Verso un vertice a sette

Verso un vertice a sette Il dollaro scivola a 1277; marco sempre super (712,6) Verso un vertice a sette Vi parteciperanno anche Italia e Canada - Un incontro a cinque si terrebbe ugualmente sotto forma di incontro tecnico - Le decisioni verranno prese però dal gruppo allargato ROMA — n vertice valutario si farà «a scadenza abbastanza ravvicinata- e sarà a sette, con la partecipazione dell'Italia. A Palazzo Chigi hanno già ricevuto un primo segnale positivo dopo la ferma protesta che una settimana fa Craxl aveva espresso insieme con il canadese Mulroney quando, era stata ventilata la convocazione improvvisa di una riunione monetaria limitata al cosiddetto -Gruppo dei Cinque» (Stati Uniti. Giappone. Germania, Gran Bretagna e Francia) per studiare 1 rimedi alla crisi del dollaro. Di ufficiale, oggi, si sa soltanto che è slittato, come affermano da Londra fonti dello Scacchiere britannico, l'appuntamento ristretto ai Cinque che doveva svolgersi durante il prossimo weekend a Parigi Negli ambienti finanziari internazionali circola la voce che una riunione, a livello tecnico, potrebbe svolgersi entro metà febbraio. Ma le decisioni di politica valutaria sarebbero prese soltanto in sede di vertice a sette, alla presenza di Italia e Canada secondo quanto era già stato stabilito formalmente 11 maggio scorso a Tokyo. 'Abbiamo compiuto un'azione appropriata per non rimanere esclusi — dichiara una fonte autorevole di Palazzo Chigi — e a distanza abbastanza ravvicinata si terrà questa riunione monetaria a sette: I ministri finanziari potrebbero riunirsi a Parigi già il 13 e 14 febbraio, magari in concomitanza o subito dopo una riunione del «G 5= presentata ufficialmente come consesso tecnico e non decisionale. Pubblicamente a favore di un vertice allargato ai sette Paesi più industrializzati d'Occidente si era già espresso lunedi a Tokyo an- ""iflpe,',. Ip i-e^ì.à, èra stato roprlo Na&asone a solleci- tare nelle ultime settimane 10 svolgimento di una riunione urgente del «G 5» per risolvere la crisi del dollaro che danneggia pesantemente il commercio giapponese. Ma le vivaci reazioni dell'Italia e del Canada davanti all'ipotesi di un'ingiustificata esclusione avevano rallentato la preparazione del vertice. E negli ultimi giorni altre riserve sono state espresse anche da parte britannica e tedesca. Infatti sia 11 Cancelliere dello Scacchiere Lawson sia il ministro delle Finanze di Bonn Stoltenberg temevano una scarsa preparazione per un incontro troppo ravvicinato ma cosi importante perché si prefigge di rimettere ordine in campo valutario. Il calendario delle prossime settimane è fitto di impegni. A Firenze si riuniranno tra una decina di giorni i cosiddetti •sherpa», ossia i tecnici dei sette Paesi che prenderanno parte all'inizio di giugno al vertice di Venezia, per mettere mano ai documenti di lavoro della conferenza. Al loro fianco lavoreranno anche gli esperti del Tesoro, mentre gli specialisti del Gruppo dei 5 completeranno uno studio commissionato dall'assemblea del Fondo Monetario Intemazionale. Questi impegni che si intrecciano rendono non agevole la fissazione di una data precisa per la conferenza che dipende anche dall'andamento del mercato valutario internazionale. Ma l'importante è che, come rilevano fonti del Tesoro, l'Italia non venga più relegata in anticamera. «fl coordinamento delle politiche economiche e monetarie aeve svolgersi a sette, come era già stato deciso a Tokyo* puntualizzano a Palazzo Chigi In attesa della convocazione ufficiale del vertice valutario. ••.'ci!w.^ mt a Paolo Patiuno

Persone citate: Lawson, Mulroney, Paolo Patiuno, Stoltenberg