Gorbaciov piace ai big Usa

Gorbaciov piace ai big Usa emissione aMò'sca di*mssin£e^ 1 ) Gorbaciov piace ai big Usa «E' un leader diverso dagli altri» - «Questo è solo l'inizio del cambiamento in Urss» L'ex diplomatico TarnoiT: «Le riforme promuovono la democratizzazione del sistema» DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — -Cambiamenti nell'Urss sono stupefacenti... è stata la mia prima visita a Mosca in molti ar.nl, e il Paese mi ha dato la sensazione di essere a una svolta importante... Gorbaciov sta facendo cose forse rivoluzionarie... Non avevo mài sentito dei leaders sovietici ammettere pubblicamente di non sapere quali effetti avranno le loro riforme-. Cosi Henry Kissinger, il simbolo della politica estera americana nel dopoguerra, ha riassunto le sue Impressioni sulla «nuova Russia», al ritorno dal Cremlino e da un incontro con Gorbaciov. Quasi ringalluzziti dall'intervento dell'ex segretario di Stato, che ha spezzato l'Incomprensibile silenzio degli Stati Uniti sugli ultimi sviluppi nell'Urss, gli altri leader politici che si sono recati di recente a Mosca gli hanno fatto coro con una serie di elogi per 11 dopo Breznev. Le riserve, naturalmente, non mancano. Ma su tutti -l'era delle riforme- di Gorbaciov ha esercitato -una favorevole impressione-, come ha detto 11 successore di Kissinger, Vance. -E' un leader molto diverso dagli altri-, ha affermato Vance riferendosi a Gorbaciov: -E' intelligente, ha potere, da l'ordine di precedenza al cambiamento dell'economia e della società. Io credo che questo sia solo l'inizio di un processo di rinnovamento dell'Urss-. Sia Kissinger sia Vance hanno ammonito che proprio l'Impeto riformatore di Gorbaciov causerà però «molta resistenza- nel partito. -Temo — ha aggiunto Vance — che si formerà una dura opposizione: Gorbaciov sta attaccando un sistema di vita, sta esponendo gente al pericolo di perdere il posto-. -Gorbaciov potrebbe essere costretto a fare concessioni soprattutto ai servizi segreti e alle forze armate — spiega Kissinger — a danno della distensione internazionale-. L'ex diplomatico Peter Tarnoff, presidente del Council of Foreign Relations, che ha organizzato una visita collettiva di ex ministri americani a Mosca, ha dichiarato che -dietro le riforme gorbacioviane c'è la presa di coscienza che la società e l'economia sovietiche rischiavano di disgregarsi-. Ha aggiunto: «Esse mirano a promuovere la democratizzazione del sistema decisionale,e ciò facendo incontrano una resistenza ideologica da un lato e burocratica dall'altro... se portate a termine... avranno effetti molto profondi... Non è propaganda, c'è in corso una lotta cruciale-. Anche Tarnoff ha detto per Gorbaciov la partita è tutt'altro che vinta Sebbene nessuno lo abbia proclamato apertamente, In molti è parso Implicito il timore che rìschi una caduta come quella di Kruscev. Nelle loro dichiarazioni, Kissinger e Vance hanno sottolineato un punto delicato. Per spingere all'Interno, hanno detto, il leader del Cremlino potrebbe essere costretto ad accettare la paralisi nella politica estera. •Per questo dobbiamo presentargli proposte che consentano all'Urss di scuotersi anche in questo campo-, ha insistito Kissinger. E Vance: •Gii ostacoli che deve superare sonò enormi... occorre facilitargli il miglioramento dei rapporti-. I giudizi dei due ex segretari di Stato, e degli altri visitatori a Mosca hanno scosso l'Amministrazione: essa Infatti dibatte ancora se «<( cambio di marcia nell'Urss sia reale-.