Pubblicità per «vendere» l'italiano di Enrico Singer

Pubblicità per «vendere» l'italiano Nelle scuole francesi un videoclip ideato dall'Istituto di Cultura Pubblicità per «vendere» l'italiano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Lo slogan è: «Distinguetevi: studiate l'italiano». £ in un quarto d'ora di immagini martellanti un videoclip spiegherà al francesi, soprattutto ai giovani, perché la nostra lingua non è soltanto un lusso da appassionati di storia dell'arte o da amanti delle vacanze nel •Paese del sole». Purtroppo, oggi in Francia la realtà e proprio questa. Nelle scuole il primato spetta all'inglese (sei milioni di studenti): una supremazia che nessuno contesta e che, del resto, è ormai indiscussa in quasi tutto il mondo. Ma pochi sanno, forse, che un milione di ragazzi francesi segue i corsi di spagnolo: una lingua che ha superato l'interesse per il tedesco (800 mila studenti), nonostante la Germania sia il primo partner commerciale di Parigi. L'italiano, con i suoi 150 mila •fedelissimi», è trai fa¬ nalini di coda. Per questo è nata l'idea di lanciare una vera campagna pubblicitaria. E con lo strumento piit aggiornato della pubblicità: un videoclip, come quelli utilizzati per reclamizzare un'auto o un detersivo. Un filmato, da trasmettere su schermi tv, che farà il.giro delle scuole francesi al momento deU'«option», la scelta della lìngua straniera. Il progetto è dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, che ha preparato i testi e ha affidato la realizzazione a uno dei più noti documentaristi italiani, Folco QutticL Ma la novità non è soltanto nel mezzo prescelto: per una volta, la nostra lingua è presentata senza scomodare Dante o le meraviglie del passato. Anzi, l'obiettivo è di imporre una nuova immagine dell'italiano, di recuperargli uno spazio che, negli ultimi anni è diventato sempre più angusto. Così il videoclip si aprirà con una breve frase dello storico francese Fernand Bramici: «L'italiano ha un posto fondamentale nell'Europa del dopoguerra: nella letteratura, certo, ma anche nell'architettura, nella musica, nel cinema». £ conterrà tutte immagini •dal vivo», con l'intervento di personaggi come Vittorio Oassman o Giorgio Strehler, Ornella Muti o Marcello Mavtroìanni. Ma anche con i simboli del mode in Italy: dalia moda all'industria meccanica. Si tratta, insomma, di •vendere» l'italiano di oggi. Precedenza, quindi, all'economia: l'Italia è il secondo partner commerciale della Francia, e in molti settori — la robotizzazione nelle fabbriche, per esempio — è all'avanguardia. Non solo: ci sono lavori per i quali è indispensabile conoscere, la nostra lingua, e il videoclip rie farà scoprire anche di inatte- si, almeno per la maggioranza dei giovani francesi, come il restauratore o il disegnatore. «Se si deve vendere una lingua, bisogna far vedere a che cosa può servire», dice la professoressa Mara Muscetta, die ha scritto i testi del videoclip. Ma sull'iniziativa pesa un'incognita: il costo di produzione, che pai non è astronomico (HO milioni), rischia ài ritardarne la realizzazione, che era prevista tra due mesi. L'Istituto di Cultura voleva presentarlo in •prima visione» a Expo-langues, una mostra dedicata alle lingue, unica in Europa, che si terrà a Parigi dal 27 al 31 marzo. Ma «Accento sull'italiano» (questo è ti titolo, del videoclip) è ancora allo stadio di progetto, e se i fondi non saranno sbloccati potrebbe arrivare in ritardo anche per la campagna pubblicitaria nelle scuole francesi. Enrico Singer

Persone citate: Fernand Bramici, Folco Qutticl, Giorgio Strehler, Mara Muscetta, Marcello Mavtroìanni, Ornella Muti

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Parigi