Pcf, pianeta estinto

Pcf, pianeta estinto Risse e dimissioni nel Comitato Centrale Pcf, pianeta estinto DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Il partito comunista francese non cessa di stupire, per la maniera con cui si ostina a ripetere, da ormai dieci anni, lo stesso gesto suicida. Il senso del grottesco evidentemente non lo sfiora, il mondo gli è divenuto vieppiù ostile ma lui è sempre lì a recitare il suo immutato copione, a secernere vocaboli che sembrano schegge di un pianeta estinto. L'ultimo spettacolino è andato in scena lunedì e martedì, protagonisti gli Ortodossi raggruppati attorno al Segretario generale Marchais e gli Innovatori, che chiedono invano un aggiornamento, fin dall'84. E davvero singolare è stata la loro tenzone, nel Comitato Centrale. Gli Innovatori non sono certo dei dissidenti, né dei liberali: continuano a credere nella «necessità di un partito rivoluzionario», hanno orrore della socialdemocrazia, però sostengono che nella politica del pcf ci deve essere qualcosa di marcio se nel giro di pochi anni i suoi elettori si sono dimezzati, scendendo al disotto del 10 per cento. Timidamente, fanno capire che la rottura con Mitterrand e i socialisti è stata un errore, perché adesso il pcf è in ghetto e non conta più nulla. La diagnosi non fa una grinza, basta sondare la società francese e l'umore dei suoi intellettuali per capirlo. Ma ecco che i vecchi gerarchi insorgono, indignati: «Siete dei liquidatori», strepitano. E non bastano a smuoverli le dimissioni dagli organi direttivi di due dirigenti storici: lunedì é uscito dal Comitato Centrale e dall'Ufficio Politico Claude Poperen, simbolo dell'anima operaia del partito; martedì Marcel Rigout, ex resistente, ex ministro della Formazione Professionale fra 1*81 e l'84, quando i comunisti governarono assieme ai socialisti sotto la presidenza Mitterrand. Ragion per cui il partito è oggi del tutto disanimato. Ha convinzioni ferree, ma non sa quali. Aspetta fiducioso, ma non sa che cosa. Teme i liquidatori, senza sapere che è già liquidato. Quasi verrebbe voglia di fare una proposta al governo francese: perché non aprire a Parigi un museo del Ventesimo Secolo, accanto a quello appena inaugurato nella stazione d'Orsay sul Diciannovesimo? La sede potrebbe esseie il moderno bunker dove ha sede il pcf, in piazza Colonuel Fabien, e i duelli tra Ortodossi e Innovatori cui si accennava sopra potrebbero esser mostrati al pubblico come esempi di fossilizzazione di un partito operaio che è stato grande, ma poi ha perso la bussola. Non è infatti privo di interesse, il meccanismo di questa decomposizione. Soprattutto se la si aggiunge a quella del partito spagnolo, portoghese. Sicuramente i comunisti italiani avrebbero molto da apprendere, perché in Europa Occidentale il loro statuto comincia ad essere bizzarro. Costituiscono un'eccezione, ma si dicono ancora comunisti. Anche in quest'equivoco semantico c'è in fondo qualcosa di poco chiaro. Ma cerchiamo di capire quel che sta accadendo nel pc francese. Nel passato decennio, due sono state le diBarbara Spinelli (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Claude Poperen, Marchais, Mitterrand

Luoghi citati: Europa, Parigi