II Vietnam di Oliver Siene vola violento verso l'Ostar

II Vietnam di Oliver Siene vela violente verse l'Ostar Otto candidature per «Platoon», film di brutale realismo II Vietnam di Oliver Siene vela violente verse l'Ostar Si prevede che batterà «Camera con vista» (8 nominations) e «Aliens» (sette) dalla redazione WASHINGTON — Questa volta, il gruppo di testa è più fitto del solito: nella corsa agli Oscar, ben sei film hanno ottenuto o sette o otto candidature. Si registra qualche novità anche nelle categorie dei primi attori, delle prime attrici e dei registi: accanto ai nomi di veterani come Jane Fonda e Paul Newman figurano infatti quelli di alcuni debuttanti. Le previsioni sono quasi unanimi per quanto riguarda i film: farà incetta di premi Platoon, una pellicola di brutale realismo sul Vietnam. I pronostici si spaccano invece per il resto. La tradizionale carrellata sulle «nominations» vede alla guida del gruppo di testa, con otto candidature ciascuno, il sunnominato Platoon, plotone, che rispecchia il tormento americano sul conflitto vietnamita, e Camera con vista, la romantica commedia inglese d'inizio del secolo ambientata in parte a Firenze. Seguono con sette candidature Aliens, uno dei capolavori della storia della fantascienza, Anna e le sue sorelle, fra le opere meglio riuscite di Woody Alien, e The mission la pellicola britannica sugli indios con Robert De Niro e Jeremy Irons. Con l'eccezione di Aliens, questi titoli sono tutti in lizza per l'Oscar per il miglior film: Aliens é stato soppiantato da Children of a lesser God, tratto da un forte dramma su una sordomuta. I registi nominati per la statuetta sono quasi tutti autori di uno dei film appena citati. Il giovane Oliver Stone è letteralmente il padre di Platoon, che racconta infatti del suo servizio militare in Vietnam. Roland Joffe, il regista de Le urla del silenzio sulla guerra della Cambogia, una delle più belle pellicole degli ultimi anni, ha diretto The mission. James Ivory è il responsabile di Camera con vista. Di Woody Alien non c'è bisogno di dire nulla. La candidatura più discussa, per la scabrosità del lavoro, Blue velvet, interpretato da Isabella Rossellini, è quella di David Lynch, un nome magico nelle cronache della regia. Attori. Si è accennato alla candidatura di Paul Newman, la settima nella sua carriera: oggi l'attore forse più amato di Hollywood, Neurman ha ricevuto l'anno scorso uri premio speciale, ma non ha mai conquistato un Oscar vero e proprio. Potrebbe riuscirci con The color of money, il seguito di uno dei suoi film più famosi, Il giocatore. I suoi rivali sono il bravissimo William Hurt, che ha già ricevuto una statuetta, per Children of a lesser God; l'inglese Bob Hoskins, per Mona Lisa, che gli ha già fruttato un grosso riconoscimento al festival di Cannes; e due divi relativamente freschi, James Woods per Salvador e il jazzista Dexter Gordon per Round midnight, una pellicola semiautobiografica che ha segnato il suo debutto. Tra le attrici che aspirano all'Oscar la presenza di Jane Fonda e di Sissy Spacek (Crimes of the heart, reati di cuore) era quasi scontata: la loro recitazione è sempre magistrale. Ma quest'anno si sono affiancate ai dite mostri sacri Kathleen Turner, grazie a Peggy Sue si è sposata, la nostalgica pellicola di Francis Ford Coppola; Sigourney Weaver, grazie a Aliens: e Marlee Matlin, la vera sordomuta di Children of a lesser God. Tra i film stranieri sono stati prescelti l'olandese L'assalto, il francese Betty Blue, il canadese II declino dell'impero americano, il cecoslovacco Il mio dolce villaggio e l'austriaco 38.

Luoghi citati: Cambogia, Cannes, Firenze, Hollywood, Salvador, Vietnam, Washington