Forse Israele tratta

Forse Israele tratta Forse Israele tratta TEL AVIV — Forse Israele tratta segretamente. A mezzanotte è scaduto l'ultimatum che la Jihad islamica aveva fatto proclamare a Tel Aviv e Washington per la liberazione dei quattro ostaggi americani contro il rilascio di 400 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Un totale silenzio ha dominato fino a ieri pomeriggio la situazione. L'ultimatum sarebbe stato prorogato fino a mezzanotte. Le condizioni restano quelle: se non saranno rilasciati i 400 prigionieri' palestinesi, 1 quattro ostaggi saranno uccisi. Non si fa cenno dell'aviatore israeliano (catturato durante un'azione dagli estremisti sciiti), che sembrava essere oggetto di trattativa. ' Nel messaggio si chiede che il governo di Washington faccia pressioni su quello di Gerusalemme. Domenica sera 11 ministro degli Esteri Peres, aveva re¬ spinto le condizioni dettate dai rapitori dichiarando in un'intervista alla radio dell'esercito che «Israele non può e non vuole agire dietro pressioni a termine... se qualcuno ha un suggerimento ragionevole, lo presenti a Israele per le vie ordinarie». L'idea del leader sciita Berrl di includere il pilota Israeliano nel «pacchetto», ha messo In crisi parte dell'opinione pubblica israeliana, ed ha originato pressioni da parte della famiglia dell'aviatore e di altri che si sono trovati nelle sue condizioni, e sono stati liberati. Come scrive il giornale della sera Yediot Ahronot, «Israele deve respingere la richiesta dei criminali perché occorre stabilire una volta per tutte che "i sequestri non pagano più"». Si ha l'impressione che ci siano state e che si stiano svolgendo ancora trattative.

Persone citate: Peres

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Tel Aviv, Washington