Terrorismo arabo, scompare giordano da poco scarcerato di Vincenzo Tessandori

Terrorismo arabo, scompare giordano da poto scarcerato A Genova: è il mercante d'armi Adnan, in libertà vigilata Terrorismo arabo, scompare giordano da poto scarcerato Con il giovane Hindawi è accusato di far parte del «Movimento rivoluzionario giordano» DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Scomparso. Dall'altra mattina Rousan Adnan, giordano, mercante d'armi accusato di militare in un gruppo terroristico mediorientale, da poco uscito di prigione, ha fatto perdere le proprie tracce. Non ha firmato 11 registro alla caserma del carabinieri, come gli era stato imposto al momento della scarcerazione, e p'Valbergo veronese dove risiedeva ha lasciato il conto da pagare. il nome di Rousan Adnan era venuto in luce durante le indagini sulla cellula italiana del «Movimento rivoluzionario giordano». Affiliati al gruppo erano anche lo studente universitario Awnl Hindawi, che abitava a Genova e i fratelli Azir e Nezar Hindawi; suol cugini: con una bomba nella discoteca «La Belle», di Berlino Ovest, frequentata da americani, Azir assassinò tre persone e ne feri 230; Nezar tentò di far esplodere in volo un Jumbo della «El Al» con 400 persone che doveva partire dall'aeroporto londinese di Heatrow. il fascicolo «Hindawi», una vicenda che scotta e imbarazza, da ieri è all'esame del giudici del Tribunale della libertà. SI dovrà decidere sul ricorso della Procura per la scarcerazione del giordani, determinata, secondo il giudice istruttore, da insufficienza d'indizi; da opportunità politica, secondo altri Awni Hindawi, s tinnita musulmano, 26 anni, iscritto a Scienze politiche, secondo l'accusa fa parte del «Movimento», un gruppo non molto conosciuto nella nebulosa del terrorismo mediorientale, prima degli attentati. Lo studente sarebbe stato il «contatto» italiano, nome di copertura: Kaled Amai; recapito genovese: casella postale 460. Soprattutto, sottolineano gli inquirenti, si era incontrato numerose volte con giovani mediorientali, sospettati di legami con terroristi, a Perugia, per lo più, e poi a Roma e a Verona. Molto frequenti i contatti con il cugino Nezar. Insieme andarono anche a Verena per un rendez-vous con Rousan Adnan. Alla Procura hanno pochi dubbi: il «Movimento rivoluzionario» era composto da terroristi. Il comportamento del giocane, ricordano gli inquirenti, era di chi abbia ricevuto un'istruzione specifica. 'Per strada camminava sempre lentamente, tranquillo, di tanto in tanto si fermava per osservare le vetrine. Mai un gesto che rivelasse allarme, preoccupazione. Pareva facile seguirlo, ma se entrava in un bar rischiavamo di perderlo: poteva capitare che s'infilasse nella toilette e quando ne usciva aveva abiti e aspetto diversi. Una volta l'abbiamo riconosciuto per i calzini. Eppoi s'infilava in palazzi con due ingressi, entrava in un cinema per uscirne subito dopo. Era abile nell'applicare le tecniche del contropedinamento: Forse non era certo di esser pedinato, ma non lasciava niente al caso, sottolinea chi, in quei giorni, lo controllava Lo arrestarono, a Genova, nei giorni convulsi del processo per il dirottamento dell'«Achille Lauro». Ma fu solo una coincidenza perché con i palestinesi non aveva rapporti. 'Qualcosa, in lui, non convinceva», ricorda qualcuno alla Casa dello studente. La richiesta di bloccarlo arrivò prima da Berlino e poi da Londra, pòchi giorni dopo la cattura dei cugini Gli inquirenti sono convinti che volesse fuggire e abbia bruciato documenti compromettenti Fra le carte salvate dal rogo, uno scritto in arabo. •£' una poesia», ha assicurato lo studente. Diceva: «Due uomini, due storie. Com'è andato l'attentato di Berlino? E quello di Londra?». Su un altro appunto si accenna all'Italia e, cosi c'è il sospetto che, dopo Germania e Inghilterra, il terzo bersaglio del «Movimento» dovesse essere proprio il nostro Paese. •Piti una sensazione che un convincimento, per ora, e, del resto, non ne abbiamo ancora parlato», osserva Luigi Francesco Meloni procuratore aggiunto della Repubblica. Hindawi nega di essere un terrorista Conosceva 11 «Movimento rivoluzionario» che, si affretta a dire, 'Combatte Hussein e la monarchia, all'interno della Giordania: Ma, come terreno di battaglia, fu scelta l'Europa. L'organizzazione conta su venti, forse trenta persone. Studenti, intellettuali un paio di contadini nessun operaio, sembra. Fino al 1985 i mezzi erano scarsi frutto di autotassazione. Poi la Siria si convince dell'utilità di ut>a «sponsorizzazione», naturalmente segreta, e le disponibilità di denaro aumentano. In un campo presso Damasco 1 militanti vengono addestrati all'uso delle armi: Kalashnikov, pistola, bombe a mano e coltello. Soprattutto, esplosivo. Devono, anche studiare e in alcuni, opuscoli è sintetizzata la teoria di guerriglia divulgata nel «Sangue dei leoni», edizione 1965, testo adottato dalle Special Forces. Cn capitolo di quella specie di vangelo della guerriglia, riveduto e corretto a Damasco, sono le «Istruzioni per l'addestramento di unità speciali per l'eliminazione fisica del nemico». Sia pure con riluttanza Awnl Hindawi ha raccontato sommariamente quell'esperienza «Afi accorsi che gli istruttori erano militari, presi le distanze». Tenevano 1 corsi ufficiali dei servizi di intelligence dell'aviazione siriana I nomi fatti a Londra durante il processo per la strage tentata a Heatrow, sono quelli di Sald Haltan, Samer e Abu: colpiti da mandati di cattura intemazionali 1 tre sono già al sicuro. Vincenzo Tessandori