Zurbriggen l'asso da battere

Lo svizzero domina a Kitzbuehel vincendo libera e combinata, lo slalom a Krizaj Lo svizzero domina a Kitzbuehel vincendo libera e combinata, lo slalom a Krizaj Zurbriggen l'asso da battere Il pianto di Resch I Promotion non ha paura delle gare mondiali Cerimonia sbrigativa KITZBUEHEL (Austria) — L'Illusione degli austriaci di riuscire finalmente a rompere l'incantesimo che non li vuole vincitori da ormai 42 gare è durata esattamente 16 minuti, il tempo necessario per lanciare sulla micidi.-.e «Streif» di Kitzbuehel i primi 15 atleti. Sino ad ahora era stato Erwin Resch, austriaco che sperava nel colpaccio proprio sulla pista di casa, a guidare la discesa dell'Hanhenkamm. Ma poi è arrivato Super Zurbriggen e l'illusione è svanita. Scendendo lungo i 3.500 metri della «Streif» a 106,72 chilometri orari, Superprim ha stracciato tutti dando ben 73/100 a Resch. E il. distacco non paia scarso: tra il secondo e il quinto classificato ci sono 11/100 di differenza. Al buon Resch, che sperava di guidare il riscatto austriaco e che è invece quasi condannato a fare l'eterno piazzato sulla Streif dove per tre volte consecutive è giunto secondo, non è rimasto che sfogare la rabbia e la delusione piangendo fanciullescamente. Superprim, invece, raggiante e metodico nella sua marcia trionfale di successo in successo, vinta la libera — sesto successo stagionale, quattro discese e due giganti — ha posato velocemente per i fotografi, ha cambiato sci e tuta e si è buttato tra i pali stretti (e ha vinto anche la combinata, 40 punti in totale per la Coppa del Mondo). La capitale mondiale dello sci si è infatti svegliata ieri con un sole splendido ed ha offerto ai tifosi l'eccezionale evento di due gare nella stessa giornata, prima la libera e poi lo slalom speciale, prove valide per la seconda e ultima combinata di Coppa del Mondo. Spettacolare come sempre con i suoi terrificanti passaggi che portano 11 nome di •Steilhang» , «Hausbergkante» e «Mausefalle» ('trappola per topi'), la prima gara della giornata si è rivelata altamente emozionante con repentini avvicendamenti in testa alla corsa in un inseguimento continuo tra austrìaci e svizzeri. Il tedesco Wasmeier per un attimo è parso in grado di inserirsi in questo duello realizzando un buon intermedio, ma la parte finale del Sbardellotto primo azzurro {quindicesimo) Discesa: 1. Zurbriggen (Svi) l'58"0G; 2. Resch (Aut) l'58"79; 3. Mueller (Svi) l'58"83; 4. Wirnsberger (Aut) l'58"R4; 5. Heinzer (Svi) l'58"90; 6. Wasrnaier (Ger) l'58"%; 7. Stock (Ant) l'59"12; 8. Hoeflehner (Aut) l'5S"34; 9. Alpiger (Svi) l'59"41; 10. Mahrer (Svi) l'59"48; 15. Sbardellotto (Ita) 2W02; 29. CIgolla (Ita) 2'01"63; 14. Coituri (Ita) 2W30; 49. Runggalldier (Ita) 2'10"93, tracciato lo ha tradito. Ci ha pensato comunque Pirmin Zurbriggen a mettere in fila tutti. L'anno scorso lo svizzero non fece risultati in libera e usci dal primo gruppo e quest'anno, pertanto, scende regolarmente con il pettorale numero 16. Cosi, contrariamente a quanto avviene di norma in una libera, si attende un atleta del secondo gruppo di merito per conoscere il vincitore e rendere ancor più emozionante la gara. Ma da domani, con l'arrivo dei nuovi punteggi per i mondiali, le cose cambieranno e Superprim partirà nel primo gruppo. Per gli azzurri la gara è stata deludente. Sbardellotto si è trovato in difficolta sulla parte alta del tracciato, quella più tecnica e piena di curve. Ha perso li quasi 2" che alla fine lo hanno separato da Zurbriggen. Se si fosse corso ieri, quando sulla «Streif» c'erano una decina di centimetri di neve fresca, le cose sarebbero forse andate diversamente. Oltre a Sbardellotto quindicesimo, la classifica vede poi Giorgio Piantanida a quota 26 con 3 "39 di ritardo (le curve per lui sono davvero un problema enorme), Igor Cigolla 29esimo a 3"57. Luigi Coituri 44esimo (6"24) mentre il giovane altoatesino Florian Runggaldier ha sbagliato la gara prendendo ben 12"87 di distacco da Zurbriggen, a dimostrazione che la «Streif» davvero non perdona. A Crans Montana sfilate prove per la libera della Ix> jugoslavo Bojan Krizaj CRANS MONTANA — I «mondiali» si sono aperti ieri pomeriggio con una cerimonia quasi dimessa. C'era il presidente della confederazione elvetica, Pierre Aubert, ma la sua popolarità non è certo quella di un Pertini, e accanto a lui la figurina esile di Juan Antonio Samaranch veniva, come spesso accade, riconosciuta da pochi. E dire che il presidente del Ciò e spagnolo soltanto di nascita, ma svizzero ad honorem per residenza fiscale a Losanna. Cerimonia sbrigativa con i soliti paracadutisti, i deltaplani, un paio di palloni frenati che non volevano saperne di stare per aria. Dentro alla svelta le squadre, esclusivamente femminili visto che i maschi stavano gareggiando in contemporanea a Kitzbuhel, con sfilatina nell'area d'arrivo delle discese libere alla «Nationale». e solo le donne - Prime a combinata femminile Italia con Paoletta Magoni portabandiera, le vecchie glorie svizzere vincitrici di medaglie con allargamento a Fabienne Serrai, che sposando Peter Luescher è stata, un po' arbitrariamente, assimilata. Hodler ha dichiarato aperti i Giochi iridati ed è andato a incassare idealmente l'assegno consegnatogli dalla televisione svizzera con vincolo fino alla giornata inaugurale: sono 10 i milioni di franchi svizzeri (8 miliardi e mezzo di lire) di cui la metà vanno agli organizzatori. In Valtellina arrivò un miliardo e mezzo. Chissà perchè! Sulla pista accorciata della discesa libera, primi allenamenti per la prova valida per la combinata. Due allenamenti con le svizzere surclassate dalle tedesche, ma ci sono ancora altri due giorni per ritornare nella normalità. Ieri infatti sono successe parecchie cose strane, la maggiore il piazzamento di Erika Hess al secondo posto. Abbastanza strano anche il piazzamento dignitoso di Marzola (13*) e Delago (14'); alla combinata partecipano anche Nadia Bonf ini, ieri già caduta, e Deborah Compagnoni, g. v. Richard Pramotton pensa di poter andare sul podio come a Sestriere dal nostro Inviato GIORGIO VIOLINO CRANS MONTANA — Le squadre maschili arrivano a tappe forzate da Kitzbuehel. Strano sport questo sci! Pensate cosa succederebbe se qualche bello spirito decidesse di far disputare ad Altobelll due partite consecutive, poi subito lo spedisse a disputare i «mondiali», la gara più importante, con il tocco sadico di non prenotargli l'aereo, ma obbligarlo al trasferimento in auto, con il traffico del weekend. Pensate ad Altobelli, pensate a Campana. Invece qui va bene cosi. «7o mi considero un ragazzo fortunato. Scio ed è la cosa che mi va di fare, guadagno dei quattrini, giro il mondo». Richard Pramotton, campione sicuro a dispetto degli errori di chi lo prepara, si esprime con poche parole, ma proprio per questo i suoi discorsi sono concreti, con' uh accento di sincerità assoluta. -Io lo sapevo che il sogno di dicembre non poteva durare, però cosa costa sognare un poco? Anche voi però sbagliate: tu non c'eri ad Adelboden e li io avevo vinto l'anno prima e difendevo il primo posto in Coppa. Sarebbe più. giusto che i giornali facessero la loro parte, o no»? La crisi della squadra azzurra ha colpito anche Pramotton, ma su di lui ha agito negativamente ' soprattutto un forte attacco influenzale. «Mi sono sentito svuotato di ogni energia. No, non sono stanco, né ero stanco prima. Da un giorno all'altro è cominciata quest'influenza e io mi sono sentito uno straccio. Non credo alla crisi, almeno non credo alla mia crisi. Lo slalom soprattutto è anche fortuna, il gigante meno, però bisogna vedere i tracciati, il fondo, e poi proprio l'energia che hai dentro». Due giorni a casa prima di Kitzbuehel, due giorni di riposo all'ombra del Monte Bianco. «Mi manca casa mia, ho bisogno ogni tanto di restare da solo e quando sei in squadra è un po' come stare in collegio. D'altro canto non puoi mica avere tutto! Courmayeur è bella, il Bianco ce lo abbiamo solo noU. E' tanto entusiasta che gli si perdona il campanilismo che toglie a Chamonix quel 50% che i francesi con il loro sciovinismo istituzionale vorrebbero far crescere verso quota 100. I mondiali sono una tappa importante per il campione in crescita, ma non il punto d'arrivo. «Provo subito con 10 slalom della combinata. Vorrei farlo bene per poi correre anche la discesa seriamente. Il prossimo anno ci sono le Olimpiadi, e poi è la stagione giusta per uscir fuori a battersi con quelli che si giocano la Coppa. La discesa non mi fa paura, ma non so se sono tanto dotato. Bisogna anche vedere cosa combinano con i regolamenti. Non siamo mica stupidi noi ■datori: lo sappiamo che prima ancora che noi cominciamo la preparazione c'è qualcuno che decide chi vincerà. La formula fabbrica il vincitore. Per questo, secondo me, la gara singola, il "mondiale", l'Olimpiade è più. onesta, più vera*. Richard Pramotton si trova ai «mondiali» con moito rtspóhsàbilità: èlur ltlèà'etèr Indiscusso della squadra, a lui si chiederanno i risultati, e se non venissero i suoi e nemmeno quelli dei compagni sarebbe colpa doppia. 'Tutte storie! Una gara è una gara. Vai, cerchi di fare 11 meglio, poi com'è andata è andata. Io spero di far bene, ma non mi dispero certo pensando a un bilancio in rosso. E poi io sono convinto che andrà bene, parola mia*! Zurbriggen leader della Coppa KITZBUEHEL — Le classifiche mondiali segnano il rafforzamento di Zurbriggen (quella generale) e di Krizaj (nello slalom). Cominciamo con la graduatoria generale della Coppa, del Mondo:. 1. Pirmin Zurbriggen (Svizzera) 261 punti; 2. Markus Wasmeier (Germania Occ.) 166; 3. Joel Gaspoz (Svizzera) 145; 4. Ingemar Stenmark (Svezia) 120; 5. Richard Pramotton (Italia) 118; 6. Bojan Krizaj (Jugoslavia) 85; 7. Hubert Strolz (Austria) 81 3. Franz Heinzer e Peter Mueller (Svizzera) 70; 10. Karl Alpiger (Svizzera) 67. Diversa la classifica dello slalom: 1. Bojan Krizaj (Jugoslavia) 97 punti; 2. Ingemar Stenmark (Svezia) 81.