Ironia, sfoghi sulle rifanne Gorbaciov di Emanuele Novazio

Ironia, sfoghi sulle rifanne Gorbaciov Una pagina della Pravda con lettere di commento al «Plenum del rinnovamento» Ironia, sfoghi sulle rifanne Gorbaciov «Perché non mostrare in tv con quanta democrazia lavora il Politbjuro?» - «C'è chi approfitta della riorganizzazione per fare i conti con i nemici» - «Non vedo nessuno far carriera senza tessera del pcus» dal nostro corrispondente MOSCA — Il lettore Kobizev scrive da Kiev: «Posso immaginare con quale impegno e tensione U Politbjuro, quartier generale della ricostruzione, deve lavorare. Ma mi piacerebbe sapere, per l'appunto, come si svolge questo lavoro. Vorrei sapere: come vengono prese le decisioni? Quanta democrazia c'è in questo processo?». Il lettore Kobizev si spinge più, in là; vorrebbe avere resoconti «visivi», delle sedute del massimo organo del potere sovietico (perché, come insegna il proverbio, è «meglio vedere una volta che sentirne parlare mille»;: «Sono profondamente convinto che un rapporto della tv sul lavoro del Politbjuro ci fornirebbe una nuova spinta nel mettere in pratica le sue decisioni», commenta. Quelle del lettore Kobizev sono richieste insolite, e forse un po' audaci. Ma sono anch'esse «pensieri sulle cose più attuali», come. li definisce la Pravda: il quoti diano del pcus, ieri, ha dedicato un'intera pagina a lettere come questa, tutte legate al recente Plenum del Comitato Centrale e alle sue decisioni. Interventi spesso polemici con quei dirigenti del pcus che monopolizzano i posti di lavoio migliori; con quanti, all'interno del partito, ostacolano il cammino dei non iscritti; con chi si oppone lilla ricostruzione. Un documento. I personaggi sono quelli di un reportage dalla «Russia profonda». Per esempio, P. Poroshtn, da Novokusnetsk, negli Orali («un semplice operaio che. non ha misi scritto ai giornali, con le mani che lavorano da sole e 10 spirito che canta»; denuncia i dirigenti della sua fabbrica; e descrive — con una rabbia un po' ironica — la «vera .democrazia» di cui «quelli davano prova mentre 11 Plenum era ancora In corso»; «Nella nostra squadra abbiamo votato una risoluzione sull'emulazione socialista; i voti a favóre sono stati tre, ma 11 documento steso più tardi diceva che eravamo stati unanimi nell'approvarlo». V. Kartashov, da Dniepropetrovsk, pensa anche lui alla riforma dei Quadri sulla quale al Plenum c'è stata battaglia. E riporta con amarezza l'esperienza della sua città: «Trovo allarmante che a un anno dal ventisettesimo Congresso del partito, noi che stiamo nel bassi ranghi non abbiamo sentito una sola parola sulla democratizzazione dalla viva voce dei nostri dirigenti». Tutto il contrario, lamenta il lettore Kartashov: «Con gentilezza, i dirigenti ci allontanano da questo ' tema pericoloso. Perché capiscono perfettamente che ce la democratizzazione deve essere vera, e non invece formale, e avvenire in tutte le sfere della vita) loro perderebbero molti privilegi e avrebbero doveri in più». " Dal coro affiorano dubbi, allarmi appena sopite, qualche richiesta inquieta. «La riorganizzazione dell'apparato è una misura necessaria, ma c'è chi ha deciso di usarla per fare i conti con 1 propri avversari — avverte un lettore di Mosca dalla "firma illeggibile" —. Vengono allontanate dall'apparato magari persone giovani, e non si toccano quelle vicine al dirigenti e che a volte hanno più di sessanta, settanta o perfino ottant'annl Perché? Perché questi qui sono, sempre stati più cauti non hanno mai messo 1 dirigenti In imbarazzo». Si avverte, soprattutto, la preoccupazione dei biespartini. i non iscritti al partito; il loro timore di essere lasciati da parte, nonostante l'appello di Gorbaciov a favorirne l'inserimento tra i funzionari di rango: «Non ho mai sentito di un direttore di fabbrica senza la tessera; come possiamo parlare di democratizzazione nella politica del quadri, se andiamo avanti così? Finisce che tra i laureati c'è la corsa a iscriversi perché sanno che senza la tessera non faranno carriera. E nel pcus compaiono persone non adeguate al partito», scrive I. Gashev, operaio edile da Orghionikize. EU lettore Arlasetn, da Kommunarnarsk in Ukraina: «Non so perché sia stato dimenticato lo slogan "Evviva il blocco dei comunisti e dei nor> iscritti al partito". La conseguenza è: tutte' le cariche di dirigente sono assegnate d'obbligo a membri del partito». Una società divisa a metà: «La maggior parte del cittadini sovietici sono onesti: la differenza è che alcuni hanno in tasca una tessera, e altri no». Afa c'i, anche, chi traduce in versi satirici i tinur.i per un fallimento della ricostruzione; o per una sua lenta «agonia burocratica»: «Ogni sera, ci costringeranno a riempire un questionario sulla pcréstroika; a dar conto, giornalmente, della ricostruzione di ogni cosa: la perestroika delle scuole materne, la perestroika dei pezzi di ricambio, dei mattoni del pavimenti La perestroika del pane», Emanuele Novazio

Persone citate: Gorbaciov, Kartashov

Luoghi citati: Kiev, Mosca, Russia, Ukraina