Il pci salva la conferenza
Il pei salva la conferenza Energia: Natta rifiuta l'invito dei Verdi a boicottare le assise Il pei salva la conferenza Nel comitato parlamentare il rappresentante comunista era diventato l'arbitro della situazione - La sua partecipazione ai lavori preparatori era considerata una condizione necessaria da psi e psdi Polemiche dei Verdi e soddisfazione di Zanone - Gli ambientalisti annunciano: diremo la nostra ROMA — Natta ha lanciato una ciambella di salvataggio alla conferenza sull'energia, rifiutando la responsabilità di affondarla. La conferenza è una baraonda, dicono in sostanza le prime 15 righe del comunicato emesso dalla segreteria comunista, ma nel complesso può ancora offrire al Parlamento le indicazioni utili per decidere sul nucleare, concludono le ultime sette. Dunque 11 pei continuerà a partecipare ai lavori preparatori: e poiché questa era la condizione posta da socialisti e socialdemocratici, la conferenza si farà. Salvo ulteriori sorprese. Dicendo si alla conferenza, il pei ha detto no ai Verdi, che dopo la loro defezione chiedevano ai comunisti' di imitarli E adesso, mentre Zanone si dichiara «soddisfatto, e soprattutto 1 liberali plaudono al «senso di responsabilità, mostrato dalle Botteghe Oscure, gli ecologisti esprimono giudizi caustici. Per Ermete Kealacoi, segretario della Lega Ambiente, l'associazione Verde che nel passato aveva col pei legami saldi, il comunicato di Natta •rispecchia una posizione di grande indecisione e debolezza e ricalca una battuta di Maurizio Ferrini nella caricatura del vetero-comunista: non capisco ma mi adeguo.. Diviso sul nucleare e sulla conferenza, il pei aveva tentato con insistenza di indurre i Verdi a recedere, per non trovarsi nella condizione di dover scegliere. Ma senza risultato. Cosi ieri mattina, quando si è riunito il comitato parlamentare che affianca il governo nella organizzazione della conferenza, Andrea Margheri, 11 rappresentante comunista, aveva davanti questa imbarazzante alternativa: restare nel comitato, e salvare la conferenza, o dimettersi, affossandola. Nel secondo, caso, infatti, non avrebbe avuto senso una conferenza nata su mandato parlamentare ma riconosciuta solo dalla maggioranza, aveva avvertito il governo attraverso Mammi. Divenuto di fatto e suo malgrado l'arbitro del destino della conferenza, Margheri ha chiesto a Natta indicazioni e una pronuncia ufficiale che frenasse gli impeti dell'ala anti-nuclearista del pei. A Montecitorio, dove il comitato parlamentare lo attendeva da due ore, si è presentato con il comunicato della segreteria comunista. Per colpa del governo, si legge, «la conferenza è colpita profondamente nel suo significato di confronto scien¬ tifico' ma «pad fornire al Parlamento e all'opinione pubblica utili elementi di giudizio: Il pel inoltre rifiuta la responsabilità di decidere la sorte della conferenza, che è del governo e «si rammarica, per l'atteggiamento degli ambientalisti: si sono esposti «al rischio di favorire manovre strumentali, logiche di schieramento e di contrapposizione pregiudiziale.. Prima blanditi e rincorsi, 1 Verdi adesso piacciono meno. La loro defezione è criticata anche da Palmella, i socialisti sono diventati tiepidi: «7 veri motivi per i quali hanno deciso di disertare la conferenza sono elettorali, non quelli che hanno espo¬ sto», contesta Roberto Cassola. Umberto Colombo, presidente dell'Enea e bersaglio consueto dei Verdi, mostra fair-play: l'assenza degli ambientalisti, dice, mi dispiacerebbe, perché «ridurrebbe il prodotto della conferenza: I crucci di Colombo sono prematuri, perché gli ambientalisti assicurano che troveranno ugualmente il modo di far sentire la loro voce dentro la conferenza. Dopo la conferenza (a marzo, promette Zanone) il Parlamento dovrà decidere la strategia energetica dell'Italia da qui al Duemila, in particolare la quota di nucleare. Ma qualche settimana dopo (probabilmente 1114 giugno) le decisioni delle Camere potrebbero essere stravolte dall'esito dei referendum anti-nuclearl E' un pasticcio dal quale si potrebbe uscire con un accordo politico per scongiurare i referendum, e in questo senso già si starebbe trattando. Come risulta da un ordine del giorno della direzione socialista, il psi propone di discutere sullo stesso tavolo le misure per annullare 1 referendum, evitando «espedienti legislativi: e il nuovo piano energetico. Secondo il socialista Giulio Di Donato si starebbe marciando verso un compromesso che prevede la cancellazione della nuova centrale di Trino. Guido Bampoldi
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