Il vivaio dei superalberi di Marina Verna

Il vivaio dei superalberi Il vivaio dei superalberi L9 ALBERO, ultima roc, calorie della pazienza, cede alle leggi della velocità e del rendimento e. grazie alla genetica, si la-, scia coltivare come mais o grano. Un tempo la quercia aveva bisogno di 200 anni per raggiungere la piena maturità, adesso gliene bastano 40. n posto dei miracoli è una grande fattoria silenziosa nella valle della Marna, a Etancon, dove piccoli gruppi di ricercatori travestiti da giardinieri lavorano In un istituto unico nel suo genere, l'AFOCEL (Associazione Foreste Cellulosa). Fondato vent'anni fa dalle Industrie della carta, possiede quattromila ettari di appezzamenti in tutto 11 mondo e riunisce 1 migliori specialisti della materia. Le piante superdotate non nascono dai semi naturali (non si è mai certi che riprodurranno le qualità dei genitori), ma dal germoglicloni di alberi selezionati, copie esatte di esemplari che hanno imparato nel corso del tempo a resistere alle Intemperie, alle carestie e ai parassiti. L'apex, la piccola punta del germoglio, viene sezionata al microscopio, quindi posta sul fondo di una provetta, su di un letto di vitamine, ormoni ed elementi nutritivi. Le provette vengono conservate in una stanza a temperatura co- Infiorescenza di Sequoia: nel luogo di origine può raggiungere i cento metri di altezza stante (20°). illuminata da luce ultravioletta. In queste condizioni il germoglio-clone si sviluppa a grande velocità, In quanto non deve lottare contro 1 parassiti, il freddo, la carenza di cibo, la ghiottoneria degli uccelli Nel giro di sei settimane è già diventato una sorta di piccolo bonsai, ben saldo al centro della provetta. Dopo qualche mese è in grado di uscire dal laboratorio per affrontare la vita in serra: uno choc a cui. all'Inizio degli esperimenti, il 90 per cento dei cloni non sopravviveva, soprattutto per i ' «colpi di sole». Per affrontare in modo razionale 11 pericolo della luce, oggi gli alberelli vengono messi sotto piccole tende di plastica e l'esposizione al soie quotidiana viene razionata. Con le nuove tecniche l'Afccel riesce a far diventare adulti in pochi anni sequoie, pini, eucalipti, noci e ogni altra essenza che venga richiesta. Ma non è tutto: produce anche alberi resistenti al freddo, al caldo, agli insetti, agli insetticidi, ai parassiti. In pratica, a qualunque veleno e a qualunque insidia. La tecnica è relativamente semplice. Un gruppo di germogli viene sistemato in una stanza buia, privato dei principi e trattato con un grande veleno, l'ormone 24 D, un ormone che disintegra i tessuti vegetali e provoca una sorta di tumore nerastro. Questo tumore viene me ìso a contatto con nuovi veleni. Praticamente non c'è cellula che arrivi a sopravvivere a questo trattamento. Ce la può fare soltante una cellula mutante, da cui si potranno far nascere alberi-cloni a migliaia, Immunizzati al carbonato di calcio. Queste tecniche di punta per la crescita intensiva degli alberi hanno un successo crescente soprattutto in Brasile, nell'Africa del sud. nel Congo e nella zona sudest degU Stati Uniti. Cosi decine di essenze, clonate, sono ritornate allo stato nascente per disperdersi nel mondo sotto forma di migliaia di alberi superdotati. Marina Verna

Persone citate: Associazione Foreste Cellulosa

Luoghi citati: Africa, Brasile, Congo, Stati Uniti