Condono fino al marzo '85

Condono fino al marzo '85 E' la proposta di democristiani, socialisti e comunisti Condono fino al marzo '85 Alla commissione Lavori Pubblici della Camera l'esame del disegno di legge - Probabile «sanatoria» per gli abusi maturati dopo l'ottobre '83: almeno un milione di alloggi ROMA — La battaglia sul condono edilizio si sposta in Parlamento. Tra questa sera e domattina si riunirà la commissione Lavori Pubblici della Camera, alla quale spetterà il difficile compito di riportare ordine in una materia trasformatasi in un rompicapo dopo la decadenza del terzo decreto di proroga alla legge. L'impegno più urgente sarà quello di sanare il vuoto legislativo provocato dalla caduta del decreto, attraverso 11 disegno di legge presentato dal governo. Ma su tutta l'operazione pesa il braccio di ferro per lo spostamento del termini del condono. Ed è questa l'unica vera questione «politica» che si cela dietro le manovre dei giorni scorsi, destinate probabilmente a provocare ulteriori rallentamenti nella soluzione del problema e a portare anche a clamorosi rovesciamenti di alleanze. La legge sul condono si ferma all'ottobre 1983 e lascia quindi in sospeso tutti gli abusi edilizi maturati dall'ottobre '83 al marzo '85, data di entrata in vigore del provvedimento. SI tratta, secondo calcoli attendibili, di almeno un milione di alloggi «cresciuti» fuori dalle regole (in particolare, in Sicilia) e che, in teoria, dovrebbero essere rasi al suolo o confiscati dai Comuni. Il dibattito sull'estensione del termini del condono si preannuncia particolarmente acceso, anche per 11 clima pie elettorale che si respira a Montecitorio. Comunque, il presidente della commissione Lavori Pubblici, il democristiano Giuseppe Botta, si batterà per dare sùbito un taglio netto allo stato di incertezza per le domande di condono presentate prima della scadenza della proroga. Chi ha presentato queste domande dopo il 30 settembre ha paradossalmente fatto un'autodenuncia e rischia di essere perseguito legalmente. Inoltre, in questi giorni di vuoto legislativo 1 Comuni rifiutano l'accettazione di altre domande di sanatoria. •Nel disegno di legge presentato dal governo — ricorda Botta — saranno inserite tutte le misure del decreto appena decaduto e quindi non ci saranno buchi legislativi e nessuno rìschierà niente.. La strada più semplice sarebbe dunque quella di votare al più presto l'unico articolo del disegno di legge governativo. Ma la formula del disegno di legge consente di apportare modifiche anche sostanziali e le forze politiche di certo non si lasceranno sfuggire l'occasione per un condono allungato al marzo '85. Tanto più che democristiani, socialisti e comunisti sono favorevoli allo spostamento. Decisamente contrari solo i repubblicani e 1 liberali, mentre il ministro dei Lavori Pubblici e segretario del psdi. Franco Nicolazzi, pur dicendo «no» a questo tipo di revisione ha fatto Intendere che non si opporrà alle eventuali decisioni del Parlamento. La situazione rischia cosi di farsi ancor più confusa, anche perché, ammonisce Botta, «non si deve dimenticare che un accordo così importante non può scaturire da una maggioranza diversa da quella pentapartitica.. Ma è certo che nelle discussioni dei prossimi giorni il peso del tre maggiori partiti italiani si farà sentire. Di qui la previsione di molti osservatori politici che il termine per richiedere il condono sarà esteso. L'unico rischio è un iter parlamentare eccessivamente lungo. Tanta confusione è pure dovuta all'Incapacità di predisporre in tutti questi mesi un censimento sul condono. Non c'è ancora traccia dell'indagine predisposta la scorsa estate dal ministero dei Lavori Pubblici. Le ultime stime ufficiose parlano di circa 4 milioni di alloggi costruiti abusivamente (pari a circa il 15 per cento del patrimonio abitativo complessivo esistente nell'84) e venuti a galla grazie al condono. Ma è solo la punta di un iceberg, perché, secondo il Centro ricerche del Cresme, milioni di proprietari di appartamenti costruiti o ristrutturati senza permessi, non si sono minimamente preoccupati di denunciare l'abuso. Emilio Facci

Persone citate: Botta, Emilio Facci, Franco Nicolazzi, Giuseppe Botta

Luoghi citati: Roma, Sicilia