Non riparte la centrale di Caorso

Non riparte la centrale di Caorso Lo ha deciso Zanone, ma la conferenza energìa è sempre più incerta Non riparte la centrale di Caorso ROMA — n riavvio della centrale nucleare di Caorso è stato rinviato in attesa di una serie di nuove verifiche. La decisione è stata presa dal ministro dell'Industria Zanone al termine di una riunione con amministratori e sindacati dell'Emilia Romagna e della Lombardia. Tra oggi e domani Zanone tenterà di salvare la Conferenza sull'energia, vicina ad un naufragio definitivo. L'annunciata defezione dei Verdi è diventata il motivo o il pretesto, al di là dei calcoli degli stessi ambientalisti, per ridiscutere tutto a venti giorni dall'inizio previsto. Il psdi e 11 psi minacciano di sconfessare la Conferenza, e la proposta di democrazia proletaria di •correggerne l'impostazione» attraverso un dibattito parlamentare trova consensi tra i socialisti Stasera il ministro dell'Industria valuterà la situazione con il Comitato promotore, in pratica l'intero governo, e domani affronterà il Comitato parlamentare che ha funzioni di controllo sull'organizzazione della Conferenza. Per altri versi il destino rìsila Conferenza sembra ancora nelle mani delle associazioni ambientaliste, che potrebbero recedere dal loro rifiuta Ma in cambio di cosa? I Verdi non hanno formulato richieste precise, li¬ mitandosi a chiedere a Zanone e al governo un Inequivocabile segnale politico. Vi sarebbe, ancora il tempo per riformulare il calendario degli Interventi, inserendo nella lista degli invitati altri scienziati di area ambientalista. Più problematico sarebbe bloccare i cantieri nelle centrali di Trino e di Montait o, richiesta ventilata dalle associazioni ambientaliste. Socialisti e socialdemocratici concordano con questa proposta, ma Zanone è contrario. La decisione del Verdi non è comunque Irrevocabile, l'ipotesi di un ripensamento non pare remota. Gli ambientalisti temono soprattutto di'essere considerati lo strumento di quanti tenterebbero di sabotare la Conferenza per rinviare le scelte sull'energia: accusa, questa, formulata. dai liberali, secondo i quali gli ecologisti starebbero facendo il gioco del socialisti.' -Non capisco perché si debba dare fondo alla solita dietrologia per interpretare il nostro no alla Conferenza», ribatte Ermete Realacci, segretario della Lega Ambiente. Che i Verdi siano ancora disponibili ad un - ripensamento lo confermano indirettamente anche gli scienziati d'area ambientalista che siedono tra i 38 saggi incaricati di preparate le tre relazioni introduttive alla Conferenza: non si sono dimessi e continuano a lavorare nelle commissioni. Spiega uno di loro, Màssimo Scalia: •La Conferenza di Roma è una sede molto compromessa ma offre alle nostre tesi un'amplificazione che finora non hanno mai avuto. Fin quando sarà possibile, questa opportunità vogliamo giocarcela fino in fondo». Nel concreto i saggi di ispirazioni ecologista sono orientati a partecipare alla stesura delle relazioni. Ma se i Verdi resteranno sulle loro posizioni, diserteranno i lavori della Conferenza. Scalia e gli ambientalisti puntano l'Indice soprattutto contro il direttore generale dell'Industria, Ammassar! Racconta Scalla: •Zanone si è tempre mostrato disponibile ad ascoltarci. Per esempio quando, a gennaio, gli presentammo una lista di quaranta scienziati nella quale scegliere i nomi per Integrare l'elenco degli invitati e riequilibrarlo. Davamo per scontato che alcune nostre indicazioni sarebbero state accolte. Invece ha, vinto Ammassati». A volere la Conferenza anche se i Verdi disertassero sono Zanone e la de. H primo ha scelto di giocare ih attacco, ventilando più volte le dimissioni dal governo se la Conferenza e le conseguenti scelte di politica energetica venissero a mancare. La de parla attraverso Bruno Orsini, responsabile del settore energia: «La Conferenza è stata voluta dal Parlamento e si dovrà svolgere, senza radicalizzazioni preventive inutili e dannose.. Giulio Di Donato, socialista, e Maurizio Pagani, socialdemocratico, affermano invece che senza i Verdi la Conferenza non avrebbe senso. .Privato delle voci de- j gli ambientalisti — fa eco Giorgio Nebbia, della Sinistra indipendente — il materiale che la Conferenza trasmetterà al Parlamento mancherà dell'opinione critica dei gruppi più impegnati nella difesa dell'ambiente.. n pei tenta una mediazione per salvare la Conferenza: chiederà a Zanone e al comitato parlamentare di ascoltare, domani, le richieste dei Verdi, e quindi decidere. Zangheri accusa il governo di aver già scelto il nucleare ('questo atteggiamento unilaterale si riflette anche sul modo di preparazione della Conferenza.), ma il suo compagno di partito Andrea Margheri è assai più cauto e difende la Conferenza: «Può essere ancora un'utile rassegna di scenari economici e di scelte energetiche, non si può mortificare e vanificare la mobilitazione degli scienziati.. g. r.

Luoghi citati: Caorso, Emilia Romagna, Lombardia, Roma, Trino