L'imbarazzante segreto della Récamier signora di Parigi

Nuovo ritratto della dama che dominava con il suo salotto nel primo Ottocento Nuovo ritratto della dama che dominava con il suo salotto nel primo Ottocento L'imbarazzante segreto della Récamier signora di Parigi mier sociale, politico e letterario, il centro psicologico e morale, il segreto della vita affettiva di Mme Récamier.. E' un'indagine che può valersi di pochi documenti diretti, perché Mme Récamier si è preoccupata di distruggere le sue carte private. Si deve quindi procedere per deduzione, passando al vaglio l'imponente mole delle testimonianze dei contemporanei e cogliendo in esse l'eco della voce di Jullette, la traccia indiretta del suo singolare viaggio sentimentale. Fin dall'origine, il destino della futura Mme Récamier si inscrive sotto il segno del mistero. Sua madre, la bella e imperiosa Mme Bernard, approfittando della tolleranza o semplicemente dell'indifferenza del marito, ha avuto Juliette da un ricco finanziere. Accuratamente taciuta, quest'origine illegittima non avrebbe probabil¬ completano meravigliosamente e ne sono consapevoli». Constant, che è stato amante di Germaine e amerà invano Juliette, evoca lo spettacolo avvincente offerto da queste due prime donne a confronto: .la rapidità dell'una (Mme de Staci) nell'esprimere mille pensieri nuovi, la rapidità della seconda (Mme Récamier) a coglierli e a giudicarli: quell'ingegno maschile e forte che chiariva tutto e quello spirito delicato e fine che tutto capiva». L'amicizia è d'altronde il sentimento che, fino all'incontro con Chateaubriand, domina l'esistenza di Juliette. Moltissimi degli innumerevoli uomini che hanno perso la testa per lei accettano di sublimare la forzata rinunzia in un legame di nobile consuetudine e taluni finiscono per dedicarle interamente la propria vita. Giunta alla soglia dei quarantanni, Mme Récamier può orgogliosamente contrapporre al vuoto sentimentale della sua esistenza il monumento che, con intelligenza e tenacia, ha saputo erigere a se stessa. I francesi riconoscono in lei la più perfetta incarnazione dell'ideale di bellezza femminile e di civiltà mondana della nazione; gli stranieri comperano come souvenir parigino il suo ritratto. Ha affrontato nobilmente i rovesci finanziari del marito, ha avuto l'onore di essere esiliata da Napoleone, non è mai scesa a compromessi. Soprattutto non ha mai permesso che niente e nessuno, nemmeno l'amore che per un momento le ha ispirato Augusto di Prussia, attentasse alla sua armonia interiore. Custode gelosa del proprio successo, Juliette è disposta a farne partecipe soltanto chi le possa essere uguale nella gloria. La lunga attesa si compie nel 1819, ceni la comparsa nella sua vita di Chateaubriand, allora all'apice della celebrità. In nome dell'amore, bellezza e genio si alleano, celebrandosi reciprocamente, in un patto definitivo. Nei suoi ricordi, Mme de Boigne, amica di Juliette, ci fa intuire il dramma della resa di Mme Récamier, ora che il suo delicato narcisismo fronteggia, in una lotta impari, quello di un uomo ■dalla vanità intollerante e dall'ambizione sfrenata» che •sfrutta sistematicamente la sua tenerezza». E' questo il costo che Juliette paga per fare il suo ingresso trionfale nella letteratura, poiché nei Mémolres d'outre-tombe, a lei dedicati, •la bella delle belle, troverà un monumento davvero imperituro. Benedetta Craveri mente nessuna incidenza sulla vita della fanciulla se, all'età di sedici anni, essa non venisse data in moglie a Jacques-Rose Récamier, suo padre naturale. La data del matrimonio suggerisce di per sé una possibile spiegazione. Siamo nel 1793, in pieno Terrore, la vita di ciascuno è appesa a un filo, e ci si preoccupa del destino di Jullette. Il matrimonio è il modo più semplice per assicurarle il patrimonio del vero padre, scapolo e senza figli. Occupando un posto di primo piano nel mondo della finanza, Récamier avverte, forse pili degli altri, la precarietà del proprio avvenire. La soluzione è quantomeno spregiudicata, eppure, passata la bufera rivoluzionaria, assume un carattere definitivo. Ignoriamo il momento in cui Juliette viene messa al corrente dei retroscena del suo matrimonio e i suoi sentimenti a riguardo: sappiamo però che per trentotto anni, fino alla morte di Récamier nel 1830, ella non farà nulla per sciogliere l'unione e si preoccuperà di rispettare le forme del decoro coniugale. In una situazione assurda Juliette dà prova di una infinita ragionevolezza. E' intelligente, bella, ricca, adorata da tutta la sua singolare famiglia: farà buon uso di tutti questi doni della sorte e basterà a se stessa. Anziché amare preferirà essere amata, ai disordini devastatori della passione opporrà un supremo ideale di armonia e. come Narciso, si inebrierà del riflesso della propria casta bellezza. Juliette vincerà, scrive la Wagener .11 suo sentimento di incompletezza arredando la sua esistenza e facendone un mito». La carriera mondana di Mme Récamier inizia col sorgere dell'era napoleonica, ed è sostenuta da un vero talento sociale. Erede delle salonnières del XVIII secolo, Jullette primeggia nell'arte della mediazione, sa smussare i contrasti, fare coabitare gli opposti. Nella sua casa la società lacerata, emersa dalla Rivoluzione, gli ex giacobini e gli emigrati, la nuova classe politica napoleonica e l'aristocrazia oltranzista di Faubourg Saint-Germain imbocca la strada della riconciliazione nazionale. Spirito profondamente liberale, Mme Récamier, attesta Benjamin Constant, «si occupava di politica spinta solo dall'Interesse generoso per i vinti di tutte le parti.. Fondamentale nella vita di Jullette è l'incontro con Mme de Staci: la loro amicizia inizia con il nuovo secolo e finirà solo con la morte della figlia di Necker. Diversissime, le due donne «si

Persone citate: Benedetta Craveri, Benjamin Constant, Constant, Mme Récamier

Luoghi citati: Faubourg, Parigi, Prussia