No al vertice antiterrorismo

No al vertice antiterrorismo Annuncio degli Usa: erano contrarie Parigi, Bonn e Londra No al vertice antiterrorismo Doveva tenersi oggi a Roma -1 tre Paesi europei temevano di essere coinvolti in decisioni militari Alleggerita la flotta americana davanti al Libano: assicurazioni indirette sulla sorte degli ostaggi? dal nostro corrispondente WASHINGTON — I Sette hanno annullato una riunione sugli ostaggi in libano In programma oggi a Roma: Francia, Germania e Inghilterra hanno rifiutato di parteciparvi nel timore di una richiesta americana di attaccare congiuntamente. 1 covi terroristici. In seguito alle pressioni degli Alleati per l'adozione di una linea morbida, e ad assicurazioni indirette di mediatori mediorientali che gli ostaggi non verranno assassinati questo weekend, gli Stati Uniti hanno ordinato un ritiro temporaneo e parziale della flotta al largo delle coste libanesi E" cosi diminuita la tensione nel Mediterraneo orientale, dove numerose unità da guerra americane restano pronte peraltro a un Intervento militare a Beirut in caso di emergenza. A quanto riferito lunedi da Andreotti al termine del suo incontro con Shultz a Washington, la riunione del Sette sugli ostaggi era stata chiesta dalla superpotenza In vista di un'azione comune nei confronti del terroristi in Libano, ma un'azione politica e diplomatica. Quale Paese ospite della conferenza annuale dei Sette, previ¬ sta a Venezia ai primi di giugno, l'Italia ha fatto gli Inviti per la riunione, che doveva svolgersi a livello di direttori generali dei ministeri degli Esteri o di capi degli uffici antiterrorismo. Annunciando l'abbandono dell' Iniziativa, 11 Dipartimento di Stato ieri ha precisato che • l'opzione militare non figurava sull'agenda dei lavori; ma ha ammesso che «se ne sarebbe inevitabilmente discusso* se qualcuno avesse ipotizzato l'assassinio degli ostaggi questo weekend. La riunione sarebbe stata la prima sul terrorismo dalla conferenza dei Sette a Tokyo lo scorso maggio, quando Stati Uniti Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Giappone e Canada decisero di coordinare le proprie politiche. Il capo della delegazione americana a Roma Paul Bremer vi attribuiva un'importanza cruciale. Ma a Parigi la promotrice del «no», il portavoce del premier Chine, Denis Baudouin, ha dichiarato che «i Sette non possono assumere il ruolo di gender ! intera ozi onalU. •Alla ltu.ì dei movimenti della Sesta Flotta nel Mediterraneo — ha aggiunto 11 portavoce — ci chiediamo quali siano le reali intentimi degli Stati Unta... Nell'interesse degli ostaggi, occorre agire con cautela: ci atterremo ai contatti bilaterali: Sono state le analogie della situazione in Libano oggi con quella della Libia prima del bombardamenti di un anno fa a destare i sospetti degli alleati europei Come allora Tripoli cosi oggi 1 cittadini americani hanno sgomberato Beirut: la flotta davanti alle coste libanesi è ancora più potente di quella schierata davanti alle coste libiche. Il Pentagono ha detto di conoscere con esattez¬ za l'ubicazione dei covi terroristici come conosceva la disposizione della guardia di Gheddafl. Lamentando la revoca del meeting di Roma, il Dipartimento di Stato ha tentato di dissipare i sospetti: -La nostra condotta è orientata alla dissuasione... Volevamo confrontare le rispettive posizioni per arrivare a una soluzione pacifica della crisi... e dare una dimostrazione di unità: Per Reagan si tratta di una grave sconfitta. Ma il Presidente sembra averla accettata senza recriminazioni Sottolineando che alcuni degli alleati erano d'accordo — ha fatto il nome dell'Italia — un suo portavoce ha espresso la speranza che la riunione possa svolgersi in un'altra data. Alla luce anche di un secondo evento, la decisione di Teheran di rilasciare il giornalista del Wall Street Journal arrestato per spionaggio, Gerald Seib, Reagan ha anzi compiuto un gesto conciliante verso gli europei e 1 Paesi mediorientali che mediano dietro le quinte per la salvezza degli ostaggi. Il PresiEnnio Caretto (Continua a pagina 2 in ottava colonna)

Persone citate: Andreotti, Caretto, Denis Baudouin, Gerald Seib, Paul Bremer, Reagan, Shultz