Scola, monumento alla Famiglia

Scola, monumento alla Famiglia Scola, monumento alla Famiglia Ottantanni di vita attraverso battesimi e nozze, amori e compromessi • Un'opera molto commovente e lucida, la migliore del regista - Vittorio Gassman è il personaggio-guida della casa - Nel cast, una bravissima Ottavia Piccolo, la Sandrelli e la Ardant LA FAMIGLIA di Ettore Scola con Vittorio Gassman, Fanny Ardant, Stefania Sandrelli, Ottavia Piccolo, PhUippe Noiret, Meme Peritai, Athlna Cenci, Monica Scaturii, Alessandra Panelli, Jo Champa, Massimo Dapporto, Renzo Palmer, Sergio CastelUtto. Sceneggiatura di Maccari, Scarpelli, Scola. Montaggio di Ettore Scola. Fotografia di Ricardo Aronovich. Produzione italo-francese a colori. Commedia. Da vedere. Da oggi al cinema Olimpia 1 di Torino. Cinema Barberini di Roma. Una casa nel quartiere Prati, una famigliona della media borghesia romana, ottantanni di vita, la storia che passa attutita fuori delle finestre, l'avvicendarsi deUe generazioni e la forza delle abitudini, battesimi e nozze, pranzi e chiacchiere, amori e compromessi, morti e prudenti dolori, personaggi di mezza qualità, grandi sentimenti appena sfiorati e decoro sempre rispettato, l'imbarazzo di non saper esprimere le proprie ribellioni e lo struggimento vago del tempo che fugge: Scola ha fatto un film molto bello e commovente, il migliore che abbia mai girato, una specie di punto d'arrivo, perché la sua inclinazione all'aneddoto e alla malinconia si fonde assai bene con la consapevolezza del tema, col movimento orgoglioso e dimesso dello stile. Cosi anche 1 difetti di Scola sono frenati al punto giusto, di modo che nel ritratto di famiglia 1 vari elementi (il brillante, 11 patetico, il moralistico, 11 bozzettlstico, il sociologico) sono in conflitto senza che uno prevalga sull'altro. In quel corridoio di vecchia casa per bene, davanti a quelle porte che separano idealmente gli atti della vita fra sala da pranzo, studio e camere da letto come in piccoli regni indipendenti, si consuma 11 grande concetto di Famiglia, una struttura che ha fatto la storia e 11 costume del nostro Paese dall'Unità a ieri, profondamente piccoloborghese anche quando non c'erano problemi economici, costellazione di parentele e consanguineità nel perimetro protetto della Casa, una struttura che sta cambiando, soprattutto perché cade 11 potere accentratore della Casa grande e a buon prezzo, che domani magari varierà radicalmente, ma che conserverà per gli Immemori anche attraverso il film di Scola il suo Documento e la sua inevitabile Nostalgia. C'è un personaggio-guida, per non perdere il filo della Famiglia, c'è Vittorio Gassman da zero a ottantanni, anzi c'è Carlo, infante, studente, professore, al quale dà volto, dal venti ai quarant'anni, Andrea Occhtpinti. Intorno a Carlo si svolgono 1 fatti della famiglia, che non sono una storia, ma tante storie, anzi tante Situazioni rincorse e ritrovate con un viaggio nel tempo. E' questo felice emergere delle situazioni e del personaggi sull'intreccio che toglie La famiglia dal rischio d'essere uno sceneggiato delle memoria, tipo «mi ricordo che mio nonno Uste» o «Za cameriera aposò il fratello di papà», I fatti si tramutano bensì piacevolmente In intrecci e 1 meno giovani possono intingervi trepidanti i loro ricordi e i più giovani la loro curiosità, ma non conta come va a finire, quanto la natura tipica e insieme irripetibile di quei momenti familiari. Mica vi staremo a raccontare tutti i dettagli (sarà una commovente fatica per voi sbrogliarli da soli), basterà un accenno al comprimari. Stefania Sandrelli fa con amabile aderenza la moglie di Carlo, non intelligente, ma Indispensabile, la più «familiare» di tutti; Massimo Dapporto è naturalmente stranito come fratello debole di Carlo, portatore di una fantasia che dà timore e fastidio (e gli dà 11 cambio in vecchiaia, doppiato, il papà comico famoso); Ottavia Piccolo è forse la migliore, nella parte della domestica poi moglie di Dapporto, con sobrietà eccezionale di mezzi sa mostrare U pudore e l'imbarazzo di una traversata sociale. Fanny Ardant, cognata e amante di Carlo nella mezza età, inquieta pianista Internazionale, forse è un poco fuori delle righe; perché si voleva la donnamiraggio e artista, per le velleità di Carlo (ma poteva essere sufficiente un'arpista del Conservatorio). Però è Intuita benissimo la natura controllata e mediocre di quella passione, è un bell'esempio di psicologia a tavola 11 pranzo di dopoguerra In cui Gassman sfoga in sproloquio la sua ostilità al fidanzato provvisorio della Ardant, è un sapiente epilogo la stizzosa insofferenza senile con cui Gassman tratta l'ex donna dei suoi sogni. Lo specifico delia Famiglia, nella tradizione borghese acutamente ricostruita da Scola, è In una specie di paziente o sofferente egoismo, In una ricerca di persistenza nella ripetizione, si litiga ma per restare uniti. Anche una complicità di affetti senza grandezza può essere sublime. (Tremiamo pensando che lo Scola regista e personalmente montatore possa essere chiamato dalla Rai coproduttrice a un'edizione lunga televisiva, sempre costretta nella misura degli interni domestici; certi equilibri non si ripetono facilmen-te)- Stefano Reggiani Il patriarca Gassman e una parte della sua grande famiglia. Il personaggio è seguito da zero a 80 anni

Luoghi citati: Roma, Torino