Nel pianeta dei solitari

Nel pianeta dei solitari Nel pianeta dei solitari Brrboni, clochards, vagabondi, senza fissa dimora. Ossia, gli «abitanti del ventiquattresimo quartiere di Torino». Ufficialmente sono meno di mille, altrettanti sfuggono alle statistiche. Conducono tutti una esistenza stentata, di solitudine, vittime dell'indifferenza, spesso della diffidenza riservata ai «diversi». Diffidenza che recenti episodi di cronaca rischiano di accrescere. Da tre mesi, uno di loro, Remo Losano. è in carcere per tentato omicidio: la prova del guanto di paraffina avrebbe dimostrato che è stato lui a sparare contro Pier Luigi Mulas, 17 anni, nei giardinetti di corso Regina Margherita. Da ieri, è in carcere anche Sandro Clemente, sospettato dell'omicidio di Bartolomeo Blencio, custode alla Consolata Entrambi hanno alle spalle seri problemi psichici. Dice Lia Varesio, animatrice del gruppo -Bartolomeo & C-, che si occupa proprio delle necessità dei barboni: «In molti casi la violenza si scatena improvvisamente, di fronte al rifiuto o alla paura degli altri. Purtroppo, gli ambulatori di salute mentale riescono a seguire soltanto i casi più gravi. Molti dimessi dagli ospedali psichiatrici non hanno altra assistenza che un letto e due pasti al giorno-. Il vecchio, oleografico clochard sta scomparendo. Oggi i senza fissa dimora sono in maggioranza tossicodipendenti, prostitute, omosessuali, ex carcerati. Conoscono, e spesso frequentano, la violenza, alcuni girano armati. Anche tra loro sta esplodendo il dramma dell'Aids (500 siero-positivi in Torino e provincia). E sono sempre più giovani: 58 su cento non hanno ancora compiuto i 40 anni, negli ultimi tempi sono aumentati i minorenni. Il problema più grave non è dunque la sopravvivenza: a Torino sono aperte sei mense e tre dormitori. In qualche caso sono arrivati anche una soffitta o un mini alloggio. Dice il caposezione dell'Ufficio comunale per i «senza fissa dimora», Dante: «Qualcosa è stato fatto, quasi il 50 per cento dei nostri assistiti ha riacquistato l'autonomia. Cerchiamo anche di limitare la parte burocratica, per evitare di aggiungere problema a problema. La realtà torinese non è più grave di quella di altre città: a Roma i senza fissa dimora sono 5000-. Che futuro può avere questa comunità senza case, senza radici, troppo spesso anche senza speranze? -Difficile dirlo, è una battaglia quotidiana, con poche vittorie e tante amarezze-, ammette Lia Varesio. Molte sconfitte restano anonime, si consumano in silenzio. L'ultima ha un nome, e 11 volto stanco e rassegnato di Sandro Clemente. S- P- P- inni lllliiiiiillltiiiiin.il i ninnili

Persone citate: Bartolomeo Blencio, Lia Varesio, Losano, Pier Luigi Mulas, Sandro Clemente

Luoghi citati: Roma, Torino