Prezzi Cee, fumata nera di Fabio Galvano

Prezzi Cee, fumata nera I ministri agrìcoli non riescono a definire le proposte per P87 Prezzi Cee, fumata nera II 23 febbraio una riunione straordinaria - L'ombra dei tagli si profila sui prodotti mediterranei e sui cereali - Intesa per le eccedenze di burro dal nostro corrispondente BRUXELLES — Clamorosa fumata nera per l'Europa verde. E' la prima volta, nella storia della Comunità, che la Commissione Cee non riesce — nonostante due lunghe riunioni e una settimana di riflessione — a formalizzare le sue proposte per 1 prezzi agricoli Più o meno raggiunta un'Intesa sui prezzi che penalizzano in particolare i prodotti mediterranei e i cereali tedeschi sarebbe stata — come mercoledì scorso — un'impasse sugli importi compensativi monetari e su una speciale tassa sulle materie grasse a determinare il rinvio. L'esecutivo comunitario si riunirà, probabilmente, martedì prossimo a Strasburgo. Ma il suo Insuccesso In questa fase di formulazione delle proposte (toccherà ai ministri agricoli esaminarle e discuterle, quindi decidere) Indica quali siano 1 colossali interessi in gioco e quali — di conseguenza — le difficoltà. I ministri agricoli riuniti ieri a Bruxelles, hanno già fissato per il 23 febbraio una riunione straordinaria; e c'è da supporre che per allora la Commissione sia in grado di fornire loro un terreno di discussione. Ma è già chiaro, nonostante le incertezze dei commissari, che la mannaia dell'austerità non perdonerà né i prodotti mediterranei — in particolare gli ortofrutil — né 11 settore cerealicola Congelati i prezzi di prodotti come latte, carne, olio d'oliva, riso e grano tenero pani f (cabile, la nuova austerità agricola prevede tagli del 2 per cento per lo zucchero, ma' ancor più severi per gli ortofruttl: meno 2,5 per gli agrumi meno 5 per pesche, mandarini e albicocche, addirittura meno 15 per 1 pomodori Per quanto ci riguarda, anche 11 meno 4,7 per cento proposto per il grano duro ci danneggerà, più del 2,5 per 11 mais, del 2,6 per sorgo, segala e orzo. La battuta d'arresto sullo smantellamento degli im¬ porti compensativi negativi che per l'Italia corrispondono a una svalutazione della lira verde quindi a maggiori guadagni per i nostri agricoltori, e di quelli positivi (per la Germania una rivalutazione del marco verde) sono stati un elemento cruciale nello scontro; ma ad impedire un voto, che avrebbe formalizzato la spaccatura fra 1 commissari, è stata piuttosto la questione della tassa sulle materie grasse, con la quale l'Europa intenderebbe frenare la concorrenza esterna. L'Italia, aveva precisato Pandolfi è sempre stata favorevole a tale tassa: 'Primo, perché essendo modulata consente di correggere una situazione troppo premiante per le materie grasse di origine extracomunitaria; secondo, perché potrebbe rappresentare un importante introito finanziario della Cee*. Ma 11 tema, alla Commissione, non è .maturo*. Due saranno, in tale quadro, le linee-guida del governo italiano, ha precisato Pandolfi 'Occorre anzitutto onorare un patto — ha detto il ministro — fra il governo e i produttori, che hanno avuto la capacità di reagire alle difficoltà deU'86: Verso quest'ultimo obiettivo, il solo in grado di risolvere certi endemici mali dell'Europa verde, un buon passo è stato compiuto Ieri. I ministri hanno Infatti trovato l'intesa sull'avvio del destoccaggio per le «montagne» di burro. Essi hanno approvato una spesa di 3,2 miliardi di Ecu (quasi 4800 miliardi di lire) per eliminare entro la fine dell'anno prossimo un milione di tonnellate delle eccedenze che oggi intasano 1 magazzini comunitari, riportando le riserve a un livello «organico» di 300 mila tonnellate. I Dodici hanno accettato di fronteggiare quei costi e di venire rimborsati dalla Cee soltanto a partire dal 1989 e «a rate», sull'arco di quattro anni Fabio Galvano

Persone citate: Pandolfi

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Germania, Italia, Strasburgo