Punta Raisi a 9 anni dalla tragedia resta senza pronto soccorso navale di Giuseppe Zaccaria

Punta Raisi a 9 anni dalla tragedia resta senza pronto soccorso navale Nel 78 un Dc9 finì in mare, 21 persone furono salvate da pescherecci, 108 morirono Punta Raisi a 9 anni dalla tragedia resta senza pronto soccorso navale La denuncia in un rapporto del ministro Zamberletti: ci vogliono 25 minuti per far partire un'imbarcazione PALERMO — La risposta, firmata Zamberletti, era giunta alla Procura nei giorni di Natale ma nessuno ne aveva parlato, forse per non turbare le feste del palermitani. Ieri dopo oltre un mese è divenuta pubblica quasi per combinazione. Nel processo per l'incidente aereo che il 23 dicembre del 78 costò la vita a 108 persone, l'avvocato dello Stato ha citato «per esigerne di difesa» un rapporto del ministro per la Protezione civile, altri legali hanno chiesto copia del documento, l'hanno ottenuta. La scoperta è stata strabiliante: Punta Raisi, quanto a soccorsi In mare, è praticamente nelle stesse condizioni di nove anni fa. Per dirla con le parole del ministro, gli Interventi «non hanno potuto in nessun caso conseguire miglioramenti che, sul piano pratico, possano far illudere sui risultati: Se mai il più grande scalo aereo della Sicilia dovesse vivere una sciagura come quella del '78, il dramma si ripeterebbe identico. Quella sera, quando il Dc-9 partito un'ora prima da Fiumicino sbagliò la quota di avvicinamento, arrivò troppo basso alla virata finale, toccò l'acqua con un'ala spezzandosi In due, molti furono 1 passeggeri proiettati fuori dalla fusoliera. SI salvarono solo in ventuno perché non un mezzo di soccorso navale fu in grado di prendere 11 largo. Chi riuscì a tenersi a galla per quindici, venti minuti fu raccolto da pescherecci che si trovavano nella zona, molti altri annegarono. Ancora oggi non resterebbe che sperare nel pescatori. « Un 'ammissione sconvolgente: e non solo perché di quella sciagura rischiano di non esserci più responsabili...': Nino Caleca, l'avvocato che ha chiesto e ottenuto copia di quel rapporto, è davvero colpito. Dal punto di vi¬ sta processuale, difficilmente adesso qualcuno potrà imputare ai vecchi dirigenti dell'aeroporto carenze che il ministro per la Protezione civile giudica strutturali. Ma c'è dell'altro: dalla risposta di Zamberletti (due pagine datate 19 dicembre, e fatte giungere in copia anche al ministero dei Trasporti ed a quello della Marina mercantile) si ricava chiaramente che quello di Punta Raisi non è un caso isolato. Altri 17 aeroporti italiani, cioè tutti quelli costieri, si trovano più o meno nelle stesse condizioni. •Qualunque intervento di soccorso ad aerei incidentati in mare, condotto con ■mezzi nautici in posizione di allarme in porto — si legge nella nota — non può ritenersi efficace a causa dei drastici limiti di tempo entro i quali, secondo parere concorde di tutti gli esperti consultati, bisogna assolutamente intervenire per sperare di ottene¬ re risultati positivi.. Cinque minuti dal momento dell'incidente, dicono 1 tecnici: negli aeroporti costieri italiani non c'è un solo mezzo di soccorso In grado di prendere il largo cosi rapidamente. Una commissione ha indagato a lungo sulle dotazioni di sicurezza del principali scali Italiani, scrive ancora Zamberletti, l'Inchiesta si è conclusa sette mesi fa, esattamente il 9 giugno. Nelle dotazioni di sicurezza di alcuni aeroporti sono stati rilevati miglioramenti: sulla spiaggia di Punta Raisi, per esemplo, si è riusciti addirittura a trasportare due roulottes, e grazie al rivoluzionario accorgimento gli equipaggi di due mezzi di soccorso adesso possono dormire vicino alle barche. Questo •ha comportato la drastica riduzione dei tempi d'intervento notturni dal precedenti 40 minuti agli attuali 25., ma siamo comunque molto lontani da ogni possibilità di Intervento efficace. Non si possono nutrire illusioni neanche sul prossimo futuro: in primavera dovrebbe entrare in funzione a Terraslnl una nuova base di soccorso ma questa, scrive Zamberletti, «non potrà far ottenere ulteriori, risolutivi miglioramenti.. CI si può consolare, forse, pensando al fatto che neppure «i Paesi aeronauticamente più avanzati, sono riusciti a fare qualcosa «di meglio o di diverso., ma tant'è. SI stanno studiando nuove leggi, cercando nuove risorse: si attende ancora di «individuare con chiarezza i soggetti chiamati a gestire l'operazione di soccorso.. Nel frattempo, non resta che affidarsi ai prefetti: è a loro che il ministero ha dato incarico «di coordinare a livello locale la stesura dei piani di soccorso.. Con la .mobilitazione di tutte le risorse, pubbliche e private.. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Nino Caleca, Raisi, Zamberletti

Luoghi citati: Palermo, Sicilia