Goria: no ai summit senza certezze di Fabio Galvano

Gorìa: no ai summit senza certezze Gorìa: no ai summit senza certezze DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il dollaro continua la sua imprevedibile corsa sulle montagne russe e l'Europa, promettendo da Bruxelles ritocchi sostanziali al meccanismi dello Sme, si limita per ora ad auspicare una stabilizzazione dei mercati monetari. Alla loro prima riunione dopo il riallineamento valutarlo del mese scorso, i ministri finanziari dei Dodici hanno invano tentato di formulare una diagnosi unitaria — e quindi una cura — del persistente terremoto. Le loro voci sono per ora discordi — Goria la definisce «inutile, se non accompagnata dalla ragionevole certezza di un risultato: il belga Eyskens •importante' — persino sulla convocazione del Gruppo dei Cinque, la cui smentita da parte del segretario americano al Tesoro James Baker ha provocato lo scivolone di ieri della moneta americana. «Le riunioni — ha detto Goria, sposando nella sostanza l'atteggiamento di Washington — si fanno se sono utili: quella del G-S sarebbe fuori luogo fino a quando non si delineasse lo scenario di un accordo sostanziale, perché quello che conta sono i risultati, non le procedure. Per il momento, quindi, niente all'orizzonte; poi si vedrà: •E' falso dire che la Germania sia contro una riunione del G-5', gli ha fatto eco il sottosegretario tedesco alle Finanze Hans Tietmeyer: 'E' tuttavia prematuro — egli ha aggiunto — dire che sia favorevole'. Sebbene inevitabile, la riunione non si svolgerà quindi in tempi strettissimi In. uno, scenario cosi' poco chiaro — hanno convenuto 4eri+mmistrhenropei-—-non- si tratta neppure di cercare una parità ideale, ma semmai di trovare un trend che rispecchi gli equilibri reali e che abbatta 11 nervosismo dell'attuale congiuntura. «Starno entrati in riunione con il dollaro in rialzo — ha osservato suggestivamente Goria — e ne siamo usciti che aveva perso 17,3 •• E' comprensibile, quindi, che ieri Palazzo Charlemagne fosse permeato di pessimismo. Non tutti 1 possibili interventi, si sottolineava, offrono garanzie: cosi indicherebbero il discutibile effetto della tanto invocata riduzione del tassi tedeschi; o l'accordo bilaterale UsaGiappone costato cosi caro a Tokyo ('Non si è rivelato strumento idoneo — ha detto Goria — e sarebbe forse meglio lasciarlo riposare'). il ministro francese Edouard Balladur ha promesso al Comitato monetario un memorandum in cui saranno elencati provvedimenti rivolti proprio alla ricerca di quella stabilità; e anche l'Italia, ha precisato Goria, vi parteciperà «in forme e tempi che tengano conto del risultato finale*. Ma non sarà, anche quello, che un passo interlocutorio. Le scadenze sono altre. Quella di aprile, forse? Per allora, in occasione di una riunione informale dei ministri finanziari, lo stesso Comitato monetario potrebbe già presentare il suo programma per la •fase 2» dello Sme, quella che prevede una completa integrazione. L'iniziativa è stata presa dalla presidenza belga, costretta il mese scorso a constatare che lo Sme non disponeva ancora di strumenti adeguati per fronteggiare quella 'Situazione-esterna' che è stata la caduta del dollaro.- Fabio Galvano

Persone citate: Edouard Balladur, Eyskens, Goria, Hans Tietmeyer, James Baker

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Germania, Italia, Tokyo, Washington