Kissinger: «Non fidarsi dei nuovi zar»

Kissinger: «Non fidarsi dei nuovi zar» Intervista all'ex segretario di Stato americano suiìfuturo delle relazioni Esf-Ovest e il problema tedesco nella nuova era GorbaciovT~y)TT-} 1-7. Kissinger: «Non fidarsi dei nuovi zar» «Il decentramento economico innesca la richiesta di una liberalizzazione anche politica» - «La storia russa è un lungo seguito di conquiste» - «L'opzione zero, un errore pericoloso per l'Europa» - «Il neutralismo non risolve il problema tedesco» L'ex segretario di Stato Henry Kissinger ha rilasciato un'intervista al Los Angeles Times sulle conseguenze dell Iran gate e sul futuro delle relazioni tra Est e Ovest. Ne pubblichiamo alcuni stralci. — Quale tipo di cambiamenti in Unione Sovietica fa prevedere Gorbaciov? •Certamente U problema chiave è: come le riforme influiranno sol modo di gestire la politica estera sovietica? «Prima vorrei parlare del problemi interni dell'Una. Mi sembra che tatti I Paesi comunisti siano di fronte a un dilemma! non si pnò far funzionare un'economia moderna sulla base della pianificazione centralizzata, ma non è possibile edificare ano Stato cr.'mista senza la pianificazione. Se 1 comunisti decentrano sol plano economico, crescerà la pressione per U decentramento politico, come è accaduto in Cina. Non appena ci sono pressioni per il decentramento politico il predominio del partito comunista è quantomeno messo In discussione, e questa è una . cosa che I governi comunisti non possono certo accettare, dal momento che sono certi di costituire l'avanguardia della storia. Cosi questo è II dilemma chiave. Essi partono dall'Idea che saia modesta liberalizzazione porterà gli intellettuali al loro fianco. Ma la libertà tende a produrre pluralismo. Gorbaciov è all'inizio di questo processo e nella sua fase Iniziale. Direi che ha bisogno di tempo, perché certamente Incontrerà una grande resistenza. Ora, questo che cosa significa per la politica estera? «Sempre, da quando è incominciato il negoziato con l'TJrss, l'Occidente è stato condizionato dall'Illusione che I problemi si sarebbero alla fine risolti da soli con la conversione del leader sovietici, che un magico giorno sarebbe salito alla ribalta un nuovo, pacifico leader sovietico, e da allora noi non avremmo avuto più difficoltà. La teoria del "contenimento" non esamina che cosa può succedere nel mo¬ mento magico In cui noi ci troviamo in una situazione di forza e I sovietici si presentano alla trattativa di pace. Che cosa penso esattamente per questa fase? Io adotto una linea vecchio stile europeo. Penso che In realtà la coesistenza con la Russia non era facile neppure sotto gli zar. Si continua a dire che la Russia non si sente sicura perchè è stata Invasa troppo spesso. Questo è vero. Ma è altrettanto vero che, se si confronta una mappa del mondo da secolo a secolo, si scopre che sia sotto gli Zar, sia sotto I Commmlssari del popolo l'Impero russo si è allargato in ogni epoca. La Russia non ha violato I confini dell'Afghanistan per caso. Strada facendo ha conquistato molte nazioni, nello stesso modo oggi sta tentando di Impadronirsi dell'Afghanistan. Lo stesso dato è vero per la Siberia come per l'Europa. Questa è la realtà. Quindi secondo me se Gorbaciov ha successo, e costruisce una Russia forte, la politica estera dell'Occidente dovrà essere ancora più attenta. Non c'è alcun vicino deirUrss che sia stato Immune dalla sua pressione. Questo perché una pace durevole richiede più accordi concreti che astratte dichiarazioni sulla necessità della pace, dopo di che si va a verificare quale delle proposte sovietiche sia un danno minore. Ma solo allora capiremo il significato definitivo delle scelte politiche di Gorbaciov». — L'Europa si considera fortunata che U leader sovietico non vincoli Reagan a rimuovere i missili a medio raggio dal Vecchio Continente. Rimuovere i Pershing II dalla Germania e sganciare U potenziale nucleare dell'Occidente dall'Europa rende l'aggressione sovietica più O meno probabile? «Se fossi un europeo non trarrei grandi motivi di speranza dall'attuale situazione. Io prevedo che si riaffacci di nuovo l'opzione zero. Credo che sarà accettata e so che nessun governo europeo ha avuto il coraggio di dichiarare la paura e U sospetto dell'Europa. «L'opzione zero è un grave errore. La minaccia per l'Europa non diminuirà in modo consistente. La capacità di risposte a queste minaccia sarà allontanta dall'Europa, e quindi, finché ci sarà Incertezza sulla determinazione americana, ci sarà un motivo di separazione*. — Ultimamente a Bonn sono emersi nuovi fattori che indicano che la Germania non dovrebbe più essere un satellite degli Stati Uniti, e che mettono in discussione U legame tedesco con la Nato. Quali rischi e limiti ci sono per questa politica? «La Germania è un Paese diviso. Perciò molti tedeschi neutralisti, in fondo, pensano che c'è un modo per riunificare il Paese, e hanno accettato la neutralità come U prezzo di questa unità. MI chiedo se I sovietici potrebbero mai abbandonare un governo comunista e, In secondo luogo, se potrebbero desiderare una Germania unificata senza vincoli di nessun tipo. Ma la dimostrazione pratica può essere dirompente In Occidente, senza necessariamente favorire l'unificazione tedesca. Nella storia, è stato molto difficile affrontare il problema che la Germania è al centro del Continente, circondata da molti Stati, Come conseguenza, U nodo della storia tedesca è risultato essere la sua eccessiva debolezza o la sua eccessiva forza per la pace In Europa, Quando era divisa in più Stati, la Germania ha rappresentato una tentazione per tatti 1 Paesi circostanti a tessere Intrighi al suo in¬ terno. Quando è stata unita e ha Iniziato a difendersi proprio da questi tentativi, ha cominciato ad essere troppo forte per ciascuno dei suoi vicini. Quindi ha provocato una coalizione di tutti costoro e ha creato le condizioni concrete che alla fine hanno scatenato la Prima guerra mondiale. «Perciò U problema tedesco è molto difficile da risolvere sa una base nazionale, e penso che la Germania deve far parte di un più vasto raggruppamento. Certamente la Germania non dovrebbe essere un satellite degli Stati Uniti, e non lo è. Idealmente la Germania dovrebbe far parte di un'Europa unita più vasta, e questa Europa unita dovrebbe essere più autonoma dagli Stati Uniti. Accoglierei favorevolmente questa prospettiva. Ma per la Germania perseguire una politica strettamente nazionale nel centro del Continente — 11 cosiddetto ponte tra Est e Ovest — porte al grave rischio di essere fraintesa da tutti I suol vicini». — La Germania, forse insieme con la Francia, potrebbe costituire U nucleo di un'Europa più unita e che potrebbe diventare più autonoma? •In astratto, Inghilterra Francia e Germania Insieme potrebbero formare II cuore di un'Europa unite. Ho sempre pensato che l'Europa debba accollarsi un maggior ruolo nella sua difesa, non perché voglia allontanarla dall'America, ma perché mi piacerebbe un'Europa che affrontasse tutti I suoi problemi e non si aspettasse che gli Stati Uniti ne portino tutta la responsabilità morale. Ritengo che, senza voler essere scortese, la politica estera francese sia la più realistica in Europa, e questo non può essere separato dal fatto che I francesi hanno anche la politica di difesa più autonoma. Io spero che una struttura difensiva europea possa condurre a un rapporto migliore tra gU Stati Uniti e l'Europa». Manfredi Geist Copyright «LA. Times SyrnUcate» c per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Gorbaciov, Henry Kissinger, Inghilterra Francia, Kissinger, Manfredi Geist, Reagan