Irlanda, c 'è chi vota e c 'è chi parte di Mario Ciriello

Manda, €9è thi volge €9è M'parte Va alle urne il Paese europeo dei due record: i debiti e l'emigrazione Manda, €9è thi volge €9è M'parte Come vanno le cose in Irlanda? Male, molto male. Ecco perché martedì 17 febbraio la nazione andrà alle urne nel tentativo di eleggere un governo con la robustezza politica necessaria per imporre una nuova e più dolorosa «austerità». Non c'è tempo da perdere. Occorre arrestare al più presto una degenerazione economica i cui veleni intossicano ormai tutta la società. In un'Europa intiepidita dalle brezze di un balsamico neoottimismo, i'Irlanda siede accorata in un cantuccio oscuro: e non sa nemmeno se e quando le possibili, amarissime medicine awieranno una vera convalescenza. Qualche anno fa, una simpatica fotografia decorò le pagine dei giornali e dei periodici di molti Paesi Mostrava i laureati di una facoltà dublinese, additava in quei volti intelligenti e sorrìdenti il radioso futuro di una nazione che stava finalmente emergendo da una lunga storia di povertà. Qualcuno ha rispolverato adesso quella foto e ha scoperto che, di quei giovani, i più non sono in Irlanda. L'hanno lasciata. Si sono uniti ai molti emigranti che, come altre volte in passato, abbandonano «l'isola di smeraldo» per terre più ricche. E' una fuga di cervelli e di braccia, un'emorragia grave e crudele. Era dai grigi Anni Cinquanta che l'Eire non pativa un'emigrazione tanto copiosa. Oltre trentamila se ne sono andati durante l'86, una moltitudine in una nazione di soli tre milioni e mezzo di anime. Rinasce un incubo che pareva svanito, la madre irlandese sembra di nuovo ingrata e infida, la stampa domanda: «E' nostro destino cercare salvezza in casa altrui?». La fuga all'estero è la tradizionale reazione irlandese ai travagli economici e, in particolare, alla disoccupazione, una piaga che pareva curata durante gli Anni Settanta, ma che infierisce adesso con malvagità eccezionale. E' un semi-primato europeo, soltanto la Spagna ha un tasso più alto, ben U 19,3 per cento deUa forza attiva irlandese non ha lavoro, e il peggio non è ancora arrivato. Che cosa è accaduto? Perché i grandi progressi si sono tramutati in drammatici regressi? In Italia, si diceva un tempo, e forse ancora oggi: «Piove, governo ladro». In Irlanda, si potrebbe dire adesso: «Piove,- governo spendereccio». Entrambi i partiti alternatisi al potere negli ultimi anni, il Fine Gael e U Finn- na Fail, hanno fatto sfoggio di munificenza eccessiva, si sono lasciati prendere la mano dalla fretta d'innalzare il tenore di vita e di creare un robusto Welfare State. In parte vi sono riusciti, ma al prezzo di un mostruoso indebitamento. Il ministro delle Finanze John Bruton ripete: «Questo Paese deve troppi soldi a troppa gente». Il debito pubblico equivale oggi al 148 per cento del prodotto nazionale lordo, un record: e soltanto acrobazie di ogni genere hanno permesso finora a Dublino di pagare gli interessi. Un economista spiega: «Dall'80 in poi, questi interessi ci schiacciano come l'abbraccio di un boa. Ci hanno imposto politiche che ci hanno impedito dì beneficiare del migliorato clima economico internazionale». D premier Garret FitzGe- rald, leader del Fine Gael, ha tentato, ma ha dovuto arrendersi. Aveva proposto un bilancio d'austerità, ma U suo alleato, U Labour Party, non l'ha digerito: e, cosi, fine della coalizione e ricorso alle urne. Il verdetto degli elettori offrirà forse il potere all'altro partito irlandese, i! Fianna Fail, «soldati del destino», e al suo capo, il ricchissimo Charles Haughey; ma neppure Haughey dispone di formule magiche, cerca di addolcire l'austerità promettendo iniziative parallele per ridestare la crescita e ridurre la disoccupazione. Non vi sono profonde differenze ideologiche fra i due partiti: e forse è un male. Ciascuno continua il discorso dell'altro. E, oggi come oggi, questo discorso sembra troppo blando per le avversità irlandesi. Mario Ciriello

Persone citate: Charles Haughey, Haughey, John Bruton

Luoghi citati: Dublino, Eire, Europa, Irlanda, Italia, Spagna