Gli azzurri vanno in tilt nello slalom di Coppa

Edalini, primo degli italiani, solo quindicesimo Edalini, primo degli italiani, solo quindicesimo Gli azzurri vanno in tilt netto slalom di Coppa Pramotton, Erlacher KITZBUEHEL — Tra i pali stretti dello slalom si è imposto invece lo jugoslavo Bojan Krizaj che ha collezionato il secondo successo stagionale. Il biondo Bojan, che già, aveva vinto a Kranjska Gora, l'ha spuntata per soli 8/100 di secondo sull'austriaco Berthold che nella seconda manche ha mandato in visibilio il pubblico locale lasciando sperare in un successo a sorpresa proprio in una disciplina che normalmente viene quasi snobbata nella patria della discesa libera. Sul podio l'austriaco Berthold Slalom: 1. Krizaj (Jug) V41"84; 2. Berthold (Aut) l'41"92; 3. Bittner (Ger) l'41"96; 1. Nierlich (Aut) l'42"14; 5. Gstrein (Aut) l'42"34; 6. Stenmark (Sve) l'12"9; 7. Strolz (Aut) l'42"52; 8. Gaspox (Svi) l'42"64; 9. Koehlbichler (Aut) l'43"00; 10. Wenzel (Liec) l'43"21; 15. Edalini (Italia) l'M"13; 18. Zurbriggen (Svi) l'45"82. e Toetsch usciti di gara Berthold — che è nato in Svizzera, ironia della sorte — ha retto benissimo agli attacchi del tedesco Bittner e dello stesso Stenmark. Poi però è arrivato lo slavo a gelare le ambizioni dell'austriaco. Per gli azzurri questo slalom segna invece una débàcle che proprio non ci voleva alla vigilia dei mondiali. Migliore italiano — si fa per dire — è risultato Ivano Edalini. Rauco per aver urlato incitamento e improperi ai vari azzurri inutilmente impegnati nello slalom, Sepp Messner è decisamente giù di corda anche se non si lascia certo prendere dallo sconforto. «E' chiaro che non andiamo ai mondiali da protagonisti», dice il commissario tecnico che — come aveva già detto sabato in una conferenza stampa il presidente della Fisi Cattai — sa di avere in «Afucft» Mair e Richard Pramotton due veri campioni, capaci anche di trascinare la squadra. Quando mancano loro, la squadra fa acqua, soprattutto con Erlacher e Toetsch vittime di una fragilità emo¬ nella prima manche tiva non certo rassicurante. Usciti di scena alla metà della prima manche, i tre azzurri sono subito corsi in albergo a fare i bagagli per iniziare la lunga marcia di trasferimento verso Crans Montana. «Attaccare, attaccare e ancora attaccare», ripete cosi Sepp Messner. La regressione rispetto alle gare precedenti è quanto mai evidente. Anche rispetto allo speciale di Wengen quando ci fu almeno una splendida prima manche da parte dei rincalzi come Grigis e Gerosa. «Porse il non essere protagonisti ci potrà in qualche maniera favorire, non caricando di responsabilità, non avendo addosso il fiato degli avversari», dice ancora Messner cercando di ricavare almeno una valutazione utile se non positiva da questa triste giornata. Ha torto? Difficile dirlo. Ivano Edalini, che ha corso con nelle gambe i postumi di tre giorni di influenza, gli dà ragione: «Gare cosi succedono a tutti gli atleti. La squadra c'è, i risultati li abbiamo fatti e possiamo farli ancora».

Luoghi citati: Italia, Kranjska Gora, Svizzera