. Sul volantino ci sono dieci firme, tra cui tutte quelle dei più noti esponenti del «partito comunista combattente» imputati al «Moro ter»: Barbara Balzerani Pietro Vanzi, Sandro Padula, Luigi Novelli, Salvatore Ricciardi, Minna Petrella, Remo Panc : ii Marcello Capuano. Anche Stefano Petrella, che fa parte del gruppo di Senzani ha rivendicato a voce l'agguato e protestato per 11 sequestro del volantino, n presidente Sorichilli l'ha subito espulso dall'aula e per protesta se ne sono andati tutti i firmatari del volantino. Il documento è stato consegnato al pubblico ministero, che procederà per apologia di reato. Quasi contemporaneamente in una cabina telefonica di Roma all'angolo tra corso d'Italia e via Po è stato fatto trovare con una telefoCesare Martinetti (Continua a paglna 2 In sesta colonna)

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