Cambiano le cifre la realtà no di Alfredo Recanatesi

Cambiano le cifre la realtà no L'Italia deiristat Cambiano le cifre la realtà no L'Italia £ più ricca di quanto finora ha creduto di essere. Si valutava che il reddito nazionale annuo fosse arrivato attorno ai 750 mila miliardi di lire, ed invece è maggiore; forse di molto. La cifra esatta ce la dirà ristai a fine marzo. Ma, al di là del valore statistico, la sua importanza è relativa. Se, infatti, l'Italia apparirà più ricca, non altrettanto si potrà dire degli italiani il cui reddito rimarrà — ahinoi — insensibile all'affinamento dei sistemi di rilevazione e di elaborazione applicati dall'istituto di statistica. n calcolo del reddito nazionale di un Paese, infatti, è una operazione resa assai complessa da due ordini di motivi, n primo è l'accertamento dei singoli redditi i quali, non solo in Italia, tendono a nascondersi per ragioni essenzialmente fiscali; è il problema del mettere il naso nell'economia sommersa, nel doppio lavoro, negli immigrati clandestini e cosi via. D secondo è la individuazione delle attività economiche che producono ricchezza rispetto a quelle che si basano soltanto su una sua diversa distribuzione. Un servizio produttivo può essere quello di una agenzia di informazione che consenta ad una azienda di mobili di cogliere l'opportunità di aumentare le sue esportazioni. La prestazione e l'utilizzazione dei servizio, in questo caso, produce nuova ricchezza poiché è evidente che la somma dei guadagni dell'agenzia e dell'azienda, ad operazione conclusa, risulterà aumentata. Facciamo, invece, il caso di una famiglia che pranza in un ristorante anziché cucinare in casa. La somma dei redditi dell'una e dell'altro non cambia; la ricchezza nazionale non aumenta. Si sposta soltanto dalla famiglia al ristoratore in cambio di un servizio puramente sostitutivo. E' una operazione rilevante per Visentin!; molto meno lo è per l'economista. Ora l'Istat, utilizzando le possibili sinergie tra diverse indagini compiute finora con metodi e finalità diversi, sta terminando un impegnativo lavoro per offrire una più attendibile valutazione del reddito nazionale. Ma la realtà non cambia e — senza nulla togliere all'impegno profuso dall'istituto di statistica — i una realtà che in larga misura già conosciamo. Sappiamo già, ad esempio, che regioni come le Marche, molto indietro cella scala del reddito (quello ufficialmente rilevato finora), sono molto avanti nella scala dei consumi. Che città come Palermo, il cui reddito medio è ai limiti dell'indigenza, è ai primi posti Alfredo Recanatesi (Continua a pagina 2 In seconda colonna)

Persone citate: Visentin

Luoghi citati: Italia, Marche, Palermo