Nureyev: a Mosca, ma senza nostalgia di Luigi Rossi

Nureyev: a Mosca, ma senza nostalgia Incontro col ballerino, che il 17 e il 22 danzerà alla Scala il suo «Don Chisciotte» Nureyev: a Mosca, ma senza nostalgia Il coreografo dice: «Se il Bolscioi mi inviterà, tornerò in Urss e riabbraccerò mia madre» - «Vorrei fare il direttore anche a Milano» - In scena con luì la Magyari e la Guillem, le altre star Hilaire, Bujones, Dorella MILANO — .Ho 49 anni, ma sono giovane e forte*. Rudolf Nureyev è euforico per il suo ritorno alla Scala e pronuncia' la battuta dopo un amaro commento di Oriella Dorella che crede Invece di essere arrivata troppo tardi a fare Kltri nel suo Don Chisciotte («Ho 35 anni ed ero già sostituta anni fa alla prima edizione di questo balletto*). L'ottimismo di Nureyev è esteso a tutto il corpo di ballo della Scala che ha trovato ringiovanito ed efficiente. SI rammarica però di non aver altrettanta collaborazione da parte dell'orchestra, che non intende effettuare la prova generale del balletto. Nureyev si è presentato circondato da alcuni componenti del cast; oltre alla Dorella, anche Anita Magyari del corpo di ballo della Scala e le due étotles dell'Opera di Parigi Sylvie Guillem e Laurent Hilaire, che interpreteranno la prima recita di giovedì. Mancava solo Fernando Bujones, il grande danzatore americo-cubano che ballerà venerdì con la Dorella. «Fórse questo è il mio ultimo treno come ballerino — ha aggiunto Nureyev —, ma ho voluto farmi un regalo e ballerò anch'io il 17 con la Magyari e il 22 con la Guillem*. li Don Chisciotte di Nureyev toma alla Scala per la terza volta (ma è stato a Milano anche con l'Opera di Parigi in altra sede) ed è una delle quindici produzioni del balletto che girano attualmente il mondo con la sua firma. Prossimamente se ne aggiungerà una sedicesima, che partirà da Anversa. Nureyev appare entusiasta del lavoro che non gli manca. Non si scompone neppure dopo la insidiosa domanda che puntualmente gli arriva: Baryshnikov 6 stato invitato a Mosca. E Nureyev? La risposta 6 diplomatica: •Gorbaciov ha cominciato da lui perché è cittadino americano e vuole prima di tutto ristabilire buoni rapporti con gli Usa. Ma so che il direttore dèi Bolscioi Grigorovic intende invitare anche il corpo di ballo dell'Opera di Parigi e allora andrò anch'io come direttore di quello che ritengo oggi il miglior complesso coreografico del mondo*. E in quell'occasione tornerà a casa? •Ne approfitterò per riabbracciare mia madre dopo 26 anni di assenza e per rivedere il Kirov ove sono cresciuto. Non soffro, come tanti russi della famosa "nostalghia" poiché la mia casa è il mio teatro e la parte migliore della mia vita è legata a Londra, New York, Parigi e Milano*. «Nureyev nell'incontro con i giornalisti fa da mattatore, parlando indifferentemente inglese, francese e anche italiano, segno del suo umore ottimo. Dice che ora va in Usa con la sua Cenerentola, mentre a New York c'è contemporaneamente anche quella di Maguy Maria che ammira molto. Poi farà nuove versioni di Raimonda di Olazunov e della Bella addormentata di Cialkowski. sempre per l'Opera di Parigi. I cambiamenti politici in Francia l'hanno disturbata? •Neanche per.idea. Il nostro teatro è una macchina che cammina benissimo e non guarda né a destra né a sinistra Sono contento e cerco di cambiare il meno possibile, anche se chiamo giovani coreografi e valorizzo i miei prediletti come Kylian, Forsythe e Nikolais*. Pienamente soddisfatto? •Certo, ma mi piacerebbe istituire un gemellaggio Scala-Opera. L'ideale sarebbe poter essere a capo di entrambe. Ma non si può avere tutto*. Luigi Rossi