La Fiom: porteremo la Fiat davanti al pretore del lavoro di Francesco Bullo

La Fiom: porteremo la Fiat davanti al pretore del lavoro La Fiom: porteremo la Fiat davanti al pretore del lavoro TORINO — La Fiom piemontese ha deciso di ricorrere al pretore (e in questo ha il pieno appoggio dei propri dirìgenti nazionali e della Cgil) accusando la Fiat di comportamento antisindacale per il mancato rientro di una ventina di delegati attualmente in cassa Integrazione a zero ore. L'Iniziativa è stata resa nota ieri in una conferenza stampa convocata per annunciare un convegno, che si terrà a Torino nella prima metà di marzo, su «Fiat: problemi di democrazia, diritti sindacali, condizioni dì lavoro». Volete dunque riaprire le ostilità rilanciare una fase conflittuale, dopo aver appena siglato il rinnovo del contratto nazionale e a soli due giorni dall'avvio di trattative tra Alfa-Lancia e sindacati? «Non siamo alla ricerca di rivincite — spiega Alroldi, segretario nazionale Fiom e responsabile del settore Auto — ma vogliamo mandare, pur non nascondendoci i rischi, un segnale alla Fiat e all'opinione pubblica. Abbiamo passato sette mesi a discutere, senza risultati; ora andremo ai ricorsi individuali». Sia Airoldi. sia il segretario piemontese Cesare Damiano hanno voluto sottolineare che si tratta solo di un «segnale» e non di un vero e proprio strumento di lotta, perché «abbiamo sempre privilegiato la via negoziale». In realtà i cassintegrati Fiat sono rientrati in fabbrica secondo 1 tempi e le modalità stabilite da una serie di accordi: i 700 ancora sospesi riprenderanno il lavoro una parte entro marzo e la restante entro giugno. Allora? Alroldi ha risposto che si è di fronte a un tentativo di rendere marginale 11 ruolo dei delegati nel ciclo produttivo, portando come esempio proprio la ventina di ex «dirigenti» del coordinamento cassintegrati che la Fiat a suo giudizio sembra intenzionata a non riutilizzare o almeno a non «utilizzare bene» e per i quali la Fiom ha rifiutato 11 «nulla osta». E' un altro elemento di rottura con Cisl e UH, dopo i casi di Brescia e Genova? «No — ha risposto Airoldi —, ii nostro è un giudizio dato in piena autonomia, e poi Fim e Uiim hanno molti meno delegati in questa situazione. Ma dovremo parlare anche d'altro, senza spirito di rivincita e senza la pretesa di aprire una vertenza generale ripara-torti. ma battendoci per dare maggior peso al negoziato in fabbrica. Non dimentichiamo che a fronte di un aumento di produttività in Fiat del 20% (e non pensino — ha insistito Damiano — di portare all'Alfa il modello di corso Marconi) e di una grande espansione degli utili, si è verificato un peggioramento delle condizioni di lavoro con. tra l'altro, un notevole Incremento degli infortuni, anche quelli mortali». Francesco Bullo ■ Braccianti, si tratta ad oltranza ROMA — Le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro di oltre un milione di operai agricoli e di florovivaisti riprendono oggi per proseguire «ad oltranza».

Persone citate: Airoldi, Alfa-lancia, Cesare Damiano

Luoghi citati: Brescia, Genova, Roma, Torino