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Da Caracas: «Sulla Sicmu dirò tutto»
Da Camas: «Sulla Siitnu dirò tutto» L'ex segretaria di Maiocco, secondò il giudice, «è depositaria di molti segreti» Da Camas: «Sulla Siitnu dirò tutto» Rintracciata telefonicamente, Maria Renata Bassano mette però una condizione: che sia il magistrato a recarsi da lei - La donna è infatti fuggita in Venezuela, perché imputata in un processo per truffe petrolifere TORINO — -Se il giudice Sandrelli vuole avere chiarimenti sulla bancarotta della Sicmu di Maiocco sono a disposizione. Ma deve venire lui da me. In Italia, almeno per ora, non ci voglio mettere piede.. Maria Renata Bassanò, 36 anni, fino al '79 segretaria addetta alla contabilita «nera» della Slcmu, l'azienda di Orbassano il cui crack finanziario (40 miliardi) nasconderebbe, oltre a una dissennata gestione imprenditoriale, anche finanziamenti illeciti ai partiti, soprattutto al psi, racconta la sua verità da Caracas. ' La donna, contattata telefonicamente (l'intervista è riportata qui a fianco), vive nella capitale venezuelana dal gennaio del 1982, da quando fuggi precipitosamente dall'Italia assieme al 'suo attuale convivente, Giorgio Capusso, perché inseguiti da un ordine di cattura per le truffe (7 miliardi) perpetrate dalla Remoli, una ditta che operava nell'acqulsto-vendlta di prodotti petroliferi, di cui era diventata amministratrlce una volta abbandonata la Sicmu di Gianfranco Maiocco. Secondo il dott. Sandrelli, la Bassano sarebbe 'depositaria di tanti segreti e, sicuramente, del significato di cifre e annotazioni., come ad esempio -quel CH annotato su alcuni cartellini, ovvero il senso del movimento di dollari sotteso alle scritture rinvenute sulla scheda "RossiMach" (Inteso per Sergio Rossi ex presidente Comau e attuale presidente del Torino Calcio, e Mach di Palmate In, della Coprofin, una fi¬ nanzlaria del poi ndr) e verso il quale tutti i protagonisti del movimento finanziario hanno mostrato inquietudine e imbarazzo, e ce ' per tante altre situazioni rimaste all'oscuro.. Secondo il magistrato, tra Maiocco, Mach e Rossi esistevano affari .evidente¬ mente inconfessabili, il cut contenuto sfugge ad ogni comprensione degli inquirenti: Situazioni .oscure., come le definisce il magistrato, che molto probabilmente rimarraono tali anche se è stato disposto uno stralcio per approfondire le Indagini. E' noto che le uniche prove raccolte dal dott. Sandrelli riguardano finanziamenti illeciti al psi per 120 milioni versati dal Maiocco alla Coprofln di Mach di Palmetein (entrambi saranno processati per questo reato). Ma il magistrato ha trovato un documento in cui si attesta l'obbligo di 'Corresponsione di provvigioni a Coprofin per affari conclusi da Sicmu in Romania.. .Su questi rapporti. Mach non appare convincente respingendo {Ipotesi di "tangenti" — scrive 11 dott. Sandrelli nell'ordinanza di rinvio a giudizio — per affari realizzati da Maiocco In quel Paese dell'Est è per là cui prova inconfutabile occorrerebbe disporre del conto reciproco a quello portato dal documento tn atti: Mach ammette, nei suol interrogatori, che la Slcmu, attraverso la Slrmu, controllata dal Maiocco e uno dei maggiori «enti di compensazione» per le esportazioni italiane in Romania, versava alla Copi of in una provvigione sugli affari conclusi all'Est del 2,5 per cento, «ma — aggiunge — la Coprofin non ha mai fornito udii di sorta al psi.. Secondo un testimone, Domenico Sena, factotum di Maiocco, «il commercio Italiano in Romania ha ■ due "sponsor", il pei e il psi: il primo cura l rapporti stde■ rurgici, di pellame, di frutta e verdura, il secondo si occupa prevalentemente di meccanica pesante. L'ufficio Coprofin a Bucarest fu fondamentale per la vendita di macchinari ai romeni». Beppe MineUo.
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